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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Diffida climatica

Diciotto associazioni e mille cittadini intraprendono sul tratto salentino del Tap un’azione mai tentata prima in Italia. Chiamano il governo ad assumersi una responsabilità politica e giuridica che non violi il rispetto del diritto umano a proteggersi dai rischi legati ai cambiamenti climatici per le generazioni presenti e future. In altre parole: non si può autorizzare ciò che contraddice i trattati internazionali senza valutarne le conseguenze sulla salute, la sicurezza e la tutela dell’habitat naturale. Se il governo decide di farlo, sarà chiamato a risponderne in diverse sedi Il 24 ottobre 2018, per la prima volta in Italia, 18 associazioni e 1000 cittadini hanno formulato una diffida climatica nei confronti del governo italiano. L’oggetto della diffida è la realizzazione del gasdotto TAP, in discussione proprio in queste ore dal Governo. Ma il documento va oltre, tracciando una linea di demarcazione profonda tra le politiche energetiche portate avanti finora e le esigenze s

Ambito di Bacino n.7 - DIANESE PIANO DI BACINO STRALCIO PER LA TUTELA DAL RISCHIO IDROGEOLOGICO

Le intense pioggie di questi giorni : alluvioni, frane, esondazioni che stanno avvenendo in tutta Italia,  sono l'occasione per una breve disamina di un Piano di Bacino, a dimostrazione che i rischi sono analizzati e conosciuti.... Questi piani potrebbero essere utilizzati per interventi di messa in sicurezza di   ogni territorio italiano. Purtroppo solo quando i danni provocati dai cambiamenti climatici diventeranno insostenibili , solo allora , lo spero,  le pubbliche amministrazioni si attiveranno per limitare i danni. Queste segnalazioni le sto facendo da anni..... ll  Piano  di  Bacino  costituisce  la  base  per  ogni  intervento  strutturale    sul  territorio  poiché consente   di   effettuare   un'analisi   ad   ampio   spettro   estesa   a   tutto   il   bacino   determinando   le problematiche  ambientali  connesse  alle  opere  che  si  intendono  realizzare  e  alle  strutture  che  si intendono  salvaguardare;  il  Piano  di  Bacino  non  è  dunque  un  docum

TAP: la follia di un gasdotto in zona sismica

 Il gasdotto Snam-TAP è una grande opera che fu proposta inizialmente nel 2004 e ripetutamente bocciata nel corso degli anni sulla base della sua pericolosità, dei danni ambientali collaterali e della sua scarsa utilità. I media non hanno dato abbastanza visibilità a questo progetto che attraverserà l’Italia dalla Puglia all’Emilia Romagna correndo lungo la faglia sismica. L’idea stessa di costruire un grande gasdotto lungo una faglia sismica attiva dovrebbe essere sufficiente a far sorgere dei dubbi, ma così non è stato. Il gasdotto della SNAM è l’ultimo tratto di un progetto più grande che parte dall’Azerbaijan, passando per Turchia, Grecia e Albania per arrivare come TAP (Trans Adriatic Pipeline) in Puglia dove, nel sito dal quale vennero estirpati gli ulivi malati di Xylella, sorgerà un grande stabilimento per l’immagazzinaggio e pompaggio del gas verso nord. Qualcuno vede in questa coincidenza motivi di sospetto. Il progetto gode di finanziamenti della Unione Europea, che

OLIO E PETROLIO

TUTTA L'ENERGIA CHE IL SOLE MANDA SULLA TERRA IN 40 MINUTI, E' EQUIVALENTE AL CONSUMO ANNUO ENERGETICO DI TUTTA LA TERRA !!! 13.140 VOLTE VALE L'ENERGIA SOLARE RISPETTO AI CONSUMI TOTALI. Sulla Terra cadono 1.600 Kw di energia pulita al mq. ogni anno. In Italia, consumiamo 0,4 Kw di energia al mq. ogni anno. Perchè per produrre questa energia, usiamo il petrolio, il gas, il metano, la benzina, il gasolio, la nafta, il legno, il pellet, il cherosene, producendo anidride carbonica e polveri sottili e pagandoli a caro prezzo?

Perché il Governo italiano non ha (ancora) costituito una banca pubblica ?

Una domanda che ci si pone da qualche tempo è perché il Governo italiano non abbia (ancora) costituito una banca pubblica, o meglio una rete di banche pubbliche. E’ una domanda che meriterebbe una risposta che qui non è possibile dare. E’ vero che lo Stato italiano possiede l’85% della proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, ma CDP non è una banca pubblica nel senso vero del termine. E’ una società per azioni che eroga finanziamenti allo Stato, agli enti pubblici e alle imprese, ma non è certo sufficiente per definirla banca pubblica, soprattutto perché non è soggetta ad alcun regime pubblicistico. Eppure, i trattati UE non impediscono a uno Stato membro di possedere delle banche, né di utilizzarle, entro certi limiti, per erogare il credito ai privati e per finanziare il debito pubblico.  Infatti, le banche pubbliche godono di un regime eccezionale proprio sul punto. Vediamo che dice l’art. 123 TFUE: Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi al

Il cambiamento climatico costa caro, più dello spread

Il differenziale di rendimento – il fatidico spread – tra Btp e Bund tedeschi ha di nuovo conquistato le prime pagine. Tornato sui valori massimi da tempo, pur se ancora lontani dalle vette raggiunte nel 2011, alimenta a ogni livello le chiacchiere sulla sostenibilità del debito pubblico italiano e sulle difficoltà nel suo rifinanziamento. In questi giorni un’altra tegola, ben più pesante, è caduta sulle nostre teste: lo  Special Report on Global Warming of 1.5°C   dell’Ipcc. Il rapporto, oltre 400 pagine prodotte dagli scienziati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite riunitisi per giorni in Corea del Sud, è un avvertimento senza precedenti . Teniamo il pilota automatico mentre siamo lanciati verso un burrone. Il Panel è stato chiaro: servono sforzi senza precedenti, come un taglio del   50% nell’utilizzo di combustibili fossili entro 15 anni. Eppure ancora una volta gli analisti sembrano guardare ai fondamentali sbagliati . Il dibatti

Permacultura, economia circolare Video

OBIETTIVI EUROPEI IN TEMA DI CLIMA, SICUREZZA ED EFFICIENZA ENERGETICA: IL CONTRIBUTO DELLA PERMACULTURA Opportunità offerte dall’efficientamento per singoli cittadini e imprese edili alternative – il risparmio energetico nella propria abitazione – workshop su termointonaci in calce e argilla – il riscaldamento/raffrescamento naturale – i microclimi in casa, nel condominio e nel quartiere    

Lavoro, il domani che verrà

La sostituibilità tra uomo e macchine ha raggiunto livelli prima impensabili. È difficile dire quali saranno gli effetti complessivi. Ma per affrontare questi grandi cambiamenti è necessario creare un sistema diffuso di istruzione di qualità. Apocalittici e integrati di fronte alle nuove macchine I grandi cambiamenti tecnologici sono stati sempre accompagnati dal timore che risparmiando lavoro avrebbero generato disoccupazione. Il termine “disoccupazione tecnologica” indica per l’appunto la perdita di posti di lavoro dovuta agli avanzamenti della conoscenza umana.  Non c’è quindi di che sorprendersi se anche oggi temiamo che l’automazione e la digitalizzazione possano portare a un futuro senza lavoro. In passato questi timori si sono rilevati infondati, ci sono stati vinti e vincitori, ma nel complesso la creazione di nuovi posti di lavoro ha più che compensato quelli distrutti dall’introduzione delle nuove tecnologie. Su quanto questo dovrebbe rassicurarci le opinioni son

Derivati di stato

“L’Italia vanta il primato di perdite per derivati di Stato dell’Eurozona: oltre 6,75 miliardi di euro di perdite effettive soltanto nel 2015. Sono stati segretamente stipulati 13 contratti di derivati sul debito pubblico, per decine di miliardi di euro dal ministero delle Finanze con Banca Imi S.p.A., Bank of America, Barclays Bank PLC, BNP Paribas, Citibank N.A. – London, Credit Suisse International, Deutsche Bank AG, Dexia Crediop S.p.A., FMS Wertmanagement Anstalt Des, Goldman Sachs International, HSBC Bank PLC, ING Bank N.V., JP Morgan Securities PLC, Morgan Stanley and Co. Int. PLC, Nomura International PLC, Societe Generale, The Royal Bank of Scotland PLC, UBS Limited e Unicredit Bank AG.” L’argomento è un tabù di Stato anche se non è stato apposto – dall’inquilino di Palazzo Chigi – il vincolo formale di inaccessibilità alle scottanti informazioni. Il 12 agosto 2016 una sentenza della quarta sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato – presieduta dall’ex

Moody,s, verdetto severo: taglio del rating e Italia declassata a Baa3

Come prevedibile, le agenzie di rating sono tornate al centro della scena in modo irritante. Seguendo l’esempio delle famose ‘tre sorelle’, la Standard & Poor’s, la Moody’s e la Fitche, anche la Dbrs canadese si è autonomamente assunta l’autorità morale e politica e ha declassato il sistema Italia A chi appartengono le tre agenzie di rating statunitensi Moody’s dovrebbe essere indipendente, ma per il 13% appartiene al miliardario Warren Buffett. In virtù delle connessioni di Buffet con il mondo economico e finanziario si può dire che Moody’s non è indipendente, ma che appartiene al sistema bancario americano. Fitch Ratings appartiene alla società finanziaria francese Fimalac. Standard & Poor’s appartiene alla società finanziaria newyorchese McGraw-Hill Companies. Dunque, come per Moody’s si può dire che sostanzialmente appartiene al sistema bancario. L'americana Moody's ha patteggiato il pagamento di circa 864 milioni di dollari alle autorità federali

2.000 watt

Il consumo di energia attuale: Per tutti gli usi energetici – non solo per l’elettricità – l’uso di energia primaria pro capite in Europa è pari a una potenza continua di 6’000 watt pro capite, cioè in un anno a circa 4,5 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), ovvero 190 GJ o 53’000 kWh. In una società a 2’000 watt, invece, l’uso d’energia primaria pro capite è di 1,5 tonnellate equivalenti di petrolio in un anno (ovvero 60 GJ o 18’000 kWh), pari a una potenza continua di 2’000 watt. Grazie all’uso delle energie rinnovabili, l’emissione di CO2-equivalenti è ridotta a meno di 1 tonnellata pro capite. Ridurre da 6’000 watt a 2’000 watt l’uso di energia in Europa vuol dire riportarlo al livello degli anni ’60, pur conservando una parte del nostro standard di vita – anzi migliorandolo ulteriormente, grazie all’uso di tecnologie molto più efficienti. Il mondo è già una società a 2000 watt, ma con grande sperequazione tra i 500 watt in Bangladesh e i 12’

Elogio del deficiente

In questa nota quello che succede anche a me tutti i giorni ! A volte mi viene il dubbio di essere deficiente. Mi sintonizzo sulla televisione di stato, in un orario di massimo ascolto, e mi imbatto in Fabio Fazio che parla con Carlo Cottarelli. Essi mi spiegano che il problema degli italiani è il debito pubblico insostenibile accumulato in anni e anni di sprechi e, in subordine, la dannata piaga dell’evasione. Poi giro canale e mi tocca Barbara Palombelli la quale mi istruisce, grossomodo, su una singolare analogia: lo stato è come un condominio e – se le tasse non coprono le spese e ci si indebita troppo per coprirle –  è logico che  tutto vada a rotoli. Poi accendo la radio e mi cucco Oscar  Giannino e apprendo che l’idea di monetizzare il debito pubblico, come si faceva una volta quando avevamo la famosa banca nazionale prestatrice di ultima istanza, fa ridere i polli perché non abbiamo più una nazionale prestatrice di ultima istanza (il lucido e sofisticato

Risposta della Bce al dott. Saba

Pubblico questa lettera inviata al Dott. Saba dalla Banca centrale europea, sottolineando due passaggi che si contaddicono sulla creazione di moneta : quella scritturale e quella a corso legale ! Questa condizione di dipendenza dello stato italiano alle banche private, a me pare decisamente insopportabile! Egregio Dottor Saba, con riferimento alle Sue e-mail del 6 agosto, 7 settembre e 9 ottobre 2018, nonché alla nostra comunicazione del 10 settembre scorso, Le inviamo di seguito i chiarimenti e le risposte ai Suoi quesiti. Desideriamo scusarci per il ritardo nel risponderLe, dovuto al gran numero di richieste ricevute negli ultimi mesi. Facciamo inoltre presente che, non essendo considerata attinente a una fonte di rischio sistemico, ma in generale più alla politica monetaria che alla politica macroprudenziale, la questione sollevata rientra nelle competenze di altre aree operative della BCE e non in quelle del Segretariato del Comitato europeo per il rischio sistemico diretto d

Decrescita

La decrescita ( degrowth in inglese, décroissance in francese, decrecimiento in spagnolo) è una corrente di pensiero politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l'obiettivo di stabilire relazioni di equilibrio ecologico fra l'uomo e la natura ovvero sviluppo sostenibile in termini di indici di sviluppo di fronte anche al rapporto sui limiti dello sviluppo , nonché di equità fra gli esseri umani stessi. [1] [2] [3] [4] [5] Come ha affermato Serge Latouche [6] , uno dei principali fautori della decrescita, essa è innanzitutto uno slogan per indicare la necessità e l'urgenza di un "cambio di paradigma ", di un'inversione di tendenza rispetto al modello dominante della crescita basato sulla produzione esorbitante di merci e sul loro rapido consumo. Se si ritiene che la spina dorsale della civiltà occidentale risieda nella produzione materiale di beni e ne