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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

La Politica può cambiare le cose?

Nel loro grande e ultimo aggiornamento - I nuovi limiti dello sviluppo, 2004; - del loro primo lavoro D. e D. Meadows e Jorgen Randers affermano: "l'umanità può rispondere in tre modi ai segnali che indicano come l'uso delle risorse e l'emissione di inquinanti siano cresciuti oltre i limiti sostenibili. Un modo è non riconoscere, occultare o confondere i segnali"; "un secondo modo di rispondere è alleviare le pressioni derivanti dai limiti ricorrendo ad artifici tecnici o economici"; "il terzo modo è volgersi alle cause sottostanti, fare un passo indietro e riconoscere che il sistema socioeconomico umano, così com'è organizzato oggi, non è governabile, ha superato i limiti e va verso il collasso; dopo di che, cercare di cambiare la struttura del sistema" (pag.282-284). Ora, poichè secondo gli autori "tutto quello che possiamo fare è intervenire sui flussi produttivi da cui dipendono le attività umane riportandoli a livelli soste

I tassi? Mai così bassi da 5mila anni.

Oggi in Giappone abbiamo tassi negativi per la prima volta dal 1870 - scrive l’economista - , il tasso di base inglese è il più basso dal 1705, le azioni bancarie europee sono ai minimi relativi da 75 anni, nei mesi scorsi abbiamo assistito al peggior crollo delle materie prime dal 1933. In nome degli stimoli all’economia prima e della guerra alla deflazione poi, sono stati effettuati 654 tagli dei tassi, con le banche centrali che hanno acquistato oltre 12mila miliardi di dollari di asset finanziari, espandendo il loro bilancio a oltre 23mila miliardi (cifra superiore al Pil di Stati Uniti e Giappone messi assieme). Il risultato sono quasi 10mila miliardi di dollari di bond sparsi per il mondo che hanno rendimenti negativi. Fonte Il sole24ore   Il risultato? Un aumento delle disuguaglianze. Non si è riusciti a generare né una ripresa economica nonostante la creazione del denaro dal nulla! Evidentemente la ripresa dell'economia reale non è tra le priorità del

Piano energetico ambientale regionale Liguria

“La diffusione  delle fonti rinnovabili, in particolare elettriche e termiche, e il loro inserimento nelle reti di distribuzione intelligenti, le smart grid, e la promozione dell’efficienza energetica possono rappresentare uno stimolo efficace allo sviluppo dell’innovazione e della green economy tra le imprese che operano anche in settori tradizionali come l’edilizia e l’impiantistica, con potenziali ricadute economiche e occupazionali che valorizzino il territorio e le tutta la filiera energetica”. Tra le novità introdotte, anche l’allineamento del Pear con gli strumenti di programmazione regionale (Por Fers, Psr, Fse) per il periodo 2014-2020 e la costituzione di tavoli tecnici su eolico e idroelettrico. I tre macro-obiettivi del Piano (raggiungimento degli obiettivi previsti dal Burden Sharing, sviluppo  economico  e  comunicazione)  si  articolano  in  due  obiettivi  generali  verticali: la  diffusione  delle  fonti rinnovabili (elettriche e termiche) ed il loro inserimento in

Il ruolo dell'opposizione nel Comune

Nell’ambito di ciascun ente locale un aspetto non secondario riguarda, la funzionalità collegiale del consesso consiliare, per cui appare di non poca importanza verificare e porre in evidenza quali sono le funzioni attribuite dal t.u. 267/00 ai consiglieri di opposizione; infatti mentre un tempo l’art. 127 del t.u. prevedeva al comma 1 sotto la voce “controllo eventuale” che le deliberazioni della giunta e del consiglio fossero sottoposte al controllo, nei limiti delle illegittimità denunziate, quando un quarto dei consiglieri ne avessero fatto richiesta scritta e motivata ( con l’indicazione delle norme violate relativamente alle deliberazioni riguardanti : appalti e affidamento di servizi o forniture di importo superiore alla soglia di rilievo comunitario; dotazioni organiche e relative variazioni; assunzioni del personale, etc.) oggi tale possibilità è stata esclusa dalla riforma intervenuta con la Legge costituzionale n.3/2000, con l’abrogazione di detto artico

Pianificazione, realizzazione e gestione dell’illuminazione delle città.

Spesso la soluzione ai problemi è quella che abbiamo davanti ai nostri occhi. Si parla del fatto che, attualmente, uno dei più grandi ostacoli alla diffusione delle auto elettriche è la scarsa reperibilità dei punti di ricarica. Un discorso valido in tutte le città del mondo, chi più chi meno. Eppure, non dovrebbe essere un problema reperire una fonte di energia elettrica nelle moderne città. Specialmente se pensiamo che ogni 50 metri (più o meno) ci troviamo di fronte ad ingombranti pali della luce, il cui unico scopo è quello di illuminare le nostre strade.....I ll progetto mira ad esplorare soluzioni di tipo "smart lighting" in cui la rete di illuminazione pubblica (IP) gioca un ruolo molto significativo nella gestione di una serie di servizi urbani che vanno oltre la stessa illuminazione pubblica. Grazie alla capillarità della rete IP, è possibile utilizzarla come una infrastruttura digitale che copre l'ultimo miglio (se non gli ultimi 50 metri) della città. In

Perché non ti fanno più togliere la batteria dallo smartphone ?

Intervento di Ugo Mattei, giurista e professore di Diritto Internazionale e Comparato alla California University e docente di Diritto Privato all’Università di Torino. Costituzione, Comunità e Diritti – Torino, 19 novembre 2017 Negli ultimi tre o quattro anni sono stati installati, soltanto nella parte occidentale del mondo, quindi nel nord globale, circa un miliardo e quattrocentomila sensori per l’internet delle cose. Gran parte dei quali sono costruiti nei muri delle case, nei nuovi televisori – in tutti gli apparecchi elettronici che comperiamo – e nelle automobili. Parte di questi sensori, che sono invece fissi, sono inseriti negli spazi pubblici e sono quelli con i quali i nostri meccanismi elettronici si collegano senza che noi lo sappiamo. Queste cose vengono chiamate “Smart“, nel senso che noi sentiamo parlare costantemente di “Smart City“, “Smart Card” eccetera. Tutte le volte in cui si sente la parola “Smart” io penso sempre che gli “Smart” siano loro e i cretini siam

La terra sta diventando una lampadina gigante

La durata, i bassi consumi e l'efficienza delle luci a LED hanno permesso all'uomo di illuminare zone che prima erano scarsamente illuminate o non illuminate. Sale l'inquinamento luminoso, e non è un bene per il pianeta. Il problema non sono le luci in sé ma il fatto che in tutto il mondo stiamo illuminando zone che prima erano al buio, o meglio, illuminate solo dalla luce naturale. Una ricerca pubblicata su Science Advances mostra come le superfici esterne illuminate artificialmente sono cresciute ad un ritmo del 2,2% ogni anno dal 2012 al 2016. Gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale stanno fotografando la superficie terrestre da diversi anni per misurare la quantità di inquinamento luminoso che avvolge le più grandi città del mondo ma hanno scoperto qualcosa di davvero singolare. Ecco un’immagine della città di Milano del 2012 Negli ultimi tre anni il Comune di Milano ha approvato e realizzato una grandiosa opera di sostituzione d

Scopri se la tua scuola è sicura

« La normativa del 2008 è molto diversa da quella che si applicava 50 anni fa . L’ingegneria sismica è una scienza piuttosto recente, e allora si sapeva molto meno di quanto si sa oggi. Le leggi attuali sono molto più avanzate, con criteri di progettazione diversi e una maggiore cura dei particolari costruttivi. Inoltre una struttura con più di 50 anni va controllata, per verificare qual è lo stato di conservazione dei materiali e se vi sono segni di deterioramento».   I dati del MIUR sottolineano non solo gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle scuole ma confermano anche seri problemi strutturali: degli oltre 41.000 edifici scolastici statali, una indagine diffusa dal Censis stima che in 24.000 gli impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma.    Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi. In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle stru

L’agricoltura è diventata «una macchina che trasforma petrolio»

06/10/2017 Il cambiamento climatico mette a rischio la biodiversità. L’allarme viene dal rapporto Integrare l’Agrobiodiversità nei sistemi alimentari sostenibili realizzato da Bioversity International. Già il numero degli animali si è dimezzato in poco più di un secolo (gli esperti parlano addirittura di un’imminente estinzione di massa, la sesta), ora pure la varietà genetica delle piante commestibili rischia di omologarsi, impoverendosi di sostanze nutritive fondamentali per la dieta umana. Secondo i dati del rapporto, infatti, il 75% del cibo mondiale è affidato a 12 colture e a cinque specie animali. Delle 5.538 specie vegetali commestibili per l’uomo, solo tre – riso, grano e mais – forniscono più del 50% dell’apporto calorico generale. Paradossalmente, in un momento in cui l’accesso a prodotti diversi non è mai stato così vasto, la dieta globale nel suo complesso sta diventando sempre più omogenea: cala il consumo di legumi, frutta e verdura mentre predominano amidi, carn

Questo modello di Unione economica e monetaria sarebbe stato consentito dalla Costituzione?

I. Il problema da cui dobbiamo muovere è se il modello economico impostoci da Maastricht sia adatto alla c.d. specializzazione produttiva che ha caratterizzato orgogliosamente lo sviluppo italiano del dopoguerra. La risposta, nei termini suggeriti da Guido Carli nel 1974, non appena ebbe occasione di commentare il primo progetto di “moneta unica” contenuto nel c.d. rapporto Werner del 1971, non può che essere negativa. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Negare questa radice causale della crisi italiana non risponde oggi più ad alcuna realistica convenienza politica. II. Il secondo interrogativo che propongo è: questo modello di Unione economica e monetaria sarebbe stato consentito dalla Costituzione? La risposta è di importanza cruciale: a nessun esponente politico che abbia a cuore l’interesse effettivo del proprio Paese, dovrebbe sfuggire l’enorme sostegno che uno sbarramento fondato sulla Costituzione può fornirgli per la stessa riappropriazione del suo ruol

La sindrome del posacenere.

Un mio vecchio amico una volta mi disse: “Vedi l’urbanistica è come un posacenere.   Se tutte le cicche sono dentro un piattino di vetro, la stanza è pulita e funzionale. Se le stesse cicche le spargo dappertutto, l’avrò resa uno schifo impraticabile." Chi si voglia prendere la briga di osservare su Google le foto satellitari delle periferie urbane, scoprirà una cosa sorprendente.  In alcuni paesi, ad esempio la Germania, le città sono state complessivamente costruite con un certo ordine e criterio.  Ad esempio separando la campagna, le aree industriali, quelle commerciali e quelle residenziali. A titolo d'esempio, qui vediamo Friburgo (220.000 abitanti). Friburgo (Germania) e dintorni Esattamente l’opposto di quello che abbiamo fatto in Italia e, in misura ancora maggiore, in tanta parte della Spagna e della Grecia. Per essere furbi, abbiamo fatto praticamente tutto dappertutto, creando suburbi vasti come intere provincie, dove si mescolano e si accavallano villett

L'insostenibilità della sostenibilità

gli asini ,  (settembre-ottobre 2015) Giorgio Nebbia   Gli anni sessanta del Novecento sono stati anni di grandi rivoluzioni: i paesi liberatisi dal colonialismo si sono messi in testa di rivendicare prezzi più equi per le loro risorse naturali — rame, gomma, cobalto, fibre tessili, uranio, petrolio — che fino allora erano stati sfruttati dai loro colonizzatori; in tanti nel mondo avevano imparato a osservare la Terra, fotografata dai satelliti artificiali, e quella sfera nello spazio era apparsa come l’unica casa per gli esseri umani, grande ma limitata nei suoi continenti e nelle sue ricchezze; alcuni economisti avevano ironizzato sul significato del PIL mostrando che questo indicatore ufficiale della ricchezza e del benessere non è capace di tenere conto dei costi e dei dolori provocati da sempre più frequenti inquinamenti o alluvioni; alcuni sociologi avevano mostrato tutti i limiti della società dei consumi; alcuni biologi aveva denunciato che la popolazione terres