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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Dare soldi ai cittadini senza indebitare nessuno? Si può fare.

Clamorosa ammissione su Il Sole 24 Ore: si può stampare denaro e darlo ai cittadini senza indebitare nessuno. Nel saggio intitolato L'illusione della libertà , ho sostenuto che se ci fosse la volontà si potrebbe creare denaro dal nulla e darlo ai cittadini, in modo che tutti dispongano di un reddito che consenta di vivere dignitosamente, senza indebitare nessuno né pretendere nulla in cambio. Scommetto che in molti avranno pensato che si trattasse della solita “utopia” economicamente impossibile da attuare. .. invece non è così: si può fare, tant'è che la fattibilità di una simile iniziativa è stata candidamente confessata su Il Sole 24 Ore (niente di meno che la massima testata mainstream italiana in ambito economico), da cui riporto un breve estratto: «Dal punto di vista tecnico, uno strumento per aumentare la domanda aggregata esiste anche nella situazione attuale: è la cosiddetta “moneta distribuita con l’elicottero”, per usare le parole di Milton Fri

Nuovo lockdown, 700 psicologi scrivono al premier Conte

Aumento dei sintomi depressivi, propensione al danneggiamento di altri e di se stessi, timori, disagio e ansia legata alla propria sopravvivenza. Sono solo alcuni dei sintomi registrati nella popolazione italiana a seguito del lockdown, spia di un malessere profondo: accanto all’emergenza sanitaria ed economica, corre parallela un’emergenza sociale, le cui proporzioni potrebbero essere drammatiche. È questo l’allarme lanciato da 700 psicologi e psichiatri, che hanno firmato una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, al Ministro della Salute Roberto Speranza e alle Presidenze di Camera e Senato. La lunga lettera affronta «i danni psicologici conseguenti al lockdown e alla sua gestione, i pericoli di una comunicazione contraddittoria e fondata sulla paura e la preoccupazione sulle conseguenze di una ripresa non sistemicamente ragionata». La quotidianità, secondo i firmatari della lettera, ha assunto le fattezze di uno scena

MEDICO: PIETA' PER I MALATI DI MENTE CHE ANCORA TEMONO IL CORONAVIRUS, SONO STATI MANIPOLATI DALLA PAURA

  Il dottor Francesco Oliviero, psichiatra e medico pneumologo: quelli che ancora oggi temono il coronavirus, ormai perfettamente curabile, sono malati (e non c’è psicoterapia al mondo che che possa guarirli).  Sono un esercito di persone rese clinicamente psicotiche.  Il terrorismo di media, governo e istituzioni ha fatto presa alla perfezione, provocando danni psicologici irreversibili.  Sono vittime: non vanno schernite, non vanno offese.  Vanno profondamente compatite, aiutate e comprese.  Hanno ancora paura del virus, nonostante l’emergenza sia terminata da tre mesi e le terapie intensive siano deserte.  Alla peggio, oggi il virus fa gli stessi danni del raffreddore: quando ci comunicano i dati sui nuovi contagi o quando ci avvisano di nuovi focolai, è come se ci stessero aggiornando sul numero dei raffreddati.  Focolai di persone sanissime, tutti asintomatici, che non si sarebbero nemmeno mai accorti di essere contagiati se non gli avessero fatto il discutibilissimo tampone.    C

IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

Post per pochi intimi.5 minuti per avere una visione corretta di quello che è realmente accaduto. Buona lettura. Può un virus arrivare proprio nel momento esatto per essere considerato come una vera e propria benedizione? Sarebbe quasi un’eresia rispondere di si. Invece, per gli operatori finanziari, è proprio ciò che è accaduto. A giugno 2019 il mercato dei REPO stava iniziando a collassare mostrando segnali di pericolo sistemico. La maggior parte della gente non sa neanche che cosa siano i REPO. In pratica sono operazioni di pronti contro termine con cui le banche e i maggiori operatori economici si scambiano asset (principalmente titoli di stato) con operazioni di durata brevissima allo scopo di ottenere liquidità istantanea per le ragioni legate soprattutto al rischio controparte che scaturisce da operazioni altamente speculative nel mercato dei derivati. Il campanello d’allarme inizia a suonare a giugno. A settembre 2019 la situazione diventa preoccupante. Quanto preoccupan

La resa senza condizioni della filosofia alla globalizzazione capitalistica

La filosofia italiana degli ultimi decenni del Novecento e dei primi anni Duemila è stata ampia, frastagliata e dunque assai difficile da ricondurre all’interno d’uno schema esauriente e onnicomprensivo.  Pur considerando che ogni regola ha le sue eccezioni, si può tuttavia rilevare assai sinteticamente che la filosofia italiana del periodo in questione, abbia vissuto la fine del comunismo e l’avvento della globalizzazione, in maniera perfettamente funzionale alle nuove esigenze che si andavano facendo strada nel corpo di un sistema capitalistico elevato ormai a pensiero unico.    Date queste premesse, la filosofia italiana ha concentrato tutti i suoi sforzi nel tentativo (perfettamente riuscito) di allinearsi al sistema.  Del resto, ora non era più il partito che pagava i contratti editoriali e che garantiva il successo di una posizione filosofica ma era ormai soltanto il grande capitale che poteva decidere le filosofie “sommerse” e quelle “salvate”: vi era, dunque, da parte di tanti

Menzogne di Stato. Dove vanno a finire i nostri soldi?

Siamo abituati ad ascoltare parole come “la corruzione ci costa 60 miliardi”, “l’evasione fiscale ci costa 120 miliardi”.  Numeri aleatori impossibili da verificare ma che gettano fumo negli occhi alla massa credulona.  In realtà i 620 miliardi di avanzo di bilancio 1992-2012 sono veritieri ed è il risultato di una precisa scelta politica: sono soldi sottratti veramente ai cittadini e scomparsi dalla circolazione. La domanda che viene spontanea è: dove cazzo vanno a finire i nostri soldi?  Una cosa è certa. In questa Italia di …… le tasse aumentano, cosi come le sanguisughe.  I disservizi e le ingiustizie furoreggiano. Ma allora dove cazzo vanno a finire i nostri soldi se è vero, come è vero, che sono ancora di più gli italiani che oltre essere vilipesi, muoiono di fame? Aumenta in un anno l’incidenza della povertà assoluta in Italia. Come certifica l’Istat, le persone in povertà assoluta passano dal 5,7% della popolazione del 2011 all’8% del 2012, un record dal 2005.  È q

“Allo Stato conviene tenere gli italiani schiavi della burocrazia”

Un Paese schiavo di una burocrazia asfissiante, che mortifica la vena imprenditoriale dei propri cittadini invece di incoraggiarla. Un ostacolo puntualmente sottolineato da ogni report, ogni analisi, eppure mai corretto da una classe politica che continua a promettere senza mantenere. Compreso il Movimento Cinque Stelle, arrivato in Parlamento schiumante rabbia contro la casta e presto ridotto a un ruolo di mansueta obbedienza. Resta, allora, il quesito: perché lo Stato continua a non intervenire con delle riforme che snelliscano iter ormai ingarbugliati come labirinti? Una domanda alla quale ha risposto, attraverso le pagine del Corriere della Sera, Sabino Cassese, giurista, accademico e giudice emerito della Corte Costituzionale. Chiarendo che gli interventi necessari sono noti a tutti, ma nessuno si prende la briga di trasformarli in legge. E così resiste uno status quo che vede un italiano costretto, per esempio, a 73 adempimenti con 26 enti diversi soltanto per aprire una gelateri