MEDICO: PIETA' PER I MALATI DI MENTE CHE ANCORA TEMONO IL CORONAVIRUS, SONO STATI MANIPOLATI DALLA PAURA
Il dottor Francesco Oliviero, psichiatra e medico pneumologo: quelli che ancora oggi temono il coronavirus, ormai perfettamente curabile, sono malati (e non c’è psicoterapia al mondo che che possa guarirli).
Sono un esercito di persone rese clinicamente psicotiche.
Il terrorismo di media, governo e istituzioni ha fatto presa alla perfezione, provocando danni psicologici irreversibili.
Sono vittime: non vanno schernite, non vanno offese.
Sono vittime: non vanno schernite, non vanno offese.
Vanno profondamente compatite, aiutate e comprese.
Hanno ancora paura del virus, nonostante l’emergenza sia terminata da tre mesi e le terapie intensive siano deserte.
Alla peggio, oggi il virus fa gli stessi danni del raffreddore: quando ci comunicano i dati sui nuovi contagi o quando ci avvisano di nuovi focolai, è come se ci stessero aggiornando sul numero dei raffreddati.
Focolai di persone sanissime, tutti asintomatici, che non si sarebbero nemmeno mai accorti di essere contagiati se non gli avessero fatto il discutibilissimo tampone.
Chi ha tuttora paura di questo sono i cittadini rimasti a marzo, con in mente ancora le immagini scioccanti degli intubati, dei furgoni dell’esercito che portano via le bare.
Sono rimasti a marzo: si sono persi quattro mesi di errori e progressi terapeutici, di autopsie, di trombosi venose, di clorochina ed eparina, di terapia domiciliare, di carica virale quasi azzerata.
Sono ancora a marzo, e nulla può guarirli: ripongono una fiducia totale e incondizionata nei confronti dei media e delle istituzioni.
Mai potrebbero dubitare: non potrebbero mai accettare l’idea di essere ingannati o manipolati.
Non potrebbero mai pensare che media, governo e istituzioni possano essere corrotti da chi ha smisurati capitali e specifici interessi.
Crollerebbero tutte le certezze, crollerebbe il mondo intero.
Per questo si fidano ciecamente e non mettono in discussione mai nulla.
E’ quasi una forma di autodifesa: preservano una visione fanciullesca della realtà, che li aiuta sicuramente a vivere meglio ma in alcuni casi può diventare parecchio pericolosa.
Sono quelli in prima fila per il vaccino, anche senza sperimentazione: gli hanno ripetuto all’infinito che potranno tornare a vivere solo dopo il vaccino, e così sarà, anche se si tratta di un vaccino contro qualcosa che purtroppo non è vaccinabile, e che da tre mesi non rappresenta più un pericolo.
Sono sempre loro: quelli che gridavano di stare a casa, che urlavano al runner, che denunciavano i vicini, che strillavano di non riaprire così presto.
E così hanno contribuito a mandare in default il paese, hanno sostenuto ideologicamente i mandanti, i complici e gli esecutori di questo scempio epocale. Sono quelli che normalmente cadono per primi: se non per un vaccino, sarà per qualcos’altro (magari una medicina sbagliata o un farmaco non assunto, come il Plaquenil).
Sono vittime: sempre in balia delle persone sbagliate, sempre manipolate e indotte all’autolesionismo.
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