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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Torneremo tutti agricoltori, e sarà la nostra salvezza

Forse ha ragione Nietzsche, forse la storia è davvero un eterno ritorno dell’eguale. Negli anni ’50 eravamo una terra di agricoltori diventati operai. Nel giro di vent’anni gli operai sono diventati impiegati. Il problema sono i figli degli impiegati, cui era stata promessa la luna di un lavoro creativo, senza cravatte, gerarchie, noia. E che, complice la crisi economica, si sono ritrovati, molto più prosaicamente, senza un lavoro. Molti di loro ancora non si sono rassegnati a cercare il loro personale eldorado nella giungla del terziario avanzato. Altri, invece, sono tornati al punto di partenza, ai campi e alla terra: nel 2013, le iscrizioni ai dipartimenti di agraria in tutta Italia sono aumentate del 40% circa. Pauperismo, anti-capitalista? Decrescita felice? Niente di tutto questo. Al contrario, nel 2013, il valore aggiunto dell’agricoltura italiana è cresciuto del 4,7%, mentre il Pil italiano cadeva di quasi due punti percentuali. Nello stesso periodo, anche l’e

Avanzo primario ventennale.

Sai che significa questo grafico? Significa che il governo francese ha immesso nel sistema economico 22 miliardi di euro ogni anno per 20 anni (dal 1995 al 2015). Significa quindi che il governo francese in 20 anni ha immesso nel sistema economico 440 miliardi di euro. Contemporaneamente il governo italiano ha tolto dal sistema economico 35 miliardi di euro ogni anno per 20 anni (dal 1995 al 2015). Significa quindi che il governo italiano in 20 anni ha tolto dal sistema economico 700 miliardi di euro . C’è una differenza tra i due paesi di 1.140 miliardi di euro in termini di saldo tra spesa pubblica (al netto della spesa per interessi) e tasse a favore della Francia in soli 20 anni. Parliamo di una differenza in termini di saldo primario pari a 57 miliardi all’anno ! Considera soltanto che ogni anno ci troviamo a litigare con la Commissione Europea per circa 5 miliardi in più o in meno di saldo pubblico mentre il saldo primario della Francia è 57 miliardi in più ris

Pianura Padana, ormai è una camera a gas

La Valle del Po ha conquistato il primato di area con l’atmosfera più malsana d’Europa. Non possiamo più crescere, produrre, consumare e scaricare a oltranza, costruire case, autostrade, capannoni e viaggiare in modo “fossile” Tra automobili, riscaldamenti domestici accesi nonostante il caldo tardivo e disastrosi incendi boschivi nelle valli alpine, in ottobre l’intera pianura Padana si è trasformata in una camera a gas.  Con la bassa ventosità, in un «catino» chiuso su tre lati da Alpi e Appennini polveri sottili, ossidi di azoto, benzene, monossido di carbonio e altri composti tossici si accumulano giorno dopo giorno.  L’inquinamento c’è anche a Roma o a Napoli, ma sulle coste o in altre situazioni geografiche più favorevoli basta una brezza marittima a disperderlo, mentre la Valle Padana pe

E' giunta l'era del lavoratore povero, scemo e che non si ribella

L’uomo è un animale adattabile: si adatta anche alle cose che dovrebbe ripudiare. Ci adattiamo a mangiare cibo spazzatura, a respirare veleni, a stare in coda un’ora al mattino in tangenziale per andare al lavoro e un’altra ora la sera per tornare a casa. Ma gli adattamenti più subdoli sono quelli che riguardano stili di vita che inducono cambiamenti antropologici. Uno di questi riguarda una nuova figura sociale della nostra contemporaneità. Una figura sociale sconosciuta nella storia precedente: è la figura sociale del lavoratore povero.  Cioè di colui che, pur lavorando, si trova in uno stato di povertà. Pur lavorando e percependo uno “stipendio” – diciamo così – riesce a malapena a far fronte alle sue necessità di base. Una volta c’erano gli schiavi e c’erano i padroni.  Poi i padroni sono rimasti.  E agli schiavi è stato concesso un salario per accedere al consumo che li avrebbe fatti rimanere in cattività senza lamentarsene troppo.  Un si

MORTE DELLA GLOBALIZZAZIONE

Come un piccolo imprevisto virale può porre fine a 40 anni di megalomania mondialista Un esempio pratico per mostrare la fragilità del mondo moderno: in questo momento ci sono due navi, una con 3000 persone a bordo ed un’altra con 4000 passeggeri, bloccate fuori.dai dai porti, in quarantena per il diffondersi del coronavirus. La prima, della Carnival Crociere, è ferma al largo del Giappone con almeno 20 casi già verificati (ma ora si parla di 40), la seconda, della compagnia di Hong Kong Dream Cruise, è bloccata davanti al porto dell’estremo Oriente, con il divieto di sbarcare passeggeri ed equipaggio, in attesa che siano terminati tutti i test. Ora un altro esempio di quanto l’estremismo globalista ci abbia reso fragili: l’amministratore del gruppo Fiat Chrysler, Mike Manley, ha affermato che, a seguito della chiusura di 4 impianti di componentistica in Cina, la produzione di auto in cominci ad andare in crisi, tanto che presto sarà costretto a chiudere un impianto

L’umanità è più importante del denaro

Il capitalismo dà la priorità a molte cose, cose che per ora sono state definite da tutti come prioritarie, le più importanti. Ma la cosa ironica è che ascoltando o leggendo le parole dei difensori di questo tipo di capitalismo, si può notare facilmente come niente di ciò che viene menzionato è davvero così importante. Tra l’altro il fulcro del tutto sta nella parola PIL.  Ma allora come mai questo sbaglio? Il fatto è molto semplice. Si è sempre pensato che il segreto della felicità fosse in una semplice formula: più PIL uguale, più crescita uguale, più benessere per tutti. Il fallimento della società moderna sta proprio in questo. In questo enorme errore. Il capitalismo è stato capace di creare grande ricchezza, ma non di distribuirla. A riprova di questo possiamo dire che oggi ci sono 88 persone che hanno l’equivalente della ricchezza di mezzo pianeta, ossia di 3,6 miliardi di persone. Quindi, come possiamo cambiare il capitalismo in modo che si concentri su ciò che gli esser