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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

LA MIA ANIMA HA FRETTA

Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora.   Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente.   Non ho più tempo per riunioni interminabili dove vengono discussi statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà raggiunto.   Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la loro età cronologica, non sono cresciute.   Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nel pacchetto.   Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi e che si assumano le proprie responsabilità.    Così si difende la dignità umana e si va verso la verità e l' onestà.   È l’essenziale che fa valer la pena di vivere.  

Sei un asino.....

«Il Quoziente Intellettivo medio della popolazione mondiale sta diminuendo nell’ultimo ventennio.   Una delle cause è l'impoverimento del linguaggio. Diversi studi dimostrano infatti la correlazione tra la diminuzione della conoscenza lessicale (e l'impoverimento della lingua) e la capacità di elaborare e formulare un pensiero complesso.   La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo.   Un altro esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.   Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.   Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nell

Aforismi illustri sulle tasse, dal 500 d.C. ad oggi

  TEODORICO (454-526) «Il solo paese piacevole è quello in cui nessuno teme gli esattori». Etienne de la BOÈTIE (1530-1563) “Ringraziando il ladro (lo Stato) che restituisce loro una piccola parte del maltolto, i sudditi si abituano così a vedere nel tiranno una sorta di benefattore”. ELISABETTA I Tudor (1533.1558-1603) «Preferisco che il denaro sia nelle tasche del mio popolo piuttosto che nel mio Tesoro». «Non è dato tassare ed essere amato». Juan de MARIANA de la REINA (1535-1624) «Da dove proviene questo denaro, se non dal sangue dei poveri e dalla  carne degli uomini d’affari?». «Le tasse sono, di norma, una calamità per il popolo e un incubo per il governo. Per il primo sono sempre eccessive; per il secondo non sono mai abbastanza, mai troppe» Pedro FERNÁNDEZ NAVARRETE (?-1632) «Le tasse alte hanno originato povertà. Temendo continuamente gli esattori delle tasse, [gli agricoltori,] per evitarne le vessazioni, preferiscono abbandonare la loro terra». «Chi impone tasse elevate

La tempesta perfetta. E adesso?

La decisione del Segretario al Tesoro degli Stati Uniti , Janet Yellen, in concerto con il Governatore della Federal Reserve , Powell, hanno escluso un piano di salvataggio ma s’impegnano a garantire i depositi dei correntisti della Silicon Valley Bank e delle altre che presumibilmente falliranno. Sembrerebbe una buona cosa, ma secondo noi non lo è. La FED garantirebbe anzitutto i depositi privati fino ad una cifra di 250.000 dollari e fino ad un esborso massimo di 25 miliardi di dollari. Quindi non in modo illimitato. Peccato che gli economisti americani prevedano già perdite superiori a 18 trilioni di dollari. Gli Americani stanno già facendo le file per ritirare il denaro dalle banche, ma allo stesso tempo si stanno chiedendo cosa farne poi. Li tieni sotto al materasso aspettando che l’inflazione se li mangi piano piano oppure li investi? E investi in cosa? Non a caso, pare che alcune criptovalute stiano leggermente risalendo. I piccoli risparmiatori Pertanto, i ti

KFW, come far sparire 1100 miliardi di debiti sotto al tappeto e prendere gli applausi da tutta Europa

di Costantino Rover Se avessimo una KFW per fare sparire un migliaio di Euro di debiti che vita faremmo?   Cosa potremmo fare con 500 miliardi da spendere per l’Italia, più altri 600 per Regioni, senza pagare una lira di interessi? Impossibile? No, qualcuno lo fa da sempre. Ecco come fare sparire 500 miliardi di debiti e vivere felici, tra gli applausi di tutta Europa. Si può nascondere sotto al tappeto un bel buco da centinaia di miliardi? A giudicare da come la fama (di virtuosi) dei tedeschi continui a sventolare sul pennacchio più alto del continente, c’è da giurarci. È possibile. Vi racconto come la Germania è riuscita a compiere il miracolo. Complotto? Frode? Infrazione dei vincoli europei? Niente di tutto questo. Anzi, è tutto perfettamente in regola! COME FARE SPARIRE OLTRE 500 MILIARDI DI DEBITI E VIVERE FELICI Ci è riuscita la Germania, non aggirando le stri

8 Marzo del 1993 - Auriti denuncia la Banca d'Italia

Il professore profeta che anticipò, in tempi non sospetti, il disastro economico-monetario  dei nostri giorni L’8 Marzo del 1993 ricorre l’anniversario della denuncia fatta dal Prof. Giacinto Auriti alla Banca D’Italia. Il docente universitario di diritto, è stato il primo  a denunciare pubblicamente la truffa dell’emissione monetaria ai danni del popolo. Per ricordare questo suo atto riporto integralmente   una registrazione  di un’intervista concessa da Auriti a Radio Radicale nel 2000, che non ha avuto nessun seguito nei mass media nonostante la gravità delle dichiarazioni rilasciate dal professore. A distanza di più di vent’anni, siamo tutti obbligati  a riflettere profondamente  sulle sue parole,  perché  da uomo che conosceva benissimo i sistemi che dominano il modo, fece dichiarazioni profetiche che oggi nessuno può contestare. Pertanto il suo messaggio rimanendo  costantemente  attuale deve essere continuamente divulgato per far si che penetri nelle cosc

Come sono le scritture contabili del falsario che emette moneta?

di Giovanni Lazzaretti 11.10.2019 Sapete come si fa il pane, non potete non sapere come si fa il denaro che serve a comprare quel pane. ***  Tre sono le modalità di creazione monetaria. Prima modalità : la stampa delle banconote. Ci chiediamo: in che momento le banconote stampate diventano oggetti di valore? Prendiamo la risposta dal testo di difesa di Bankitalia nei confronti di Giacinto Auriti che nel 1994 aveva chiesto al Tribunale l’attribuzione della proprietà monetaria al popolo. Bankitalia scrive così: «la moneta viene immessa nel mercato in base ad operazioni legislativamente previste e disciplinate, a seguito del compimento delle quali la Banca d’Italia cede la proprietà dei biglietti, i quali, in tale momento, come circolante, vengono appostati al passivo nelle scritture contabili dell’Istituto di emissione, acquistando in contropartita, o ricevendo in pegno, altri beni o valori mobiliari (titoli, valute, ecc.) che vengono, invece, appostati nell’att

Innovazione e soluzione dei conflitti

Ogni innovazione, passa attraverso l’emergere di numerosi e diversi conflitti, tutti causati dalla “lotta” tra il mantenimento dello status quo e la prospettiva di una situazione futura che, non conoscendone le implicazioni, spesso appare minacciosa: soltanto se le persone riescono a concettualizzare una visione del futuro migliore del presente, il cambiamento è possibile. Potremmo dunque dire, che è possibile un cambiamento quando “passa attraverso il conflitto tra oggi e domani”.  In un certo senso, non può realizzarsi nessun cambiamento senza conflitti perché quando le comunità umane sono costrette ad adattarsi a condizioni nuove, il disagio connesso ai processi di transizione è sempre presente. La soppressione del conflitto che comporta alcuni effetti negativi (DeDreu e De Vries, 1993): -riduzione della creatività individuale e di gruppo; -abbassamento della qualità e della forza delle decisioni collettive -inibizione dell’intraprendenza; -deterioramento dei processi comunicativi;

Energia ed equità

L’aspetto inquietante della distrazione di massa è che si riesce a far passare in silenzio i veri problemi che attanagliano il mondo. Se l’Italia presenta problemi contingenti dovuti all’Italia stessa (vedi i suoi politicanti) o derivanti dall’ingresso in Europa con l’evidente perdita della Sovranità del popolo che quindi aggrava la sua situazione non rimane certo esente da altri problemi contingenti anche sovranazionali. Problemi paralleli fra gli stati che per una eccezione tendono invece a convergere e non certo all’infinito, ma anzi in un presente prossimo. Qualcuno nutre forse il dubbio che l’energia non sia uno dei tentativi di esercitare un controllo? Sino ad oggi la briglia che ha tenuto legate le nazioni è stata l’energia. Il carbone prima il petrolio poi il nucleare. Dato che il primo è divenuto inefficiente, il secondo si sta esaurendo e il terzo nonostante gli sforzi è indomato cosa rimane per imbrigliare le nazioni? Come possono le grandi multinazionali mantenere un contro

IL DANNO DEL DENARO CREATO DALLE BANCHE

L'ARTICOLO di Martin Wolf uscito pochi giorni fa sul "Financial Times" (il 24 aprile) è a dir poco sensazionale. Gli si desse retta, il solo titolo — "Spogliare le banche private del potere di creare denaro" — basterebbe per mandare in soffitta le teorie, le istituzioni e le politiche economiche che prima hanno causato la crisi, poi l'hanno aggravata con le politiche di austerità.   Non si vuol dire che di per sé l'articolo di Wolf arrivi a svelare delle novità fino ad oggi inimmaginabili. Da anni vari gruppi di studiosi e associazioni in Usa come in Europa sostengono che se non si limita il potere delle banche private di creare denaro dal nulla la prossima crisi potrebbe essere anche più devastante della precedente.  Il fatto nuovo è che a dirlo è il maggior quotidiano economico del mondo, da sempre pilastro (bisogna ammetterlo: con dosi di pensiero critico che di rado si ritrovano nei suoi confra