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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Ripudiare la guerra: dalle parole ai fatti

Pochi non sanno – anche se in troppi se ne dimenticano – che l’art. 11 della Costituzione su cui si fonda la nostra Repubblica comincia con le seguenti parole: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”.   C’è da notare che nella Carta costituzionale non è facile trovare affermazioni così esplicite, chiare e categoriche. Ciò che colpisce di più – e su cui intendo soffermarmi sul piano linguistico – è la scelta che i costituenti fecero 72 anni fa, quando decisero di utilizzare in questo contesto il verbo ‘ripudiare’, davvero insolito sul piano giuridico-istituzionale.   «Che la formula scelta per il divieto suoni particolarmente forte non è dubbio; è nota l’attenzione particolare posta nella scelta del verbo ripudia, preferito, infine, ad altri verbi (rinuncia, condanna) perché – come disse il presidente della Commissione, Meuccio Ruini – ha «un acce

Stiamo andando verso un nuovo ordine monetario?

La decisione della Russia di far pagare le proprie esportazioni in rubli si potrebbe allargare ad altri Paesi, a partire dalla Cina. Potrebbe dunque aprirsi un mondo da terza Bretton Woods. Il conflitto in Ucraina si sta trasformando da militare in energetico e monetario . Anche se la Russia è sempre più isolata dai Paesi occidentali, sta trovando il sostegno dell’ India che compra greggio degli Urali in rubli e della Cina che paga in yuan. Diverse società cinesi hanno utilizzato valuta locale per acquistare il carbone russo, mentre Mosca sta accettando pagamenti in rupie e rubli dagli acquirenti indiani. Tanto per capire la portata delle forze in campo, la Cina e l’India insieme rappresentano quasi 3 miliardi di persone , mentre gli Stati Uniti e l’Europa meno di 1 miliardo di persone. Sul piano energetico, i combustibili fossili continuano a soddisfare oltre l’80% del fabbisogno energetico mondiale con le importazioni di Cina e India che stanno registra

SHANGHAI PER SFIANCARE NOI

E’ chiaro che la scelta di far chiudere a tempo indeterminato Shanghai con la scusa di una epidemia chiaramente irrisoria, sia nei numeri che nei sintomi, è legata al ruolo svolto da Shanghai nell’economia globale. Shanghai è l’avamposto della Banda Rothschild & Co. in Cina:“Uno dei principali sviluppi di quest’anno è stata l’invasione di Shanghai da parte di Wall Street, nonostante le continue tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina… JP Morgan, la banca di investimento statunitense, sta completando un’acquisizione da 1 miliardo di dollari per assumere il pieno controllo di un controllata del gestore del fondo.  Ciò ha fatto seguito a una mossa simile a marzo del suo rivale Morgan Stanley.  Anche Blackrock, il gestore di fondi globale con sede a New York, ha ottenuto il via libera ad agosto per gestire un’attività di gestione di fondi interamente controllata.”[2]    La stessa CNN da un quadro ancora più completo dell’importanza di Shanghai per i poteri economico-finanziari occi

Rubli o gas

"L’Occidente si piegherà a pagare in rubli il gas e il petrolio della Russia..." Ho letto commenti da rimanere storditi. Non uno che ci capisca una cippa e che faccia un discorso logico. Chi dice che ci guadagneremo. Chi dice che fra poco compreremo tutto il gas che ci serve dall'Algeria e quindi il problema non si pone. Chi dice che è un capriccio di Putin che non serve a niente. Un pò di tutto (o di niente).    Per aver lavorato molti anni nel settore della trivellazione di pozzi di petrolio e gas e per diversi anni nel settore della compravendita di petrolio e gas (Blue Green Holding SA, in Italia presente come Tamoil) ecco un paio di informazioni. Per le compagnie italiane non farà gran differenza pagare in una valuta piuttosto che in un'altra. Bisognerà però procurarsi quella valuta e lo si può fare solo comprando rubli dalla Banca Centrale Russa: non si trova un miliardo di euro al giorno in rubli all'angolo della strada. E si comprano rubli pagando in euro

La guerra e il declino del re dollaro

L’effetto boomerang delle sanzioni sul ruolo egemonico del dollaro La guerra è sempre più “senza limiti”, contemplando un’ampia gamma di misure e mezzi non letali ma comunque devastanti per gli stati e le popolazioni che ne sono oggetto.  Tra i diversi tipi di guerra non letale c’è la guerra economica e finanziaria, che si declina anche come guerra valutaria, utilizzando le valute e gli scambi tra queste come strumento per piegare il nemico. Gli Usa da tempo utilizzano il dollaro, che è la moneta di riserva e di scambio internazionale, come strumento di guerra e di pressione sui propri avversari. Quest’uso è particolarmente evidente nel conflitto tra l’Ucraina, sostenuta dagli Usa, e la Russia. Gli Usa hanno fatto in modo di espellere la Russia dal circuito Swift, che è un servizio di messaggeria necessario agli scambi internazionali di merci. In più, hanno bloccato le riserve in dollari detenute dalla Banca centrale russa e sottoposto la Russia a uno spettro di sanzioni

Il turista

Per inciso: turista deriva da “tour”, la parola francese che vuol dire “giro”. Quindi, e mi sembra appropriato, “turista” è colui che gira.    Magari su sé stesso, come i poveri topolini in gabbia corrono su quelle ruote che dovrebbero servire a farli sentire meno in gabbia. Il pianeta è ormai diventato una gabbia, anche per colpa dei folli “giratori” che trasformano le vacanze in un’occasione di consumo sfrenato e competizione, contribuendo a trasformare mezzo mondo in un villaggio turistico.   La vacanza, per essere vacanza, dovrebbe essere una vita diversa. Non “lontana”, non necessariamente costosa.    Non consumismo e competizione. Una vita diversa, in un diverso ambiente, con abitudini diverse, un ritmo pacifico, senza doveri o impegni imposti.   Le vacanze industrial-consumistiche hanno distrutto migliaia di luoghi in Italia e nel mondo, luoghi dove andavamo da bambini e dove abbiamo passato le vacanze più belle della nostra vita, luoghi dove altri vivevano immersi nella bellezz

L’Italia in realtà non ha nessun debito pubblico

Anzi e’ in credito di oltre 1000 miliardi di euro (IL DEBITO ESISTE Perché è UNA TRUFFA)  Facendo due conti molto semplici potremmo accorgerci di un’anomalia piuttosto bizzarra nel computo del famigerato debito pubblico italiano. La cosa richiede una certa concentrazione e la ferrea volontà di capire a fondo cosa diavolo sia questo ”debito”, che tutti abbiamo nel groppone, che però nessuno di noi ha mai contratto ma che dobbiamo, per misteriosi motivi, ripagare interamente con le nostre tasche e con il nostro lavoro.   Il debito pubblico non è una cosa da poco in quanto è la causa principale del costante aumento della pressione fiscale nel nostro Paese. Persino nel 2014, anno della ”finta ripresina” con i bluff economici del governo Renzi, le tasse sono aumentate comunque dello 0,2%, arrivando alla soglia record imbattuta del 44% (senza contare le tasse indirette come l’IVA, le accise sui carburanti o le imposte sui beni come il bollo auto, l’IMU, il canone RAI

IN CHE GIOCO SIAMO CAPITATI?

Useremo qui “gioco” nel senso di -interrelazioni competitive tra giocatori secondo regole per raggiungere uno scopo-.  Dal “Grande gioco” (Medio Oriente – Asia) alla “Grande scacchiera” di Brzezinski, al mio più modesto “Gioco di tutti i giochi”, le questioni geopolitiche sono spesso state metaforizzate con questa definizione di “gioco”.  La stessa Teoria dei giochi allude a questi sistemi di interrelazioni e può valere tra individui come tra gruppi. Nel senso comune, gioco ha tutt’altro sapore, ludico, disinteressato, di intrattenimento, di divertimento.  A taluni, quindi, potrà risultare antipatico trattare guerre, conflitti e tragedie inevitabilmente umane con un termine così leggero. Ma, come detto, qui si usa il termine nel senso analitico.    Il “gioco” in cui siamo capitati è dunque questo:   1. L’Occidente (Europa + Anglosassoni) è in una dinamica che dura da settanta anni in cui diminuisce costantemente il suo peso demografico (oggi solo al 16% sul totale mondo) ed in cui a mi