Anzi e’ in credito di oltre 1000 miliardi di euro (IL DEBITO ESISTE Perché è UNA TRUFFA)
Facendo due conti molto semplici potremmo accorgerci di un’anomalia
piuttosto bizzarra nel computo del famigerato debito pubblico italiano.
La cosa richiede una certa concentrazione e la ferrea volontà di capire a fondo cosa diavolo sia questo ”debito”, che tutti abbiamo nel groppone, che però nessuno di noi ha mai contratto ma che dobbiamo, per misteriosi motivi, ripagare interamente con le nostre tasche e con il nostro lavoro.
La cosa richiede una certa concentrazione e la ferrea volontà di capire a fondo cosa diavolo sia questo ”debito”, che tutti abbiamo nel groppone, che però nessuno di noi ha mai contratto ma che dobbiamo, per misteriosi motivi, ripagare interamente con le nostre tasche e con il nostro lavoro.
Il debito pubblico non è una cosa da poco in quanto è la causa
principale del costante aumento della pressione fiscale nel nostro
Paese. Persino nel 2014, anno della ”finta ripresina” con i bluff
economici del governo Renzi, le tasse sono aumentate comunque dello
0,2%, arrivando alla soglia record imbattuta del 44% (senza contare le
tasse indirette come l’IVA, le accise sui carburanti o le imposte sui
beni come il bollo auto, l’IMU, il canone RAI ecc… che fanno schizzare
il totale dei balzelli da pagare allo Stato a ben oltre il 68% del
proprio guadagno!).
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire cos’è il debito pubblico e perché aumenta sempre.
Come funziona, economicamente parlando, una Nazione o un Gruppo di Nazioni?
Immagina, per semplicità, che una Nazione sia rappresentabile come
una piramide divisa in tre fasce: la punta, in alto, è il Governo. La
fascia centrale sono gli ”statali”, ovvero tutti quei soggetti che
vengono pagati direttamente dal Governo, mentre la terza fascia (la base
della piramide) sono i privati cittadini, le aziende private, i negozi,
i commercianti ecc…
Il denaro ”filtra” dall’alto verso il basso, per poi tornare in cima attraverso le tasse.
In altre parole, i soldi, all’interno di una Nazione (o di un
gruppo di Nazioni) devono circolare, ovvero devono partire dal punto
”A”, girare di tasca in tasca stimolando la produzione di beni e
servizi, e ritornare poi nel punto ”A” per ricominciare il giro.
Il punto ”A” è il posto dove il denaro viene creato dal nulla,
oppure riciclato dalle tasse, per essere reimmesso in circolazione: esso
prende comunemente il nome di ”Banca Centrale”. In uno Stato ”normale”
la Banca Centrale dovrebbe essere di proprietà dei cittadini, ovvero
statale.
Facciamo un semplice esempio pratico: al Governo Italiano servono
1000 euro per pagare gli statali. Si fa quindi ”prestare” i 1000 euro
dalla Banca Centrale e li immette nel sistema pagando insegnanti,
impiegati, medici ecc…
Gli statali spenderanno, successivamente, quei 1000 euro
acquistando beni e servizi dalla base della piramide, cioè dai privati
cittadini, che sono gli unici soggetti in grado di creare ricchezza vera
nel Paese; faranno la spesa, andranno dal barbiere, si compreranno da
vestire ecc… Così facendo, però, la massa monetaria totale circolante
della base (cioè dei privati) aumenterà di 1000 euro generando un
rischio di inflazione. Il governo interverrà quindi con le tasse,
recuperando dai privati, l’anno successivo, quei 1000 euro immessi nel
sistema e restituendoli alla Banca Centrale, annullando così di fatto il
debito contratto l’anno prima. E, a questo punto, il ciclo può
ricominciare e la Banca Centrale può riprestare i soldi al Governo!
Semplice, no?
Ma, c’è un ma (anzi, due) grandi come una casa che rovinano di
fatto questo efficiente meccanismo di creazione/sparizione del denaro:
gli interessi sull’emissione di nuova moneta e la proprietà della Banca
Centrale.
Nella realtà, infatti, la Banca Centrale NON E’ di proprietà dei
cittadini ma è di fatto un ente PRIVATO, di proprietà del sistema
bancario, con diverse quote (preferiamo non scendere nei dettagli per
non creare confusione. Scrivi B.C.E. su Wikipedia e capirai da te!).
Cosa accade quindi, VERAMENTE, quando un Governo ha bisogno di
soldi per pagare gli statali? Attenzione perché l’imbroglio è tutto qui,
ed è anche molto semplice da capire, se spiegato bene.
Quando il Governo italiano ha bisogno di denaro per pagare i
servizi statali DEVE rivolgersi al sistema bancario PRIVATO e farseli
prestare, non potendo esso CREARSI IL DENARO DA SE in quanto ha ceduto
(senza il consenso dei cittadini) la facoltà di battere moneta alla
B.C.E., e quindi al sistema bancario privato europeo a cui la B.C.E.
appartiene.
Il problema sono GLI INTERESSI sul prestito, che NON DOVREBBERO ESISTERE perché MATEMATICAMENTE IMPAGABILI.
Facciamo l’esempio di prima, riveduto e corretto con ciò che accade realmente oggi:
L’Italia ha bisogno di 1000 euro per pagare gli statali. Chiede
quindi un prestito ad una banca privata, che glielo concede con un 5% di
interessi. Il Governo prende i 1000 euro, paga gli statali i quali
spendono il denaro presso i privati facendo aumentare la massa monetaria
dei privati di 1000 euro.
L’anno dopo, però, il Governo si trova di fronte ad un problemino
matematicamente irrisolvibile: non deve restituire 1000 euro, ma 1050,
ovvero i 1000 che si è fatto prestare l’anno prima + i 50 di interessi.
Quei 50 euro in più, però, non esistono perché non sono mai stati
creati! Se ricordi bene, la banca che ha prestato allo Stato 1000 euro
ne ha creati solo 1000 ed il Governo italiano non può battere moneta,
creando quei 50 euro in più, perché ha ceduto la propria sovranità
monetaria.
Cosa fare allora? Le soluzioni sono solamente 2!
1) Se lo stato ha un’economia avviata, come aveva l’Italia fino a
qualche anno fa, può andare a prendere quei 50 euro dalle tasche dei
privati cittadini aumentando le tasse ed impoverendoli un po’. Infatti,
nei numeri, lo Stato ha IMMESSO 1000 euro nel sistema e ne ha prelevati
1050. Il debito viene saldato, ma la massa monetaria totale circolante
cala.
2) Se le tasse sono già elevate, il Governo può FARSI PRESTARE dal
sistema bancario PRIVATO nuovo denaro (carico anch’esso di interessi che
non esistono) per pagare gli interessi dell’anno precedente ed
aumentando così debito pubblico.
Insomma, per farla breve, se all’atto dell’emissione di nuova
moneta essa viene prestata ad uno Stato con degli interessi allegati,
quello Stato sarà costretto ad aumentare le tasse o ad aumentare il
debito pubblico. Non se ne scappa! E’ matematico.
L’interesse sull’emissione di moneta è IL MALE ASSOLUTO DELLA
NOSTRA ECONOMIA! Esso non è INDISPENSABILE, anzi non serve proprio a
nulla! Ri-anzi, è dannoso e mette le Nazioni in ginocchio di fronte al
sistema bancario perché, ovviamente, sono indebitate e impossibilitate a
saldare il tutto! Ecco che le banche possono dettar legge sugli Stati
schiavi, di fatto, di un debito artificiale ottenuto anche grazie
all’aiuto di un Governo complice che non si sogna nemmeno di mettere in
discussione il sistema!
L’Italia ha pagato, dal 1980 ad oggi, oltre 3000 miliardi di euro
DI SOLI INTERESSI! Il Debito Pubblico italiano è di 2000 miliardi. Se
iniziassimo a considerare ILLEGALI gli interessi sull’emissione di nuova
moneta (semplicemente perché IMPAGABILI, frutto di un’evidente TRUFFA
volta a rendere uno Stato INSOLVENTE e quindi RICATTABILE), ci
accorgeremmo che non solo abbiamo GIA’ PAGATO TUTTO IL NOSTRO DEBITO, ma
che siamo addirittura IN CREDITO DI 1000 miliardi dal sistema bancario
privato!
Basterebbe un semplice cambio di paradigma, guardando la cosa dal lato giusto!
Se non hai afferrato il concetto, ascoltati questo breve video di
Salvo Mandarà che spiega esattamente quello che abbiamo scritto qui
sopra, ma con altre parole:
tratto
da: http://www.stopeuro.org/litalia-in-realta-non-ha-nessun-debito-pubblico-anzi-e-in-credito-di-oltre-1000-miliardi-di-euro-il-debito-esiste-perche-e-una-truffa/
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