Spesso la soluzione ai problemi è quella che abbiamo davanti ai nostri occhi.
Si parla del fatto che, attualmente, uno dei più grandi ostacoli alla diffusione delle auto elettriche è la scarsa reperibilità dei punti di ricarica. Un discorso valido in tutte le città del mondo, chi più chi meno. Eppure, non dovrebbe essere un problema reperire una fonte di energia elettrica nelle moderne città. Specialmente se pensiamo che ogni 50 metri (più o meno) ci troviamo di fronte ad ingombranti pali della luce, il cui unico scopo è quello di illuminare le nostre strade.....I
ll progetto mira ad esplorare soluzioni di tipo "smart lighting" in cui la rete di illuminazione pubblica (IP) gioca un ruolo molto significativo nella gestione di una serie di servizi urbani che vanno oltre la stessa illuminazione pubblica. Grazie alla capillarità della rete IP, è possibile utilizzarla come una infrastruttura digitale che copre l'ultimo miglio (se non gli ultimi 50 metri) della città.
In questo senso si studiano soluzioni per integrare rete elettrica e rete digitale e applicazioni che valorizzano tale opportunità nei contesti del sistema della mobilità e della gestione energetica di reti di edifici utilizzando tecnologie ICT e di computation intelligence.
La pianificazione, realizzazione e gestione dell’illuminazione delle città è
aspetto particolarmente complesso: non è raro nella realtà italiana incontrare impianti di illuminazione disomogenei, con elementi di discontinuità all’interno del contesto notturno.
In termini legislativi, tali difficoltà sono state affrontate
attraverso la richiesta di un Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC).
Ciononostante, la scarsa attenzione da parte delle amministrazioni verso le questioni legate al tema della luce urbana, e la diversità degli approcci dei professionisti che s’interessano a queste tematiche (non esiste un pensiero comune, ma solo molte figure professionali in gioco e poca collaborazione) rendono ancora attuale questo problema, a cui nel tempo se ne sono aggiunti altri, tra cui fondamentale risulta essere l’inconciliabilità tra la necessità
di redazione di un P.R.I.C. (laddove esso sia già previsto da legislazione) e la pratica impossibilità da parte dei piccoli e medi comuni di rendersi operativi in tempi rapidi, a causa della scarsa disponibilità di personale tecnico e della contestuale compresenza di emergenze che rendono la questione inevitabilmente secondaria.
Il presente report ha dunque lo scopo di illustrare non tanto come redigere un PRIC (realtà difficile in un piccolo Comune), ma come seguire da vicino l’operato di un tecnico esterno, che inevitabilmente si troverà
a chiedere e a restituire documentazione al Comune interessato.
L’intento di questo documento è quindi quello di presentare una descrizione sintetica ed esplicativa (attraverso uno schema tipo flow-chart) dei
passi da eseguire, degli attori coinvolti, della documentazione necessaria, per ogni singola fase in cui si può considerare suddivisa la redazione di un PRIC.
Il Pric è una delle azioni inserite nei Paes del Patto dei Sindaci
Si parla del fatto che, attualmente, uno dei più grandi ostacoli alla diffusione delle auto elettriche è la scarsa reperibilità dei punti di ricarica. Un discorso valido in tutte le città del mondo, chi più chi meno. Eppure, non dovrebbe essere un problema reperire una fonte di energia elettrica nelle moderne città. Specialmente se pensiamo che ogni 50 metri (più o meno) ci troviamo di fronte ad ingombranti pali della luce, il cui unico scopo è quello di illuminare le nostre strade.....I
ll progetto mira ad esplorare soluzioni di tipo "smart lighting" in cui la rete di illuminazione pubblica (IP) gioca un ruolo molto significativo nella gestione di una serie di servizi urbani che vanno oltre la stessa illuminazione pubblica. Grazie alla capillarità della rete IP, è possibile utilizzarla come una infrastruttura digitale che copre l'ultimo miglio (se non gli ultimi 50 metri) della città.
In questo senso si studiano soluzioni per integrare rete elettrica e rete digitale e applicazioni che valorizzano tale opportunità nei contesti del sistema della mobilità e della gestione energetica di reti di edifici utilizzando tecnologie ICT e di computation intelligence.
La pianificazione, realizzazione e gestione dell’illuminazione delle città è
aspetto particolarmente complesso: non è raro nella realtà italiana incontrare impianti di illuminazione disomogenei, con elementi di discontinuità all’interno del contesto notturno.
In termini legislativi, tali difficoltà sono state affrontate
attraverso la richiesta di un Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC).
Ciononostante, la scarsa attenzione da parte delle amministrazioni verso le questioni legate al tema della luce urbana, e la diversità degli approcci dei professionisti che s’interessano a queste tematiche (non esiste un pensiero comune, ma solo molte figure professionali in gioco e poca collaborazione) rendono ancora attuale questo problema, a cui nel tempo se ne sono aggiunti altri, tra cui fondamentale risulta essere l’inconciliabilità tra la necessità
di redazione di un P.R.I.C. (laddove esso sia già previsto da legislazione) e la pratica impossibilità da parte dei piccoli e medi comuni di rendersi operativi in tempi rapidi, a causa della scarsa disponibilità di personale tecnico e della contestuale compresenza di emergenze che rendono la questione inevitabilmente secondaria.
Il presente report ha dunque lo scopo di illustrare non tanto come redigere un PRIC (realtà difficile in un piccolo Comune), ma come seguire da vicino l’operato di un tecnico esterno, che inevitabilmente si troverà
a chiedere e a restituire documentazione al Comune interessato.
L’intento di questo documento è quindi quello di presentare una descrizione sintetica ed esplicativa (attraverso uno schema tipo flow-chart) dei
passi da eseguire, degli attori coinvolti, della documentazione necessaria, per ogni singola fase in cui si può considerare suddivisa la redazione di un PRIC.
Il Pric è una delle azioni inserite nei Paes del Patto dei Sindaci
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