Frasi non criptiche che lasciano trapelare come le agenzie di rating e i grandi speculatori internazionali (i mercati) stiano spingendo perché in Italia venga introdotta una vera e propria tassa patrimoniale, da aggiungersi alle già pesanti Imu, tasse sui redditi, Tasi… La scusa addotta per l’opinione pubblica sarebbe quella di “sanare i conti e ridurre il debito pubblico”, “rendere economicamente virtuosi gli italiani”. Il Governo si oppone ad Unione europea e fondo monetario, ma di fatto i mercati vogliono ulteriormente stringere il nodo scorsoio che da quasi ventisei anni tiene sotto ricatto l’Italia: da quel fatidico 16 settembre 1992, quando a seguito dell’annuncio che la Bundesbank avrebbe smesso di appoggiare il cambio fisso della lira italiana al marco tedesco, George Soros (insieme ad altri speculatori) vendette lire allo scoperto, costringendo la Banca d’Italia a svalutare per compensare l’ormai insostenibile sopravvalutazione della moneta. In conseguenza dell’operazion...
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