Ogni tanto pubblico questa sentenza... è molto chiara, che cosa altro aggiungere ? Sono passati più di quattro anni, e non mi pare che sia stata al centro dell'attenzione come meriterebbe.
La Corte non afferma alcun nuovo principio, ne difende uno esistente sin dalla prima approvazione della Carta.
L’ adesione allo SME e la cieca attuazione delle politiche euopee in materia di pareggio di bilancio lo avevano semplicemente annichilito sulla base di una presunta insostenibilità dei costi del suo esercizio.
La Corte dice: è il meccanismo del pareggio di bilancio (pareggio, l’ equilibrio è un’altra cosa) a dover tener conto dell’esercizio di un diritto e modellarvisi, non il contrario.
Perchè? Poichè la prima parte della Costituzione pullula di diritti cosiddetti “incomprimibili”, si pensi al diritto al lavoro, al diritto alla salute, la tutela del risparmio, il diritto al giusto salario.
Questi diritti non sono statue di bronzo, cioè cavi al loro interno, quindi ne va tutelata la concreta attuazione affinché non rimangano manifestazioni di principio.
Essi hanno valore sovraordinato rispetto a tutti gli altri, per questo non possono essere disattivati da un articolo contenuto nella seconda parte, in species l’ art 81 Cost. sul pareggio di bilancio.
La sentenza si pone nel solco di quanto molti economisti e giuristi affermano da anni invano, cioè la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio è incompatibile con i diritti fondamentali della nostra Carta costituzionale, la quale contiene un preciso manifesto economico ancora inattuato, in cui gli interessi economici sono al servizio dell’interesse pubblico e non viceversa.
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