Da sempre la gente comune ha cercato invano di trovare il valore nel materiale di cui era costituita la MONETA .
Un trucco molto difficile da comprendere, soprattutto quando circolava la moneta d'oro, infatti allora il costo del metallo si avvicinava al valore nominale impresso sulle monete d'oro, quindi per le persone era naturale associare il valore monetario alla materia, perché i due valori erano quasi coincidenti.
Poi i banchieri trovarono un altro espediente, convincere i popoli e i regnanti di allora che la moneta aveva un valore creditizio rappresentativo della riserva.
Così cominciarono a stampare pezzi di carta colorata, chiamate "note di banco" (banconote), inducendo i regnanti degli stati ad indebitarsi per avere quella moneta creditizia.
In realtà i banchieri avevano da sempre saputo che il valore della moneta non è creditizio ma convenzionale.
Questo trucco durò dal 1694 (nascita della sterlina inglese, prima moneta nominale della storia emessa a debito), fino al 15 agosto del 1971, giorno in cui il presidente Nixon dichiarò la fine della convezione creditizia del valore monetario (fine degli accordi di Bretton Woods).
Nell'arco di tempo dal 1694 al 1971 i banchieri per mantenere in piedi la bugia monetaria hanno davvero rispettato i patti, cioè convertire in oro la moneta cartacea su richiesta.
Questo è stato possibile perché i valori cambiati in oro rispetto alla moneta emessa erano davvero in percentuale minima.
Dal 1971 in poi tutto cambia per un semplice motivo: gli Stati Uniti d'America, per finanziare i progetti spaziali e le guerre in Vietnam e in altre parti del mondo, avevano emesso una quantità di dollari spropositata rispetto alle riserve auree detenute.
Così i vari stati europei in primis quello francese, consegnò tonnellate di dollari di carta in cambio di tonnellate d'oro.
E così in poco tempo le riserve auree della Federal Reserve finirono.
Cosi il presidente Nixon dovette dire al mondo che non c'era più il collegamento fra moneta emessa è riserva d'oro.
Il giorno dopo quella dichiarazione, il dollaro non perse il suo valore, ed è normale, perché il valore della moneta non è creditizio ma convenzionale.
In un solo colpo quindi decade la bugia, nascosta per millenni, che il valore è racchiuso nella materia.
Il valore indotto della moneta scoperto dal professor Giacinto Auriti spiega proprio che il valore è un concetto spirituale, il valore è una previsione in un arco di tempo che va dal momento della previsione al momento previsto del soddisfacimento dei bisogni (che hanno generato la previsione).
La moneta ha valore perché tu l'accetti. Perché l'accetti? Perché prevedi di comprare.
Quando avviene lo scambio? Lo scambio avviene nel momento in cui un'altra persona realizza la stessa previsione, accettando moneta prevedendo di comprare.
Per spiegare in termini semplici immaginiamo due ruote dentate che si accoppiano, l'energia viene trasmessa quando i denti delle ruote dentate si ingranano fra loro, realizzando la circolazione del moto e lo scambio di energia.
Il valore indotto è una trasmissione di valore spirituale.
Questa scoperta è geniale perché finalmente fa capire ai popoli che il valore della moneta e di tutte le altre cose del creato, non è una caratteristica intrinseca della materia, e che questo valore va ricercato fuori dalla materia, che si tratti di moneta o altro materiale presente nell'universo.
Il valore della moneta è creato dal pensiero previsionale degli uomini vivi.
Ecco perché Giacinto Auriti può essere paragonato ai più grandi scienziati della storia mondiale.
Nessuno prima di lui aveva osato spingersi fino al punto di scoprire dove si nasconde il valore della moneta e delle cose.
Una volta scoperto che il valore della moneta è creato dai cittadini nei vari momenti di accettazione continua, ecco che le regole economiche mondiali costruite sulla menzogna del debito, non possono avere più alcun senso logico, se non quello del profitto di pochi ai danni di tutti.
Può e deve nascere un nuovo paradigma economico sociale basato sulla proprietà popolare della moneta.
Continuare a indebitarsi porterà alla distruzione dell'umanità intera.
Capire il valore indotto invece porterà l'umanità verso il benessere sociale.
Con l'attuazione della proprietà popolare della moneta l'umanità sarà finalmente libera dalle catene del debito non dovuto.
Per questo occorre precisare che quella del professor Auriti non è una ricetta economica, ma una scoperta epocale socio giuridica, che serve come base per realizzare una nuova economia che sarà basata sulla proprietà invece che sul DEBITO.
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