Noto che la gran parte delle persone "laureate" hanno un grosso deficit cognitivo relativo alle loro reali competenze.
Con questo non voglio assolutamente buttare tutta l'erba in un fascio, pero il problema comunque è comune a molti e non si può più, a mio avviso, sottovalutare.
Chi è esattamente un comune laureato di oggi?
Nulla di ciò che pensa di sapere, sa realmente.
Alcuni di loro, quei grandi, i veri scienziati, non si accontentano e utilizzano questo "indotto sapere" per progredire ed elevare i propri confini di comprensione, ma, ahimè, la maggioranza, purtroppo, non fa altro che fermarsi al pezzo di carta ed "agire da esecutore", dandosi delle "oggettivamente inconsistenti" arie.
Lo dico e lo firmo pure! Lana KF
La vita è bella e ti riserva tante belle sorprese. Ti ritrovi a discutere con un ex-studente della Bocconi il quale ha studiato economia e finanza presso tale università, di argomenti riguardanti le condizioni attuali di lavoro di tante tipologie di lavoratori del settore pubblico e le attuali condizioni globali del settore del pubblico impiego in Italia.
Una volta riconosciuto, ad esempio, che, per raggiungere, bene o male, i livelli di Paesi come Francia, Germania ed UK in termini di numero di dipendenti pubblici su popolazione lavorativa, il governo italiano avrebbe bisogno di assumere a tempo indeterminato circa 2.5 milioni di nuovi (e magari anche relativamente giovani) dipendenti pubblici, il bocconiano di turno cosa ti chiede, anche divertito come se ti volesse perfino deridere?
"E dimmi un pò, lo Stato dove li prenderebbe i miliardi necessari per assumere 2.5 milioni di dipendenti pubblici!?".
E niente, è solo lì che capisci che una delle migliori cose che tu abbia potuto fare nella tua vita è quella di NON aver tentanto neppure di far domanda per ammissione al corso di laurea magistrale di "economia" della Bocconi, altrimenti sarebbero stati solo soldi e tempo buttati nel cesso.
Il che non equivale affatto a dire che chiunque sia uscito dalla facoltà di economia della Bocconi sia una capra. Assolutamente! Anzi. Dico solo che i programmi didattici della facoltà in questione non consentono allo studente di ampliare le proprie prospettive e il proprio bagaglio culturale in materia come dovrebbe essere per qualsiasi studente di economia il quale abbia accesso alla concreta libertà di godere di opportunità di apprendimento di tutta una serie di teorie e politiche economiche che non siano meramente solo quelle di stampo neoclassico, quindi teorie politico-economiche mainstream e pro-capitale.
Il che poi, come si sarà notato dal post di cui sopra, può portare a fare domande del genere che diventano ridicole se poste, appunto, da uno studente di economia. Tutto qui.
I bocconians sono bravi aziendalisti ma la teoria economica cioè l'analisi non la sanno proprio. Un mio amico un po' più perfido di me dice che se gli nomini Proust pensano sia una marca di blues jeans.
Letto questo, vi invito a leggere : " Lettera aperta ai laureandi di economia"
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