Bisogna che il
governo crei una grande banca pubblica di sviluppo che – detto in
termini semplici – prenda i soldi dalla BCE a zero tasso di
interesse e compri molte decine di miliardi di BTP all’1- 2% circa
di rendimento: in questo modo la banca pubblica italiana
nazionalizzerebbe il debito pubblico guadagnandoci sopra, e facendo
guadagnare i suoi correntisti. In questo modo non dovremmo più
trasferire decine di miliardi di ricchezza nazionale ai mercati
finanziari internazionali, abbasseremmo i rendimenti dei titoli di
stato nazionali, e non vivremmo più sotto il ricatto perenne di un
aumento speculativo dello spread e del fallimento dell’Italia.
Occorre infatti nazionalizzare il debito pubblico e toglierlo per quanto possibile dal mercato internazionale, che è il più volubile e speculativo, e che può facilmente mandare in rovina l’economia italiana. E bisogna anche che una banca pubblica affianchi la Cassa Depositi e Prestiti (che è una società finanziaria e non una banca) e finanzi progetti infrastrutturali di lungo periodo di cui l’Italia ha immensamente bisogno.
Occorre infatti nazionalizzare il debito pubblico e toglierlo per quanto possibile dal mercato internazionale, che è il più volubile e speculativo, e che può facilmente mandare in rovina l’economia italiana. E bisogna anche che una banca pubblica affianchi la Cassa Depositi e Prestiti (che è una società finanziaria e non una banca) e finanzi progetti infrastrutturali di lungo periodo di cui l’Italia ha immensamente bisogno.
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| https://www.lentepubblica.it/contabilita-bilancio-tasse-tributi/trasmissione-bilanci-bdap/ |

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