Il terremoto di Diano Marina colpì la località e i dintorni, il 23 febbraio 1887, provocando danni estesi a zone distanti dall'epicentro.
Dopo la prima scossa, gli abitanti erano fuggiti dalle case; non si erano ancora avuti i danni maggiori e molti tornarono nelle abitazioni a raccogliere i loro averi.
Sopraggiunsero allora le due scosse più forti (la più forte di 6,5 magnitudo momento) che rasero al suolo quasi tutto e provocarono un'ecatombe.
A Diano Marina non rimaneva una sola casa intatta, un terzo del paese era totalmente raso al suolo, le vittime erano calcolate inizialmente a 300, aumentate poco dopo a 500.
La scossa di terremoto venne avvertita fino a Montpellier (Francia) a ovest, fino a Basilea (Svizzera) a nord e fino alla Sardegna settentrionale a sud.
Inoltre ci fu uno tsunami con onde alte fino a quattro metri ad Alassio dopo che il mare si era ritirato di ben 30 metri dalla costa tra Mentone e Albissola Marina, provocando danni.
Secondo la legge del 31 maggio 1887, emanata dal governo Depretis VIII, i comuni colpiti furono 106, nell'attuale provincia di Imperia e 37 nell'attuale provincia di Savona per un danno economico totale di 15.409.842 lire (esclusi otto comuni).
Mappa delle intensità macrosismiche registrate il 23 febbraio 1887, realizzata dai geologici storici dell’INGV ed inserita nel catalogo CPTI15
Sempre secondo il database, “questo periodo sismico è tra i più documentati della recente storia sismica italiana”. “Numerosi ed autorevoli furono le relazioni, le indagini e gli studi complessivi pubblicati dai principali studiosi di scienze della Terra, italiani e stranieri del tempo. Lo studio critico ed approfondito di alcune di queste monografie”.
I terremoti, anche di magnitudo superiore a 5.0, si susseguirono per giorni nella zona.
Veniamo ai giorni nostri, potremmo parlare in generale , considerando però che abbiamo dei dati certi sulle scuole italiane perliamo di quelle.
Le scuole del nostro Paese non stanno bene: e non si tratta di un modo di dire, ma della preoccupante situazione in cui versa l'edilizia scolastica. Per la prima volta infatti, grazie ai dati forniti dal ministero dell’Istruzione, è possibile avere una panoramica generale dello stato degli edifici che ospitano gli istituti in giro per la penisola. E le notizie sono tutt'altro che buone.
Dopo il crollo di ponte Morandi qualche domanda in più ce la facciamo ?
È stato il sisma più disastroso mai avvenuto in Liguria.
La prima scossa giunse poco prima delle 06:30, rinnovata alle 10, e quindi seguita da altre successive.Dopo la prima scossa, gli abitanti erano fuggiti dalle case; non si erano ancora avuti i danni maggiori e molti tornarono nelle abitazioni a raccogliere i loro averi.
Sopraggiunsero allora le due scosse più forti (la più forte di 6,5 magnitudo momento) che rasero al suolo quasi tutto e provocarono un'ecatombe.
A Diano Marina non rimaneva una sola casa intatta, un terzo del paese era totalmente raso al suolo, le vittime erano calcolate inizialmente a 300, aumentate poco dopo a 500.
La scossa di terremoto venne avvertita fino a Montpellier (Francia) a ovest, fino a Basilea (Svizzera) a nord e fino alla Sardegna settentrionale a sud.
Inoltre ci fu uno tsunami con onde alte fino a quattro metri ad Alassio dopo che il mare si era ritirato di ben 30 metri dalla costa tra Mentone e Albissola Marina, provocando danni.
Secondo la legge del 31 maggio 1887, emanata dal governo Depretis VIII, i comuni colpiti furono 106, nell'attuale provincia di Imperia e 37 nell'attuale provincia di Savona per un danno economico totale di 15.409.842 lire (esclusi otto comuni).
Mappa delle intensità macrosismiche registrate il 23 febbraio 1887, realizzata dai geologici storici dell’INGV ed inserita nel catalogo CPTI15
Sempre secondo il database, “questo periodo sismico è tra i più documentati della recente storia sismica italiana”. “Numerosi ed autorevoli furono le relazioni, le indagini e gli studi complessivi pubblicati dai principali studiosi di scienze della Terra, italiani e stranieri del tempo. Lo studio critico ed approfondito di alcune di queste monografie”.
I terremoti, anche di magnitudo superiore a 5.0, si susseguirono per giorni nella zona.
Veniamo ai giorni nostri, potremmo parlare in generale , considerando però che abbiamo dei dati certi sulle scuole italiane perliamo di quelle.
Le scuole del nostro Paese non stanno bene: e non si tratta di un modo di dire, ma della preoccupante situazione in cui versa l'edilizia scolastica. Per la prima volta infatti, grazie ai dati forniti dal ministero dell’Istruzione, è possibile avere una panoramica generale dello stato degli edifici che ospitano gli istituti in giro per la penisola. E le notizie sono tutt'altro che buone.
Dopo il crollo di ponte Morandi qualche domanda in più ce la facciamo ?



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