«Quanta luce sprechiamo per l'illuminazione pubblica? Quali province fanno peggio? Partendo da questo recente lavoro si è potuto produrre una classifica con tutte le province italiane per illuminazione pubblica sprecata pro capite»*.
L’illuminazione pubblica sprecata pro-capite… In effetti ci mancava l'equazione luce pubblica = provincia povera e sprecona vs provincia parsimoniosa (e buia) quindi ricca e virtuosa.
Questo è il contributo di disinformazione e pensiero magico che “lesperti®” hanno portato per anni nel dibattito pubblico, inquinandolo forse irrimediabilmente.
Un pensiero che ci ha riportati economicamente indietro di decenni. Un’ideologia violenta e bugiarda basata sul falso concetto di scarsità.
“Mancano i soldi”, ci ripetono da decenni. E via di tagli orizzontali e indiscriminati.
Eppure se qualcuno si fosse azzardato a dire tali falsità nel 1933 sarebbe stato coperto di pernacchie.
«Ogni volta che qualcuno taglia la sua spesa, sia come individuo, sia come Consiglio Comunale o come Ministero, il mattino successivo sicuramente qualcuno troverà il suo reddito decurtato; e questa non è la fine della storia. Chi si sveglia scoprendo che il suo reddito è stato decurtato o di essere stato licenziato in conseguenza di quel particolare risparmio, è costretto a sua volta a tagliare la sua spesa, che lo voglia o meno.
Ecco perché dico che la deliberata riduzione di investimenti pubblici, che dovrebbero normalmente essere attuati con il debito, mi sembra, nelle attuali circostanze, una follia e, addirittura, una politica oltraggiosa»**.
“Mancano i soldi”, ci ripetono lesperti®.
Una delle più grandi balle che siano mai state raccontate. Quella forse con le conseguenze più gravi sulla vita di milioni di essere umani.
La BCE negli ultimi anni, solo per l'acquisto dei titoli pubblici, ha creato dal nulla 2,15 trilioni di euro. Due virgola quindici trilioni di euro. Dal nulla. Non estratti dalle miniere o dalle nostre tasse. Tanto meno dai soldi dei pensionati norvegesi.
Ci hanno imposto, con la complicità di una classe politica e giornalistica non degna del ruolo che ricopriva, un modello economico fondato sulla scarsità, sulla privazione, dal lato della domanda. E sullo spreco dal lato dell'offerta.
Gente che per servire gli interessi della parte più ricca e disumana della popolazione, ha negato un secolo di progressi nel campo della scienza economica. Ignorando persone di passaggio come Keynes, Caffè o illustri sconosciuti contemporanei, come il premio Nobel James Tobin.
E allora è il caso di ricordarglielo, a questi cantastorie, cosa dicono quelli di passaggio.
«L’intero obiettivo del sistema economico è la produzione di beni o servizi da destinare al consumo nel presente o nel futuro. Penso che l’onere della prova debba cadere sempre su coloro che tendono a produrre meno anziché di più, su coloro che tendono a lasciare inoperosi uomini o macchinari o terra che potrebbero essere usati.
È stupefacente quanti motivi si riescano a trovare per giustificare tale spreco: paura dell’inflazione, disavanzi della bilancia dei pagamenti, bilancio non in pareggio, debito nazionale eccessivo, perdita della fiducia nel dollaro»***.
[* https://twitter.com/CottarelliCPI/status/1166017458806775811
** https://www.attivismo.info/keynes-sullassurdita-dei.../
*** James Tobin, citato in "Economia" di P. A. Samuelson e W. D. Nordhaus]
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