Passa ai contenuti principali

GRAFICO ECONOMICO (Sovranità, debito e moneta)


    Questo grafico ha l’ambizione e la funzione di dimostrare che il 93% del nostro problema economico è causato dall’ipertassazione, oltre che dalla privatizzazione delle attività pubbliche, piuttosto che dalla Moneta privata e dal Debito Pubblico, che sono un problema, un problema planetario, di carattere piu’ generale, ma direttamente ai cittadini italiani pesano solo pe il 7%. 
    MONETA DEBITO E IPERTASSAZIONE
    La Moneta è solo una unità di misura, un un documento contabile di credito, un mezzo di scambio, se la moneta è pubblica, il deficit, che è la necessità dello Stato di avere piu’ denaro di quello che entra dalla fiscalità generale, è un credito, se la moneta è privata, il deficit si trasforma in debito, il Debito Pubblico e gli interessi che si devono pagare di conseguenza. 
     
    Ma uno Stato come il nostro, che vive di trasformazione, cioè compra materia prima all’estero al 3/6% del prezzo del prodotto finito, lo trasforma e lo rivende all’estero al 100% del prezzo, dovrebbe ricevere tonnellate di denaro estero che entra in circolazione dall’export ogni anno. Con una economia così forte, con una adeguata tassazione che la libera e la controlla, l’Italia dovrebbe andare in avanzo di gettito fiscale ogni anno, dai 70 ai 130 MLD di eu, quindi non fare quasi mai deficit, se non in casi rari di necessità, non avere debito pubblico, non dover pagare gli interessi sul debito, che sono il costo di chi utilizza una moneta privata bancaria.
     
    Per come è messa la nostra economia oggi, schiacciata dall’ipertassazione, il nostro deficit è simile agli altri paesi europei, anzi, inferiore, quasi mai oltre il 2,3% del Pil, 40 MLD di eu circa, una cosa molto strana, nasce quasi il sospetto che il debito sia una forzatura, fatto apposta e non per necessità, grazie al fatto che la moneta è privata e bancaria e non Pubblica.
     
    Molti non sanno che la sovranità monetaria l’Italia l’ha persa perdendo la seconda guerra mondiale, nel 1944, non nel 2001 con l’Euro, a partire dal prestito americano che stampò le AMLire a debito per la ricostruzione. L’America non ci prestò i dollari ma stampò la nostra moneta, che passò da Biglietto di Stato a corso Legale, prima della guerra, a Moneta Privata Bancaria, dopo la guerra. Infatti su tutte le banconote comparve la scritta Banca D’Italia, tranne che sulle 500 Lire in carta, che rimase la dicitura Biglietto di Stato a corso legale, a tutti gli effetti moneta di Stato a credito. Anche in quel preciso istante iniziò a formarsi il nostro debito pubblico, e la nostra moneta passò dalla proprietà dello Stato, alla proprietà del sistema Bancario e Monetario internazionale, come fu per il dollaro, dopo la morte di Abramo Lincoln che precedentemente lo statalizzò.
     
    Il nostro Debito Pubblico è lievitato dal 1944 al 2021, in 77 anni, a 2.700 MLD di eu circa, con un costo in interessi da pagare di 45 MLD di eu anno circa, il 5% della nostra spesa pubblica, l’8% del nostro eccesso fiscale che paghiamo ingiustamente, il 2,5% del nostro Pil. Quindi il costo della Moneta Privata Bancaria presa in prestito da soggetti privati è di 45 MLD di eu anno, mentre le imposte, i contributi e le tasse che paghiamo in eccesso, sono 550 MLD di eu anno, 12 volte tanto, quindi il problema qual’è, la Moneta e il Debito pubblico oppure l’ipertassazione ? 
     
    ATTENZIONE !
    E’ l’ipertassazione indotta, che schiaccia l’economia, che permette ai politici di farci fare deficit, di avere un debito pubblico, di farci pagare gli interessi sul debito e di usalro come ricatto. E se il denaro prelevato con le nostre imposte fosse troppo, nessun problema, ci sono gli sprechi, le ruberie le regalie che portano tutto a “pareggio di bilancio” a negativo, con deficit 2,3%.
    E’ l’ipertassazione indotta che impoverisce i cittadini, i lavoratori e le piccole medie imprese, che permette al sistema bancario di prestare tanti soldi, 1.800 MLD di eu anno (signoraggio bancario), aperture di credito create dal nulla attraverso il falso in bilancio che indebita tutti.
     
    NON IL CONTRARIO !
    LE BANCHE PRIVATE E PUBBLICHE
    Molti non sanno che le Banche non possono stampare denaro, non possono farlo e non lo fanno, come invece molti pseudo esperti sostengono, perche questa è prerogativa degli Stati se avessero una moneta propria, che i nostri politici hanno rinunciato ad utilizzare, ma nessuno ci vieta di farlo, nessun trattato intenazionale, almeno per la moneta digitale, non cartacea, che non è contemplata.
    Le Banche, sia quelle commerciali che quelle centrali, non stampano denaro, mai, ma “stampano” crediti fittizi. 
     
    Quando tu vai in Banca a chiedere un prestito, un fido, un finanziamento, un mutuo, la banca crea una apertura di credito sul tuo conto, senza avere quei soldi in cassa, anzi, li scrive a debito sul proprio conto, come se li avesse presi in prestito da qualcuno e li dovesse restituire (falso in bilancio), che è moneta digitale a tutti gli effetti, ti preleva questo credito e ti consegna un assegno circolare, in caso di un mutuo, o te li lascia sul tuo conto, in caso di finanziamento o prestito. Questo denaro dovrà poi essere restituito comprensivo di interessi, ed è in quel momento che si materializzano i soldi veri, reali, denaro che proviene dalla circolazione, mentre quello del credito non esiste, e si estingue quando il capitale sarà restituito totalmente, mentre gli interessi sono il guadagno della banca.
     
    Quindi, quando qualcuno vi racconta che dal 1944 al 1981, la Banca d’Italia si comprava i titoli di Stato emessi dal Tesoro stampando denaro, non è vero, la Banca d’Italia si prendeva i titoli aprendo aperture di credito allo Stato, crediti sui quali si pagavano interessi, crediti che andavano restituiti o messi nel Debito pubblico. La Banca non può stampare moneta, lo può fare solo il Tesoro, il tesoro casomai stampa moneta pubblica, la cede allo Stato e nulla è dovuto, ne per ripagare i capitali stampati, ne per pagare eventuali interessi, avviene tutto a credito, è cosi che dovrebbe essere. La quantità di denaro emesso a credito, non farà inflazione, perche verrà comunque regolata dalla eventuale produzione di ricchezza reale, prodotta grazie agli investimenti, che andrà a coprire il valore di quel credito, oppure verrà regolata dalla tassazione, che andrà a ritirare l’eventuale denaro in eccesso dalla circolazione.
     
    Quando uno Stato ha bisogno di fare deficit, cioè ha bisogno di denaro oltre a quello che incassa col fisco, emette dei titoli di Stato, che vengono comprati da soggetti privati, che in questo modo prestano denaro allo Stato ad interesse, avendo in mano come pegno il Titolo emesso, da poter restituire o rivendere. Questo denaro va a debito di tutti i cittadini, gli interessi sono a carico di tutti i cittadini che li pagheranno con le proprie imposte. Quando questi titoli se li prendono le Banche, le banche non li comprano coi soldi, ma con aperture di crediti fittizi, esattamente come fanno quando prestano i soldi ai cittadini, come abbiamo visto pirma, col falso in bilancio. 
     
    La differenza tra stampare denaro, creare denaro, o creare aperture di credito, è che chi crea il denaro o lo stampa, uno Stato o un falsario, stampa i soldi e li spende, si compra delle cose, beni o sevizi, mentre chi apre un credito, lo può fare solo prestando il denaro fittizio a terzi, il denaro che potrà spendere sarà solo quello degli interessi “il guadagno”, che sarà denaro proprio, non è ben chiaro invece dove vada a finire la restituzione del capitale di un cedito fittizio, viene cancellato, dichiarano le Banche, viene tenuto in Banca oppure la Banca lo trasferisce a qualche sistema Bancario superiore, che gli concede questo giochino, nascosto dal segreto bancario di qualche paradiso fiscale ?
     
    Quindi, quando vi imbattete in pseudo esperti di economia, che danno tutta la colpa all’Euro ed al Debito pubblico, che vi raccontano la rava e la fava sul divorzio Banca d’Italia e Tesoro del 1981, dovete sapere che la moneta Lira non si stampava prima, dal 1944 al 1981, non si stampava dopo, dal 1981 al 2001, non si stampa oggi con l’Euro, dal 2001 al 2022. Questi signori o non sanno le cose, non conoscono l’economia, la contabilità, non conoscono il nostro sistema fiscale, non se lo sono mai studiato, non conoscono la nostra pressione fiscale indotta, oppure sono in malafede perche nascondono la truffa fiscale, di cui nessuno parla mai. Vogliono spostare l’attenzione dal vero e reale problema ad uno fittizio e difficilmente risovibile, che oltretutto non risolve nulla, almeno per quanto riguarda i nostri soldi, la nostra economia, sul signoraggio invece hanno ragione. 
    Ma il signoraggio bancario è dato dal fatto che le Banche aprono i crediti al 2% di riserva frazionaria, prestando denaro fittizio al 98%, col reato di falso in bilancio, non perseguito dalla magistratura e lievitato dall’ipertassazione, perche un popolo benestante, non ipertassato ed impoverito, non ha bisogno di chiedere soldi in prestito, 1.800 MLD di eu anno, usa i propri, al massimo ne chiede 400 di MLD in un anno, 4,5 volte meno, e la moneta con tutto ciò non c’entra nulla e neppure il debito pubblico. 
    IL GRAFICO
    A) Grigio - Questo grafico è composto d 8 blocchi, si parte col primo dove viene evidenziata la nostra folle pressione fiscale, 3 volte quella necessaria e il doppio del resto del mondo. 
    Nella prima colonna quella grigia, si evidenzia la quota pagata in imposte, contributi e tasse di un lavoratore medio che è la seguente : Reddito Irpef 26% + Inps 33% (51%) + Consumi 64,8% Indirette prezzi (imposte imprese) + Iva 22% (72%) + locali 3% = 86%. Mentre le imposte medie delle imprese pesano il 64,8%.
     
    Giallo – Nella colonna gialla, sono evidenziate le imposte complessive che invece dovremmo pagare mantenendo questo sistema fiscale, 42% per i lavoratori (Reddito Irpef 5% + Inps 20% (24%) + Consumi Indirette prezzi 20% + Iva 5% + locali 1% (24%) = 42%, meno della metà rispetto ad oggi, mentre le imprese dovrebbero pagare complessivamente non piu’ del 20% di imposte totali.
     
    Verde – Nella colonna verde, sono evidenziate le percentuali della fiscalità a scambio, 28% complessivi per i lavoratori e 8% per le imprese, che a differenza del nostro sistema fiscale a fondo perso, non ha imposizioni, cioè le imposte vengono eliminate. L’irpef va a 0%, mentre l’Inps passa dal 33% al 20%, che con occupazione piena raggiunge i 450 MLD di eu anno di introiti contributivi. Sui consumi le imposte sono al 8%, mentre l’iva va a 0%, le locali rimangono al 1%. Le imprese invece pagano in media l’8% di imposte. A sostituzione delle imposte, Irpef sui redditi ed Iva sui consumi, la “fiscalità a scambio” si caratterizza dal fatto che tutti i servizi pubblici, le imprese strategiche, il 3° settore, parzialmente le imprese monopoliste ad alta automazione, vengono statalizzate, in questo modo lo Stato può percepire circa 250 MLD di eu anno di utili, con le proprie attività, che uniti al contributo Inps fanno la somma di 700 MLD di eu di gettito contributivo, quindi i cittadini non pagano piu’ le tasse sui redditi e sui consumi, ma quando acquistano i servizi, che non essendo piu’ privati, gli utili vanno allo Stato, luce, gas, telefono, web, acqua, rifiuti, poste, trasporti, autostrade, carburanti, banche, assicurazioni, e molto altro.
     
    MA COSA SUCCEDE SE SI RIDUCONO LE IMPOSTE A QUESTI LIVELLI COSI BASSI ?
    B) La prima cosa che possiamo notare dalla riduzione drastica delle imposte è l’aumento dei salari, che passano da una pressione fiscale del 52%, colonna grigia, al 24%, aumentando del 53%, colonna gialla, per poi passare alla definitiva pressione fiscale del 20%, aumentando fino al 63%, colonna verde.
    La stessa cosa vale per le pensioni, che vengono detassate dal 20%, colonna grigia, allo 0%, e grazie anche alla riforma pensionistica, aumentano del 32%, colonna gialla, per finire ad un aumento netto del 38%, colonna verde.
     
    C) La stessa cosa vale per i prezzi al consumo, che passano da una pressione fiscale del 72%, tra indirette ed Iva, colonna grigia, al 24%, diminuendo del 26%, colonna gialla, per concludersi con una pressione fiscale del 8%, ad un aumento fino al 40%, colonna verde.
     
    D) L’aumento dei salari, delle pensioni, e la diminuzione dei prezzi, porta ad un notevole incremento del potere di acquisto, che passa dal 14% colonna grigia, al 58% colonna gialla, ed in fine al 72% colonna verde, in funzione delle rispettive pressioni fiscali.
     
    E) Pochi sanno che anche lo Stato paga le imposte, quando paga le fatture dei propri fornitori, imposte indirette dentro i prezzi ed Iva, e quando paga i salari dei dipendenti pubblici sulle buste paga, imposte Irpef e contributi Inps, complessivamente oggi lo stato paga 388 MLD di imposte, contributi e tasse, colonna grigia, su una spesa pubblica di 870 MLD di eu anno, ben il 44%.
    Dopo la prima riduzione drastica delle imposte, anche le tasse sulla spesa pubblica passano da 388 MLD a 192 MLD, colonna gialla, con un dimezzamento degli importi, un grande risparmio, su una spesa pubblica detassata di 678 MLD, il 28%, per andare poi a ridursi fino a 106 MLD, colonna verde, su una spesa pubblica di 588 MLD, il 18%.
    Questo è “l’uovo di Colombo” che dimostra come si può ritornare ad una pressione fiscale ottimale, equa, da 2 fino a 3 volte in meno, andando a pareggio di bilancio, perche aumentano tutti i parametri economici, quindi aumenta anche il gettito fiscale, ma soprattutto si detassa la spesa, cosi che i dati del taglio, quelli della ripresa e quelli della detassazione della spesa vanno a coincidere. 
     
    F) Infatti, possiamo vedere che su un taglio primario di 400 MLD di eu di imposte, contributi e tasse, che ritornano nelle tasche di 60 mln di cittadini, pensionati e lavoratori, e 5 mln di imprese, l’extragettito previsto, nei primi 5 anni andrà da un minimo di 168 MLD di eu fino a 275 MLD di eu anno, colonna gialla, per poi portarsi da 275 fino a 340 MLD di eu, nel secondo step della rivoluzione fiscale (fiscalità a scambio), colonna verde, che rimette nelle tasche dei cittadini ed imprese fino a 550 MLD di eu anno, che sono le imposte in eccesso che oggi paghiamo. 
     
    I) Teniamo conto poi dei 250 MLD di utili dello Stato che incamera con le statalizzazioni dei servizi pubblici, delle imprese strategiche, banche ed assicurazioni comprese, del 3° settore ed infine con la statalizzazione parziale delle imprese monopoliste ad alta automazione, dei colossi che si sono e si stanno prendendo tutti i mercati strategici, senza apportare benefici alla comunità.
     
    G) Per quanto riguarda il rapporto Gettito/Spesa pubblica, partiamo da un -8%, arranchiamo anche a causa degli sprechi, delle ruberie, delle regalie, dell’evasione, della malagestione pubblica generale, il pizzo da pagare su tutti gli appalti pubblici, dal piu’ piccolo comune allo Stato, è di circa il 40%, colonna grigia, ma dopo la rivoluzione fiscale, avremo nel primo caso un rapporto positivo +10% di avanzo di gettito, colonna gialla, e nel secondo, quello successivo un +12%, colonna verde.
    Un buon avanzo di gettito permette allo Stato di andare a fornire tutti quei servizi che oggi per malagestione, volontariamente non da, ed affida all’associazionismo privato, della pseudo solidarietà, che raccoglie oltre 75 MLD di eu anno, e che al netto del 90% di “spese”, con quel 10% darebbe quei servizi negati dallo stato ed aiuterebbe il popolo. Una volta stabilizzati tutti i servizi, l’avanzo potrà essere utilizzato per ripagare il debito pubblico fino al 100% anche in soli 20 anni. Facendoci uscire da questo ricatto e da questa spesa inutile. 
     
    H) La ripresa economica è data dal Pil, che passa dai 1.800 MLD di eu attuali, colonna grigia, ai 2.900 MLD, colonna gialla, nei primi 5 anni di riforma fiscale, per arrivare ai 3.600 MLD dopo 10 anni, che ci riportano a ridosso della Germania, 3.900 MLD e del Giappone, 4.900 MLD, che nel 1992 ci stavano entrambi dietro.
     
    L) Molto importante è il raggiungimento della piena occupazione, oggi ancora possibile, attualemte abbiamo solo 20 mln di lavoratori contribuenti e 3,5 mln di lavoratori pubblici, che pagano le tasse con le nostre tasse, quindi lavoratori non contribuenti, sui 34 mln di forza lavoro potenziale.
    Abbiamo oltre 9 mln di italiani senza lavoro e senza alcun reddito, il 30% di disoccupazione reale. Dopo la prima parte della rivoluzione fiscale, avremo almeno 28 mln di lavoratori a contributo e 4 mln di lavoratori pubblici, il 3% di disoccupazione reale, per poi andare a chiudere dopo 10 anni, a 29 mln di lavoratori a contributo e 4 mln di lavoratori pubblici, ben 9 mln di contribuenti in piu’, che oggi, i 9 mln di disoccupati ci costano 260 MLD di eu di mancato gettito, cosi andremo sotto l’1% di disoccupazione reale, fisiologica a rotazione.
     
    Marco Cristofoli Moneta Pubblica Italia Sociale e Cristiana

 

Commenti

Post più visti

Leggete a chi vanno i miliardi della Bce. E vomitate!

Mi prenderei a sberle. Avevo un documento agghiacciante in scrivania e non l’ho aperto per mesi. Dentro c’è la verità su chi Mario Draghi sta veramente finanziando coi miliardi del Quantitative Easing (Qe) mentre storce il naso se Roma chiede 20 euro per gli abruzzesi in ipotermia, sfollati da mesi, con morti in casa e la vita devastata, o per mettere 11 euro in più nel Job Act infame di Renzi e Poletti. Quando io gridavo a La7 “Criminali!” contro gli eurocrati, l’autore del programma, Alessandro Montanari, mi si avvinghiava alla giacca dietro le quinte e mi rampognava fino alla diarrea. Quel genio di Oliviero Beha mi rampognò in diretta, è in video. Ma voi leggete sotto, mentre pensate ai sofferenti d’Italia. Bacinella del vomito a portata di mano, raccomando. Il pdf in questione mi arrivò a fine ottobre via mail da Amsterdam, fonte autorevole oltre ogni dubbio. M’ingannò, porcaputtana, il subject mail che era “Draghi finanzia il Climate Change”. Pensai, ok, ci ar

IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

Post per pochi intimi.5 minuti per avere una visione corretta di quello che è realmente accaduto. Buona lettura. Può un virus arrivare proprio nel momento esatto per essere considerato come una vera e propria benedizione? Sarebbe quasi un’eresia rispondere di si. Invece, per gli operatori finanziari, è proprio ciò che è accaduto. A giugno 2019 il mercato dei REPO stava iniziando a collassare mostrando segnali di pericolo sistemico. La maggior parte della gente non sa neanche che cosa siano i REPO. In pratica sono operazioni di pronti contro termine con cui le banche e i maggiori operatori economici si scambiano asset (principalmente titoli di stato) con operazioni di durata brevissima allo scopo di ottenere liquidità istantanea per le ragioni legate soprattutto al rischio controparte che scaturisce da operazioni altamente speculative nel mercato dei derivati. Il campanello d’allarme inizia a suonare a giugno. A settembre 2019 la situazione diventa preoccupante. Quanto preoccupan

Quando e perchè è iniziato il declino Italiano ?

Nel 1987 l’Italia entra nello Sme (Sistema monetario europeo) e il Pil passa dai 617 miliardi di dollari dell’anno precedente ai 1201 miliardi del 1991 (+94,6% contro il 64% della Francia, il 78,6% della Germania, l’87% della Gran Bretagna e il 34,5% degli Usa). Il saldo della bilancia commerciale è in attivo di 7 miliardi mentre la lira si rivaluta del +15,2% contro il dollaro e si svaluta del -8,6% contro il marco tedesco. Tutto questo,  ha un suo apice e un suo termine coincidente con la nascita della Seconda Repubblica. La fredda legge dei numeri ci dice difatti che dal 31 dicembre del 1991 al 31 dicembre del 1995, solo quattro anni, la lira si svaluterà del -29,8% contro il marco tedesco e del -32,2% contro il dollaro Usa. La difesa ad oltranza e insostenibile del cambio con la moneta teutonica e l’attacco finanziario speculativo condotto da George Soros costarono all’Italia la folle cifra di 91.000 miliardi di lire. In questi quattro anni il Pil crescerà soltanto del 5,4% e s