A pochi chilometri da casa mia, vive una comunità di religiose.
La madre superiore suggerisce a tutte le consorelle di conseguire il diploma di perito agrario, la comunità stessa, infatti, si dedica alla coltivazione dei campi. Ecco com'era strutturata la società medievale. Il suo pilastro era l'economia di sussistenza. Ogni convento, monastero, villaggio o borgo cercava di essere il più possibile autosufficiente. Era una green economy ante litteram.
Si intende che oggi un tale modello di sviluppo sarebbe irrealizzabile - perché la macchina ha creato un mondo fondato sulla divisione del lavoro, quindi sul salariato - peraltro, anche inutile, perché la tecnologia ha incrementato di migliaia di volte, solo nell'ultimo secolo, la nostra capacità produttiva.
Ma resta sempre valido e sensato il principio fondamentale di quell'economia: più è alto il grado d'autosufficienza d'una comunità, meno dipende dall'esterno, più è libera.
Per l'uomo medievale, la libertà era, primariamente, un fatto sociale, non individuale.
La modernità ha poi guastato tale concetto riducendolo a mero egocentrismo o individualismo.
Così, ai giorni nostri, molti stentano a capire che mille famiglie la cui sopravvivenza dipende da decisioni prese a migliaia di chilometri di distanza non sono libere.
La possibilità di maneggiare un telecomando e cambiare canale o di scegliere un capo d'abbigliamento tra cinquanta marche diverse è un'accezione squallida della parola libertà.
E' un principio che non hanno ancora afferrato tante persone che giocano a fare i patrioti, credono pure di esserlo davvero, ma poi affermano che dobbiamo continuare ad utilizzare i combustibili fossili, ossia dipendere dai Paesi stranieri, che possono darci o negarci gli stessi combustibili a loro piacimento.
Parlano pure di nucleare sicuro, come se a questo mondo potesse esserci qualcosa di sicuro. Fanno fatica a comprendere anche che, fuori da un'economia globalizzata, il nucleare è inutile.
L'uomo medievale non aveva neppure i servizi igienici dentro casa, ma, per il sentimento religioso che lo pervadeva, aveva un sacro rispetto del creato, a cominciare dalla terra.
Ed oggi si chiederebbe a cosa potesse mai servire la libertà di vivere in un ambiente insalubre, inquinato, appestato, in un pianeta ridotto ad una cloaca.
I globalisti ed i "patrioti" gelosi delle loro comodità sono inconsapevolmente alleati. Due correnti della stessa scuola di pensiero.
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