Passa ai contenuti principali

La Vera Crisi È La Perdita Dei Valori Umani

Viviamo in tempi di crisi economica, è vero, viviamo in tempo di pandemia, è vero, ma c’è un aspetto che mi spaventa più di ogni cosa, e non riguarda tanto la situazione economica, nemmeno quella sanitaria se devo dirla tutta, quanto la perdita dei valori umani: è questa la vera crisi, il vero problema. Trovo molto preoccupante sapere che le nuove generazioni cresceranno sempre più con l’idea che il valore e l’importanza di una persona possa dipendere dalle risorse economiche a disposizione, dalla posizione ricoperta all’interno della società o dalla capacità di conformarsi a mode e tendenze sempre più “sballate”.

Mi chiedo che uomini e che donne saranno se basterà vendersi al miglior offerente o convincersi di poter comprare qualsiasi cosa: l’amore, la fiducia, un posto di lavoro, una poltrona in parlamento. Un esercito di insicuri con il cuore straripante di arroganza e spavalderia, esseri minuscoli con la risposta sempre pronta per colmare uno stato di vuoto interiore e di cronica insoddisfazione; costretti a costruirsi una felicità di facciata nel tentativo disperato di celare una profonda solitudine, in un mondo dove si è sempre più connessi, sempre più distanti.

“Eppure continuiamo a fingere che questo malessere esistenziale non ci appartenga. Ci raccontiamo che è colpa dei virus, degli stranieri, della crisi, dei complottisti, se siamo così infelici. Abbiamo disperatamente bisogno di distogliere l’attenzione dalla nostra caverna oscura prima che il vaso di Pandora si scoperchi del tutto, liberando il groviglio di paure che ci portiamo dentro. Prima di scoprirci fragili e persi, così soli, così bisognosi d’amore.”
(Dal mio libroLa cattiva abitudine di essere infelici”)

Signori miei, qui c’è la necessita – anzi l’urgenza! – di trasmettere alle nuove generazioni (e non solo a loro) la rappresentazione tangibile della vera ricchezza: quella d’animo in tempo di crisi! C’è il bisogno di far capire a che a renderti Signore sono le buone maniere, l’educazione, il rispetto, l’umiltà e la gentilezza; che le cose importanti della vita non si possono comprare ma bisogna conquistarle e soprattutto meritarle; che con i soldi si compra quello che serve e non quello che conta davvero; perché l’affetto, la stima, il rispetto, la credibilità non le trovi in saldo in qualche vetrina, ma le costruisci giorno dopo giorno, azione dopo azione. Questo significa essere padroni del proprio destino.

Così come sarebbe bello se qualcuno si mettesse ad insegnare l’essenzialità delle cose, in questa società in crisi dove abbiamo tutto, tranne l’essenziale. Per ri-scoprire che le cose belle della vita sono quelle semplici, autentiche e profonde come il contatto con i propri simili, il contatto con Madre Terra e con i suoi figli, le passioni, le vocazioni.. che le vie facili e le scorciatoie sono spesso le vie più sbagliate e solo ciò che si costruisce con fatica e impegno gratifica e rende fieri e liberi; perché nessuno ti regala niente senza pretendere qualcosa in cambio. E i compromessi, si sa, rendono schiavi.

E poi c’è la dignità, un valore sacro di cui essere fieri e da custodire con cura, perché se ci sono due cose che non dovresti mai vendere nella tua vita quelle si chiamano anima e dignità. Diamo una direzione a queste nuove generazioni che navigano nell’oblio più oscuro, affinché non commettano il nostro stesso errore, quello di diventare assoggettati e alienati, totalmente assuefatti verso questo imperialismo economico, lì dove la nostra generazione si è tuffata senza più riuscire a riemergere. Del resto, se le nuove generazioni ne sono sofferenti, lo spunto e il riflesso glielo abbiamo dato proprio noi.

“Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo!
Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no,
siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.”
Charles Bukowski – “Il capitano è fuori a pranzo”

E allora rimbocchiamoci tutti quanti le maniche, sporchiamoci le mani, affondiamole nelle viscere della terra e della vita, quella vera, vissuta, per insegnare che la stima e l’ammirazione vanno meritate per ciò che sei e non per ciò che la società vuole che tu sia; che l’ipocrisia, la falsità e l’opportunismo conducono a una vita squallida e alla solitudine più deprimente; che superficialità è sinonimo di mediocrità. Infine, e lo dico con il cuore in mano, sarebbe opportuno trasmettere a queste nuove generazioni il messaggio che nella vita conta l’Essere e non l’apparire, perché le maschere prima o poi cadono e ciò che rimane, molto spesso, è il nulla.

Con affetto,

Tragicomico

 

Commenti

Post più visti

Leggete a chi vanno i miliardi della Bce. E vomitate!

Mi prenderei a sberle. Avevo un documento agghiacciante in scrivania e non l’ho aperto per mesi. Dentro c’è la verità su chi Mario Draghi sta veramente finanziando coi miliardi del Quantitative Easing (Qe) mentre storce il naso se Roma chiede 20 euro per gli abruzzesi in ipotermia, sfollati da mesi, con morti in casa e la vita devastata, o per mettere 11 euro in più nel Job Act infame di Renzi e Poletti. Quando io gridavo a La7 “Criminali!” contro gli eurocrati, l’autore del programma, Alessandro Montanari, mi si avvinghiava alla giacca dietro le quinte e mi rampognava fino alla diarrea. Quel genio di Oliviero Beha mi rampognò in diretta, è in video. Ma voi leggete sotto, mentre pensate ai sofferenti d’Italia. Bacinella del vomito a portata di mano, raccomando. Il pdf in questione mi arrivò a fine ottobre via mail da Amsterdam, fonte autorevole oltre ogni dubbio. M’ingannò, porcaputtana, il subject mail che era “Draghi finanzia il Climate Change”. Pensai, ok, ci ar...

Quando e perchè è iniziato il declino Italiano ?

Nel 1987 l’Italia entra nello Sme (Sistema monetario europeo) e il Pil passa dai 617 miliardi di dollari dell’anno precedente ai 1201 miliardi del 1991 (+94,6% contro il 64% della Francia, il 78,6% della Germania, l’87% della Gran Bretagna e il 34,5% degli Usa). Il saldo della bilancia commerciale è in attivo di 7 miliardi mentre la lira si rivaluta del +15,2% contro il dollaro e si svaluta del -8,6% contro il marco tedesco. Tutto questo,  ha un suo apice e un suo termine coincidente con la nascita della Seconda Repubblica. La fredda legge dei numeri ci dice difatti che dal 31 dicembre del 1991 al 31 dicembre del 1995, solo quattro anni, la lira si svaluterà del -29,8% contro il marco tedesco e del -32,2% contro il dollaro Usa. La difesa ad oltranza e insostenibile del cambio con la moneta teutonica e l’attacco finanziario speculativo condotto da George Soros costarono all’Italia la folle cifra di 91.000 miliardi di lire. In questi quattro anni il Pil crescerà soltanto del 5,4%...

IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

Post per pochi intimi.5 minuti per avere una visione corretta di quello che è realmente accaduto. Buona lettura. Può un virus arrivare proprio nel momento esatto per essere considerato come una vera e propria benedizione? Sarebbe quasi un’eresia rispondere di si. Invece, per gli operatori finanziari, è proprio ciò che è accaduto. A giugno 2019 il mercato dei REPO stava iniziando a collassare mostrando segnali di pericolo sistemico. La maggior parte della gente non sa neanche che cosa siano i REPO. In pratica sono operazioni di pronti contro termine con cui le banche e i maggiori operatori economici si scambiano asset (principalmente titoli di stato) con operazioni di durata brevissima allo scopo di ottenere liquidità istantanea per le ragioni legate soprattutto al rischio controparte che scaturisce da operazioni altamente speculative nel mercato dei derivati. Il campanello d’allarme inizia a suonare a giugno. A settembre 2019 la situazione diventa preoccupante. Quanto preoccupan...