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Vi auguro di essere eretici.

Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell’eresia.
Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole, l’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi.
Vi auguro l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell’impegno.
Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri. Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta del sapere di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Chi crede che solo nel noi, l’io possa trovare una realizzazione.
Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio.

E’ eretico chi si rifiuta di accettare ciò che viene spacciato come dogma o verità assoluta. L’eretico non si accontenta di facili definizioni o di schemi predefiniti. E’, innanzitutto, alla ricerca. 

Essere eretici è un metodo di vita. Impone di scavare dove ci dicono che non c’è nulla da scavare, di parlare quando tentano di zittirci, di porsi criticamente rispetto ad ogni dogmatismo. La libertà, al contrario del potere, genera la passione per l’agire pubblico e per la partecipazione creativa.
 

La standardizzazione dei comportamenti è un rischio per qualsiasi essere vivente. Il conformismo frena la capacità di adattamento. Blocca l’evoluzione, porta all’estinzione.

L’eresia genera relazioni, l’ortodossia le distrugge. Si creano relazioni autentiche solo entrando nella dinamica liberante dell’eresia che è “un “dare la vita” non in senso sacrificale ma svuotandosi di sé fino ad accogliere in quel vuoto ogni alterità”

L’eresia è, prima di tutto, ricerca. Essere eretici richiede impegno, sia in pubblico sia in privato. Significa esporsi e presentare le proprie idee. Un eretico, infatti, è colui che, più di chiunque altro, mette in discussione lo status quo, osa essere straordinario, si impegna a fondo e non si limita a timbrare il cartellino, perché non ha paura. In un mondo di pecore molto istruite e pronte a seguire il gregge, vince chi riesce a non omologarsi.


L’eretico è portato a valorizzare l’eresia fino a vederla come arché, come forza primordiale in eterna espansione, creatrice di ogni trasformazione, iscritta in ogni atomo di materia. L’eretico auspica una società fondata non sulla contrapposizione ma sul riconoscimento e sul rispetto delle differenze, sull’autonomia, la collaborazione e la condivisione.


Esiste un metodo per attuare un cambiamento senza finire bruciati vivi sul rogo? Si, basta crederci. Se ci credi anche tu allora puoi cominciare a pensare ed agire ereticamente.

 “Nella mente della maggior parte degli uomini vi sono alcune scintille di libertà, che normalmente giacciono nel profondo e sono coperte dalla tenebra come una scintilla nella cenere.” 

John Warr

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