La società umana è ormai arrivata al suo punto più interessante di sempre. Non abbiamo mai visto nulla di simile prima come specie. Fino a qui non siamo mai arrivati. Siamo in un territorio inesplorato e senza precedenti che potrebbe essere descritto come Risveglio collettivo.
Scrivo molto di argomenti quali consapevolezza, illuminazione e la possibilità che l’umanità ha di superare i propri schemi. Se scrivessi solo di politica e di propaganda mediatica, infatti, non farei altro che aiutare a far sentir bene la frangia anti-establishment, mentre ci attende l’estinzione umana. Non posso farlo onestamente senza puntare periodicamente ai pericoli all’orizzonte e a quella che io ritengo essere l’unica via d’uscita in vista.
La società umana è chiaramente al suo punto più interessante di sempre. Miliardi di cervelli, grazie ad internet, sono ora interconnessi in tempo reale. Molte persone si stanno accorgendo che tutte le regole della società sono state inventate da gente morta molto tempo prima che qualcuno di noi arrivasse qui. Stiamo capendo che siamo liberi di riscrivere quelle regole in un modo da avvantaggiare tutti.
Dalle analisi delle idee socialiste, alle criptovalute ed alla comprensione in continua evoluzione di cosa sia il denaro, al ridefinire istituzioni antiche e radicate come il matrimonio, sempre più persone stanno dicendo, “Hmm, sembra che tutti i vecchi pensieri e schemi che abbiamo usato per descrivere la nostra realtà, stiano causando problemi. Troviamone di nuovi”.
Tutto ciò potrebbe essere descritto come un risveglio collettivo: la realtà e il nostro modello concettuale per essa, sono due cose molto diverse. Il modello infatti è flessibile, come la nostra capacità di cambiare idea. La verità è che non abbiamo mai visto nulla di simile prima come specie. Fino a qui non siamo mai arrivati. Siamo in un territorio inesplorato e senza precedenti.
E quando ti trovi in una situazione del genere, non si può escludere alcuna opzione. I tediosi intellettuali potrebbero dire: “Questa situazione è molto simile alla rivolta ‘x’ del passato, quindi probabilmente andrà a finire allo stesso modo”, ma hanno torto, non è così. Il passato può essere uno strumento utile per prevedere il futuro, ma, in una situazione senza precedenti, non è così. Tutto è possibile.
Stiamo anche affrontando una serie di sfide senza precedenti. Il nostro pianeta è attualmente nel bel mezzo di una sesta estinzione di massa, come risultato dell’ecocidio umano. Più della metà della fauna selvatica del mondo è svanita in quarant’anni, la popolazione mondiale di insetti è precipitata del 90%. Lo stesso ecosistema in cui ci siamo evoluti sta quindi morendo.
Ogni tot settimane, nuove notizie ci dicono che il cambiamento climatico antropogenico sta progredendo più rapidamente di quanto previsto in precedenza. Ci sono effetti di riscaldamento auto-rinforzanti, chiamati “feedback loops”, che una volta partiti, possono continuare a riscaldare l’atmosfera sempre di più ed indipendentemente dal comportamento umano. Ciò significa che è possibile che si possa scatenare una catena di eventi che potrebbe farci rapidamente precipitare nel caos climatico, rendendo impossibile l’agricoltura industriale, causando quindi fame a livello globale.
Anche nel caso in cui riuscissimo a schivare questa “pallottola”, avremmo comunque una nuova guerra fredda in escalation tra le due superpotenze nucleari del mondo, che ci stanno mettendo sempre più a rischio con ogni aumento idiota delle tensioni. C’è anche l’incombente ed apparentemente inevitabile invenzione della super intelligenza artificiale, che potrebbe finirci in un numero di modi completamente imprevedibili.
Anche nel caso in cui riuscissimo a schivare tutte quelle pallottole nei prossimi decenni, saremmo ancora diretti verso un impero globale orwelliano, che controlla ogni accesso ad informazioni ed idee, usando la censura e la propaganda controllate dall’IA (intelligenza artificiale). Passare il resto della nostra esistenza come una classe servile e docile, omogenea e succube della propaganda delle élite sociopatiche, sarebbe una sorta di estinzione in sé, e probabilmente un destino anche peggiore.
Siamo quindi ad una congiuntura piuttosto significativa. Che cosa vogliamo?
– (A) vivere e scoprire cosa ci riserva il futuro;
– (B) fare la fine dei dinosauri.
Ogni volta che cito questo argomento, incontro sostenitori di ambo le posizioni. Alcuni pensano che sia ingenuo pensare che gli umani cesseranno mai i loro schemi distruttivi, tendendo dunque verso l’opzione B. Insistono a dire che allontanarsi dalla nostra traiettoria ecocida sia impossibile. Evidentemente il loro piano è quello di sedersi e con autocompiacimento sentirsi scagionati quando il mondo andrà in fiamme. Stanno scegliendo l’estinzione, e il loro premio è che si sentiranno nel giusto, se la cosa accadrà.
La risposta A è meno attraente. Non soddisfa l’ego. Non ti senti compiaciuto e superiore con la risposta A, perché comporta il cambiamento. Comporta il risveglio da quella stessa struttura dell’ego che ottiene così tanto piacere dal sentirsi dalla parte del giusto.
Se vogliamo uscire dalla catastrofe e dalla distopia e sopravvivere, dovremo sfruttare appieno la situazione senza precedenti in cui ora ci troviamo. Dovremo fare un “miracolo”. Dovremo evolvere oltre il nostro attuale modo di pensare. Dovremo svegliarci.
In tutta la storia documentata ed in tutte le culture del mondo, ci sono stati individui che hanno testimoniato come sia possibile trasformare il modo in cui ci relazioniamo col mondo, vivendo la vita così com’è, invece che filtrata attraverso inconsci modelli di pensiero condizionanti. Dopo una tale trasformazione, il pensiero diventa l’utile strumento che dovrebbe essere, invece di essere lo scrittore, il regista e il protagonista dell’intero spettacolo.
Se una tale trasformazione è possibile a livello individuale, lo è anche a livello collettivo. Con un cambiamento nella nostra relazione col pensiero e con l’ego, saremmo immuni da propaganda, e quindi in grado di determinare una linea d’azione non scelta per noi da plutocrati manipolatori. Potremmo liberarci dei vecchi schemi di paura, avidità e bisogno di controllo, che sono costantemente utilizzati per manipolarci, ed invece iniziare a lavorare in armonia l’un con l’altro e col nostro ambiente.
Questo, a mio parere, è l’unico modo per evitare la catastrofe. Tutte le altre uscite che abbiamo provato sono chiuse a chiave; i tentativi politici vengono manipolati, l’attivismo censurato, la rivoluzione violenta mette gli stessi problemi in mani diverse. Il mazzo è impilato di modo che lo slancio sia incanalato verso l’agenda delle élite dominanti. La nostra unica opzione è cambiare noi stessi.
Una tale trasformazione collettiva è sempre stata possibile, e tutti, dal Buddha agli hippies degli anni ’60, l’hanno indicata ed hanno insistito sul fatto che è possibile. La differenza ora è che siamo in tempi senza precedenti, e che non abbiamo altra scelta.
Questa, tuttavia, non appare molto attraente. Va, infatti, nella direzione esattamente opposta alla gratificazione egoica. A livello collettivo, significa rinunciare ad abbaiare e ringhiare contro i russi o i musulmani o i sostenitori di Trump, e rinunciare a pensare che la propria fazione politica, religiosa o sociale sia superiore alle altre.
A livello individuale, significa lasciar andare tutto ciò su cui si è costruita la propria identità. Significa rendersi conto e comprendere appieno che si ha sostanzialmente torto su tutto ciò che riguarda tutta la propria vita, accorgendosi della sciocchezza che sono le narrazioni mentali. Significa perdonare se stessi per i propri errori e la propria madre per i suoi. Significa avere l’umiltà di prendere tutto ciò che riteniamo di essere e, senza tante cerimonie, gettarlo come un vecchia cartaccia.
Significa esaminare tutto ciò che si pensa di essere e vederlo per la falsità che è. Tutti i balbettanti pensieri che ti passano per la testa su chi sei, cosa ti piace, cosa pensi, sono tutti solo repliche di vecchie storie che scorrono nella tv della tua mente, e tutte hanno bisogno di occhi nuovi e di una valutazione critica. Messi insieme, questi pensieri creano l’impressione della cosa che tu chiami “me”.
Maggiore è il significato che ci infili dentro, più affascinanti troverai le repliche, più sarai incollato allo schermo e meno attenzione dedicherai alla vita reale. Queste storie creano anche dei ganci tramite i quali puoi essere preso in giro e manipolato. Fai un passo indietro ed osserva i tuoi pensieri come se li vedessi scorrere su una vecchia tv; non saranno meno rumorosi ma forse molto meno interessanti… Alla fine il rumore scomparirà in sottofondo e potrai iniziare ad interagire con la vita così com’è.
Questo inventario personale ha conseguenze caotiche. Significa affrontare la paura della morte, fino a che non controllerà più ogni decisione che prendiamo, di modo da essere liberi di vivere l’hic et nunc. Significa esser pronti a sacrificare il tuo desiderio personale all’altare dell’interesse comune, non solo quando ti conviene ma sempre. Significa rinunciare a qualsiasi cosa tu abbia mai fatto per l’approvazione di qualcun altro, incluso il tuo.
Significa ammettere la propria arroganza, la propria violenza, le proprie ipocrisie, le proprie proiezioni, le proprie subdole manipolazioni, i propri peccati, e riportarli al punto nel tempo in cui hai iniziato a creare questo piccolo meccanismo di razionalizzazione impazzito. Significa perdonare gli altri, ma significa anche perdonare te stesso. Significa “applicare” amore alle tue ferite fino a quando non si saranno rimarginate, ed il dolore delle cicatrici non ti governerà più. Significa essere giocosi, curiosi e senza paura di guardare alle cose in profondità. Significa lasciare che l’intelligenza del tuo corpo animale purifichi le tue emozioni bloccate e le paure dormienti. A volte potresti sembrare sciocco… ma va ben così.
Poi, nella relativa quiete della tua caverna-mente, con la tv che non domina più la tua attenzione, una voce interiore silenziosa emergerà: lì, piuttosto che permettere ai fantasmi del passato di dettare ogni tua mossa, una saggezza maggiore avrà la possibilità di informare le tue scelte. Qui le cose si fanno però più difficili. Significa fare ciò che è nell’interesse comune, anche quando è spaventoso e tutti quelli che ami stanno cercando di fermarti. Significa che avrai un’idea molto più chiara di quale sia la tua responsabilità. Significa avere un’idea migliore di dove ti fermi tu e dove iniziano gli altri. Significa smettere di manipolare gli altri, ma anche di essere manipolati dai predatori. Significa diventare impavido.
Se tutti quelli in grado faranno questi passi, il mondo cambierà ad un ritmo miracoloso. Individualmente diventeremo ingovernabili dall’esterno, e, come gruppo, compiremo le azioni necessarie per evitare l’estinzione. Le azioni individuali ispirate, si incastreranno armoniosamente in modo quasi magico con le altre, e tutto questo risulterà naturale come il lavoro quotidiano di una colonia di formiche. Con il balbettio dell’ego messo in muto, cominceremo a comportarci di concerto l’un con l’altro, come una meravigliosa compagnia di teatro. Prendendo spunti ed accettando consigli dagli altri, costruiremo insieme qualcosa di più bello di quanto il nostro cervello individuale possa mai sperare di intravedere.
Il viaggio fuori dalla coscienza egoica non è però qualcosa che può essere intrapreso alla leggera. Rinunciare a tutto ciò che ha creato il tuo mondo interiore per tutta la tua vita, non è qualcosa che puoi fare come passatempo casuale. Devi immergerti in questo processo di cambiamento con l’intensità di una persona che lotta per la propria vita. Quel che oggi abbiamo a nostro favore, è il fatto che stiamo combattendo collettivamente per le nostre vite. Questo non è mai successo prima. Fa paura, ma è anche un momento di possibilità senza precedenti.
È tutto qui. Abbiamo tutte le parti davanti a noi e pronte per l’uso. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno ora, è di diventare individualmente umili e fare lo sforzo di calmare la mente. Abbiamo solo bisogno di impostare la nostra intenzione sul silenziare il balbettio dell’ego e darci lo spazio per lasciare che qualcosa di straordinario si crei attraverso di noi. Non c’è nulla che ci possa fermare, tranne il concetto di noi stessi a cui ci aggrappiamo ora. Che scelta abbiamo, d’altronde? Sederci ed aspettare di morire o sederci e fare lo sforzo, e vedere cosa accade quando gettiamo i condizionamenti mentali.
Vediamo cosa c’è dall’altra parte. Sono sicura che sia più bello di quanto possiamo immaginare. Io sono pronta a volerlo scoprire… E voi?
Articolo di Caitlin Johnstone
Fonte originale: https://steemit.com/enlightenment/@caitlinjohnstone/humanity-is-deciding-if-it-will-evolve-or-die
Rivisto da www.fisicaquantistica.it
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