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IL CUBO D’ACQUA LE UNITA’ DI MISURA E LA MONETA

Tutti noi abbiamo imparato alle scuole elementari che un cubo d’acqua che ha una larghezza, una lunghezza, una profondità, rispettivamente di 1 dm, ha un volume “solido” di 1 dm3, un volume liquido di 1 L, un peso di 1 Kg, e poi noi aggiungiamo anche una temperatura ambiente ipotetica di 23°C e un valore ipotetico di 1 Euro. 

 Tutte queste unità di misura sono di utilizzo pubblico, di proprietà pubblica, cioè, a parte il valore degli strumenti, il valore dell’unità di misura in se è di proprietà pubblica, tutti possono misurare il peso, la lunghezza, il volume, la temperatura, dell’oggetto, non bisogna pagare un privato per poter utilizzare queste unità di misura, non bisogna chiedere il permesso a qualcuno per effettuare queste misure perche sono di uso pubblico.

Provate a pensare se un privato fosse proprietario di queste unità di misura, deciderebbe lui chi, come ed a quale prezzo si potrebbero utlizzare, se un impresa edile il metro, se un salumiere la bilancia, se un medico il termometro, se un geometra l’area, il volume, se un vinaio la bottiglia da litro, ecc.

Questo vale anche per la Moneta, la Moneta misura il valore delle cose, lo contiene, e può essere utilizzato anche come mezzo di scambio tra moneta ed oggetto, senza dover barattare le cose, con tutte le complicazioni che ne conseguono. Quindi anche la Moneta, come tutte le altre unità di misura dovrebbe essere uno strumento pubblico, dovrebbe essere di proprietà pubblica, altrimenti se fosse di proprietà di un soggetto privato, questo privato potrebbe decidere lui chi, come ed a quale prezzo si potrebbe utilizzare questo strumento di scambio, la Moneta appunto.

In Italia, dal 1944, a guerra persa, la nostra Moneta non è più stata uno strumento pubblico, una unità di misura del valore pubblico, com’era prima, ma privato, la nostra Lira, post 1944, era una Moneta Bancaria, Privata, a Debito, ad interesse, ad usura. C’era scritto su tutte le Banconote, ovvero “Banca d’Italia”, “pagabile a vista al portatore” e non “Repubblica Italiana”, “Biglietto di Stato a corso legale”, “di proprietà del portatore” (di proprietà popolare). Come oggi è il “nostro” Euro, oltretutto di proprietà di una Banca Privata Estera, di proprietà di tutte le più grandi Banche Commerciali Private europee, con stampigliato il marchio “C” di Copyright, classico, tipico dei prodotti privati, registrati da un marchio.

Questo cosa significa, che la Moneta, lo strumento pubblico, l’unità di misura del valore è di proprietà delle Banche Private, e per utilizzarlo è necessario avere il permesso delle Banche. Le Banche decidono a chi prestare o affittare questo strumento, a quale prezzo, le quantità, in questo modo possono controllare gli scambi di beni e servizi tra i cittadini, ma non solo, siccome loro sono gli unici a poter stampare il denaro al posto degli Stati, al posto nostro, possono stampare denaro dal nulla e comprarsi l’economia reale, fatta da beni e servizi prodotti dai cittadini col lavoro.

Il denaro, prende il valore unicamente dalla ricchezza reale prodotta dai cittadini col lavoro che il denaro scambia, il denaro deve circolare in quantità più o meno uguale alla quantità del valore della ricchezza reale che viene prodotta e scambiata dai cittadini, perche se ne circola troppo, i prezzi della ricchezza reale salgono, il valore del denaro decresce, inflazione, al contrario, se il denaro in circolazione è troppo poco, i prezzi della ricchezza reale diminuiscono, e il valore del denaro aumenta, deflazione.

Ma siccome che tra il lavoro dei cittadini e la ricchezza reale prodotta non c’è alcun collegamento con le Banche che stampano moneta dal nulla, come fa il Denaro Privato Bancario a prendere valore, se non è copeto direttamente dal lavoro, dai beni e servizi prodotti e scambiati ?

E’ molto semplice, dalle tasse. Il valore del denaro “falso” emesso dai banchieri prende valore dalle nostre tasse, tra cittadini e Banche c’è di mezzo lo Stato, che non fa gli interessi del popolo, ma quelli dei Banchieri, ovvero, lo Stato sequestra tasse altissime ai cittadini, 900 MLD di Euro l’anno, l'88% comlessivo dei nostri redditi lordi, di cui 550 MLD in eccesso, 763 eu al mese a cittadino, assolutamente inutili, perche le tasse servono solo a ritirare il denaro in ecesso dalla circolazione, ma quando si esagera, le tasse schiacciano e controllano l’economia. Con queste tonnellate di denaro reale ritirato dalla circolazione, lo Stato permette ai Banchieri di prestare ogni anno, 1800 MLD di euro coi crediti bancari, evitando l’inflazione, l’eccesso monetario in circolazione, denaro emesso a prestito, che dovrà essere restituito con le rate e con gli interessi, quindi rientrerà nelle casse ei banchieri più denaro di quello che hanno prestato, riducendo la quantità di denaro in circolazione, in continuazione, in modo tale da costringere poi i cittadini, ad avere sempre meno denaro in circolazione, e costringendoli ad andare in banca a chiederlo in prestito ai banchieri, ai proprietari della Moneta, lo strumento pubblico in mano a dei privati.

Quindi le truffe che subiamo sono due, quella Monetaria, siamo stati privati della proprietà della nostra moneta, non possiamo stamparci il denaro che ci serve, ma siamo costretti ad andarlo a chiedere in prestito a soggetti privati, ad interesse, emettendo titoli di stato assurdi, che vanno poi a formare il Debito Pubblico. Poi c'è quella Fiscale, che è 9 volte peggio di quella monetaria, perche di moneta ne abbiamo bisogno solo quando c’è la necessità di aumentare la quantità di denaro in circolazione, quindi una minima parte della moneta, mentre le tasse, con la fiscalità a fondo perduto, senza poter avere limiti e controlli sulla pressione fiscale, ci portano via comunque, al di la ella moneta utilizzata, anche se fosse Pubblica, l’88% complessivo della nostra ricchezza, che è criminale, mentre con la “fiscalità a scambio”, ci sarebbe un limite naturale ed un cotrollo immediato sulla pressione fiscale che difficilmente supererebbe il 28%, tre volte meno. Ovvero salari e pensioni +62%, prezzi meno 50%, 5 volte il potere d’acquisto attuale.

Marco Cristofoli Moneta Pubblica

 Fabrizio Macchioni



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