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Le cinque scimmie

Questo è un esperimento condotto nel 1966 dallo scienziato americano Gordon Stephenson del Dipartimento di Zoologia dell’Università del Wisconsin.

 In questo esperimento sullo studio del comportamento animale, cinque scimmie Rhesus (un macaco di origine asiatica) furono messe all’interno di una gabbia con una scala in cima alla quale c’era un casco di banane. 

Alla vista di queste, una delle scimmie si arrampicò sulla scala per raggiungerle, ma, appena lo fece, lo sperimentatore le spruzzò addosso dell’acqua gelida. 

La stessa sorte toccò poi, a ruota, alle altre quattro scimmie. 

Il deterrente dell’acqua fredda riuscì a inibire il comportamento innato dei macachi solo per un certo periodo, e si riaccese presto nelle creature il desiderio di cibarsi delle banane poste in cima alla scala. 

Un’altra delle scimmie, infatti, tentò di salire sulla scala, ma venne prontamente ricacciata indietro dallo sperimentatore con un potente getto d’acqua fredda. 

E così si ripettette, fino a che non vi fu una svolta inaspettata: quando una delle scimmie provò ad arrampicarsi per prendere le banane, le altre la bloccarono, malmenandola. 

Da quel momento le cinque scimmie non provarono più a raggiungere il casco di banane.

L’esperimento proseguì entrando in una seconda fase: venne introdotto nella gabbia un nuovo macaco al posto di uno dei cinque originari. 

Non appena la nuova scimmia arrivata si accorse delle banane e tentò di raggiungerle, le altre, memori dell’esito dei precedenti loro tentativi, la obbligarono a scendere dalla scala e la picchiarono. 

Alla fine anche la nuova arrivata rinunciò così a mangiare le banane, e lo fece senza fare l’esperienza dell’acqua gelata, quindi senza sapere perché non potesse farlo.

A questo punto dell’esperimento venne sostituita un’altra scimmia delle quattro originarie rimaste. 

Il nuovo gruppo si presentava così composto dalle tre scimmie iniziali, che sapevano il motivo per cui non dovevano tentare di prendere le banane, una scimmia che aveva imparato a rinunciare alle banane a causa della reazione violenta delle sue compagne, e una nuova scimmia ignara di tutto. 

Come previsto, la nuova arrivata tentò di raggiungere le banane, ma le sue compagne prontamente glielo impedirono, persino quella che non aveva fatto l’esperienza dell’acqua gelida.

L’esperimento si avviò alla conclusione con la progressiva sostituzione di tutte le cinque scimmie originarie, fino a che restarono nella gabbia cinque nuove scimmie a cui non fu mai spruzzata l’acqua. 

E quando anche l’ultima arrivata di queste tentò di raggiungere le banane, tutte le altre glielo impedirono violentemente, anche se nessuna di esse era a conoscenza dell’iniziale motivo del divieto.

In sintesi, al di là della mera sperimentazione zoologica, questo test di Gordon Stephenson ci insegna che il mondo animale non è che un fedele specchio di quello umano, e che quando una regola dogmaticamente imposta (l’esempio include ovviamente anche i dogmi religiosi) viene tramandata da una generazione all’altra, si arriva al punto in cui le generazioni successive smettono di porsi domande e si adeguano supinamente al costume o alla credenza sociale o religiosa, per quanto assurda, illogica o tirannica essa possa essere. 

Ed è in questo modo, se ci riflettiamo, che hanno potuto trionfare ed affermarsi la cultura patriarcale, la religione Olimpica, quella Dionisiaca, la blasfemia monoteistica amarniana di Amenofis IV°, noto anche come Akhenaton, e, sulla scia di quest’ultima, l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam, tutte operazioni di natura contro-iniziatica finalizzate al controllo sociale e all’impedimento di una reale elevazione del genere umano. 

Elevazione che è molto temuta dai controllori e dai gestoridella “matrix”, sempre all’erta per impedire (ieri con la distruzione dei Templi, delle Biblioteche e con i roghi dell’Inquisizione, oggi con metodi solo apparentemente più “soft” che gli uomini non si facciano domande, o cerchino  di raggiungere il casco di banane all’interno della loro gabbia.

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