La moneta scritturale, quand’anche creata dal nulla, diventa immediatamente moneta elettronica, della quale si può disporre e di fatto si dispone comodamente da casa in home banking, o addirittura dal cellulare con apposite app, per tutte le operazioni di e-commerce ormai in uso, dall’acquisto di beni su noti portali, al pagamento di bollette e finanche di imposte e tasse, sicché è agevole intuire quanto sia indispensabile alla celerità dei traffici economici.
Si tratta di un effetto inevitabile e, anzi, connaturato alla dematerializzazione del denaro, che genera un’astrazione dell’oggetto paragonabile in parte all’astrazione della causa nei titoli di credito.
Sentenza | Tribunale di Vicenza,
Giudice Giulio Borella | 11.02.2020 | n.276
Nell’ipotesi in cui una banca creasse
moneta scritturale priva di un legittimo sottostante, ciò sarebbe
imputabile alla violazione di una norma di comportamento interna al
sistema bancario, nonché di regole di contabilità bancaria (le quali
hanno la funzione di garantire la stabilità del sistema economico
dell’eurozona). Tuttavia, tali violazioni non sono idonee a generare a
cascata la nullità dei rapporti sorti mediante l’utilizzo della moneta
scritturale come nell’ipotesi di utilizzo di monete false, dal momento
che queste ultime sono sempre verificabili; al contrario, la verifica
della correttezza delle scritturazioni contabili della banca rimarrebbe
inaccessibile e imperscrutabile al quivis de populo, sicché vi è
un imprescindibile affidamento sulla correttezza di tali operazioni,
necessario per la stabilità dei traffici economici e per la speditezza
della circolazione di beni e servizi........
Insomma contraddizioni a non finire, arrampicate sugli specchi per giustificare un sistema assolutamente illegale.
In memoria del dott Auriti
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