“La psicosi da coronavirus si può fermare, recuperando l’auto-consapevolezza. Se i fattori oggettivi dovuti all’emergenza non si possono arginare, è necessario invece considerare i fondamenti scientifici che permettono di governarne almeno gli aspetti soggettivi.

Smettiamola di essere semplici vittime e ritorniamo ad essere protagonisti della nostra vita – ha sottolineato Formica – Un altro tema fondamentale da considerare è che come è possibile attivare la chimica per risolvere i nostri problemi interni attraverso l’effetto placebo, così possiamo produrre la chimica per peggiorarla con il cosiddetto effetto nocebo e questo va assolutamente evitato, tanto più che lo stress che stiamo vivendo genera già quel dannoso cortisolo responsabile di abbassare le nostre difese immunitarie”.
L’effetto placebo indica una serie di reazioni dell’organismo che avvengono in seguito ad un fenomeno legato all’aspettativa, per cui se
si crede che un’azione o una sostanza abbia un effetto
sull’organismo, molto probabilmente si otterrà qualche risultato
misurabile.
Le statistiche parlano di una percentuale dell’effetto placebo fino al 35%,
il che significa che si è in grado di eliminare o migliorare il
sintomo, come il mal di testa, l’asma, le disfunzioni intestinali, ecc.
L’effetto nocebo, sconosciuto ai più, rappresenta il contrario: la convinzione che qualcosa possa danneggiare aumenta la probabilità che ciò si verifichi.
Evidentemente se si riesce a produrre la chimica positiva e necessaria
per combattere malattie e stati di disagio, si è ugualmente in grado di
produrre la chimica negativa per generate malattie e situazioni di
disagio o disfunzione fisica.
Ad esempio, Mahr e il suo team, in una sperimentazione controllata randomizzata, hanno dimostrato che il 96% di coloro che hanno assunto una pillola inerte hanno riportato effetti collaterali della medicina che avevano creduto di aver assunto.
Ecco alcuni consigli per coltivare l’auto-consapevolezza:
– Evitare l’aggiornamento continuo di notizie allarmanti;
– Continuare con la routine giornaliera quanto possibile, nel rispetto delle ordinanze;
– Essere consapevoli delle proprie paure, quando appaiono e recepirle esattamente per quello che sono: manifestazioni emotive che vanno e vengono dal proprio corpo;
– Essere consapevoli del fatto che la propria mente e il proprio corpo hanno la capacità di produrre chimica a supporto della propria salute e benessere;
– Smettere di creare meccanismi psico-cognitivi e comportamentali a supporto dell’effetto nocebo e coltivare pensieri, emozioni e comportamenti a supporto dell’effetto placebo.
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