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IL BIVIO, FORSE IL PIÙ' IMPORTANTE DELLA STORIA DELL'UOMO.

SIAMO TUTTI COINVOLTI, SIAMO TUTTI RESPONSABILI DI CIO CHE ACCADRÀ' NESSUNO SI SENTA ESCLUSO, NESSUNO SI SENTA INNOCENTE, PERCHÉ' TUTTI POSSIAMO FARE QUALCOSA PER CAMBIARE LA STORIA. NON C'E' BISOGNO DI ESSERE VIOLENTI, BASTA DAVVERO POCO PER FAR SALTARE IL SISTEMA.

Purtroppo c'è ancora molta, troppa gente che non sa neppure cosa sta succedendo attorno a loro, sanno solo che dei politici italiani, dei politici in generale, non ci si può proprio fidare (e su questo come si fa non essere d'accordo con loro?!).
La maggior parte delle persone, quasi tutte, pensa che la politica di questo paese, e non solo di questo paese, sia solo in mano a dei ladri, a dei farabutti marci e corrotti, dei cialtroni opportunisti, mercenari e "impiegati" super pagati, senza etica, senza morale e senza scrupoli al soldo di banche, multinazionali e lobby finanziarie, nella migliore delle ipotesi sono dei veri inetti e incompetenti. Eh sì, questa è di certo l'unica cosa su cui sono d'accordo tutti o quasi tutti. L'opinione più diffusa è proprio quella che la colpa di questo disastro economico e sociale, questa decadenza culturale, etica e morale sia dovuta proprio al modus operandi di questa "mangiatoia" politica.
 Adesso, quello che è certo, è che la gente incomincia a stare veramente male, hanno sempre meno lavoro e meno soldi, meno salute, meno istruzione, meno tutele, meno diritti... meno tempo, insomma, stanno sempre peggio.
Ma anche se tutto questo è drammaticamente vero, è anche vero che, paradossalmente, davanti a un "cataclisma" di questa portata la maggior parte della gente invece di reagire e di ribellarsi, rimane inerte.

E' sempre più disorientata e spaventata... anestetizzata e bombardata a ciclo continuo da notizie filtrate, variopinte e spesso avariate, quando non sono completamente censurate dai media più diffusi, i quali sono sempre più asserviti ai poteri forti (lautamente pagati).

Un altra cosa certa, è che le persone si sentono troppo piccole e troppo fragili per combattere un potere politico che sembra così grande, così potente, così distante dalle loro vite. Così lontano che ai loro occhi appaiono come delle "entità" superiori, quasi astratte, irraggiungibili. E' per questo che vivono in una forma di perpetua sudditanza, rassegnati e disgregati, pensando che in fondo il mondo è sempre stato così... in mano a pochi, e che questa cosa non potrà mai cambiare.

Naturalmente questo non è vero, non è assolutamente vero che le cose non possono cambiare! Ma questa è la risposta più facile e veloce che si danno per giustificare la loro pigrizia, le loro paure e la loro ignoranza, la loro fragilità, la loro abitudine a vivere sottomessi a un "tiranno"...  perché questo è il loro imprinting.
Sono abituati ad avere un padre padrone che dice a loro come vivere, cosa pensare... e impone regole e stili di vita che vengono accettate, anche se queste sono disumane e disumanizzanti.
E così, tra un lamento e una bestemmia, a testa bassa vanno avanti e tirano a campare.
La maggior parte della gente non legge, non si informa, se non in un modo superficiale e veloce.
Vota (quando gli era ancora concesso)  su consiglio dell'amico, per il sentito dire della parrucchiera, o del politichetto locale, il cui unico interesse è riuscire a mantenere la sua piccola posizione di potere e la sua paga.
E' questo insieme di  fattori a far si che la gente non capisca più cosa sta succedendo veramente, se poi a questo si aggiunge anche il fatto che, quelle poche informazioni che riescono a captare sono totalmente deviate e condizionate dai poteri forti da cui, ripeto, sono direttamente controllate, il "gioco" è fatto.

 E' chiaro che con questi presupposti la gente non capisce da dove sia partito tutto questo disastro, da dove arrivi questa “crisi”, chi l'ha voluta, chi l'ha generata. 

D'altronde, lo sappiamo che  l'ignoranza e la cattiva informazione sono sempre stati l'humus, il terreno fertile per chi detiene il potere, sono le fondamenta per quei uomini che vogliono dominare e sottomettere altri uomini.
Il potere non ha bisogno di cultura, non la vuole proprio, e non ha bisogno neppure di identità sociali, culturali, sessuali, e non ha bisogno neppure di vera informazione, è ancora meno ha bisogno di unire le persone, anzi!... .

I poteri forti non hanno bisogno e non vogliono una società capace di provare empatia, solidarietà, senso della collettività, devono fare in modo che la gente sia il più possibile individualista e ignorante,  scollegata tra di loro, isolati da tutto e da tutti, e che, preferibilmente, siano tutti contro tutti. 

"Dividi e impera". Questo si diceva già nell'antica Roma e questo vale ancora oggi: scalate sociali e competitività estrema, possedere, frammentare e disgregare il popolo, è questa la ricetta vincente per mantenere il potere.
Eh già, il sistema è vecchio ma è così collaudato che funziona ancora. E' per questo che la gente non partecipa più alla vita politica, non solidarizza, non si unisce e non si incazza veramente,  al massimo impreca a testa bassa al bar con gli amici o su qualche social network, o va in depressione e si suicida.
Si, il sistema è stato proprio "bravo", sono riusciti a buttare giù anche quei quattro paletti di etica e di morale. In effetti, questa crisi che oggi stiamo vivendo in Italia e in Europa, è una decadenza indotta, che prima ancora che essere economica, è, per l'appunto,  etica e morale.

Per distruggere economicamente una società, bisogna prima distruggere i suoi valori e azzerare le coscienze, diversamente una distruzione di questa portata è impensabile da realizzare.
Ci scolleghiamo. Piano piano, la famiglia, la scuola, l'educazione, le religioni... le istituzioni, ci insegnano a scollegarci, a costruire muri sempre più spessi e sempre più alti, per renderci sempre più distanti e isolati tra noi, e, inconsapevolmente, ci tramandiamo da generazione in generazione questa sottocultura.
Ci hanno insegnato a costruire falsi miti, false credenze, falsa bellezza per falsi bisogni, che non fanno altro che ingabbiare e cementificare il nostro cervello e ogni cosa attorno a noi per convincerci che la realtà che ci circonda, il mondo che vediamo, sia l'unico mondo possibile.
Ci hanno inchiodato a un'idea così distorta del mondo che lentamente ci siamo scollegati da tutto e da tutti, facendo diventare normale ciò che normale non è per nessuna società veramente civile e evoluta culturalmente e spiritualmente. E così, inconsapevoli, perpetuiamo sugli altri ciò che ci hanno insegnato a essere:
bestiame umano da allevamento intensivo.
Viviamo sottomessi e, a nostra volta, pretendiamo sottomissione da chi riteniamo sia al di sotto di noi, e sottomettiamo tutto: natura, paesaggio, uomini e animali, abbiamo scambiato la parola amore con possesso, la parola felicità con avidità.

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