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CHE COSA CI NASCONDONO, DI COSA NON PARLA MAI NESSUNO ?

Politici, giornalisti, esperti, che parlano solo di aria fritta e raccontano un sacco di balle alla gente, ma neppure quel foltissimo gruppo di dissidenti del sistema che parla in continuazione di Matrix,
Moneta, Banche, che fanno conferenze, scrivono e vendono libri, ma non vanno mai al noccolio della questione che è di una semplicità disarmante.
Perche non lo fanno, per ignoranza, per malafede, oppure perche sono argomenti intoccabili ?

Sono due gli aspetti che condizionano la nostra vita, il primo è quello economico, quanto guadagniamo, quanto costano i beni e servizi di cui abbiamo bisogno, qual’è la qualità di questi beni e servizi, in particolare il cibo, la salute e la sicurezza.
Il secondo è l’aspetto collocativo, occupazionale, cioè chi siamo, quanti siamo, e dove ci collochiamo, se all’asilo, a scuola, al lavoro, in pensione o in disoccupazione.
L’aspetto Economico

L’economia di un paese è data dalla capacità produttiva in rapporto alla tassazione

Più sono alte le tasse 

Attuali 23% Irpef + 33% Inps (51%) + 64,8% Idirette + 22% Iva (71%) + tasse locali = 88%

1) Più sono bassi i salari
2) Più sono alti i prezzi al consumo
3) Più è bassa l’economia
4) Più è basso il tessuto industriale
5) Più è alta la disoccupazione
6) Più è bassa la qualità dei prodotti
7) Più è bassa la sicurezza del paese
8) Più c’è il bisogno di manovalanza a basso costo
9) Più è basso il gettito fiscale
10) Però più è alto il valore del denaro bancario

Più sono basse le tasse

1° Riforma (15% Irpef + 20% Inps + 32% Indirette + 10% Iva = 56%)
2° Riforma *(0% Irpef + 20% Inps + 10% Indirette + 0% Iva = 28%)
*300 MLD il gettito Inps + 250 MLD di utili di stato sui servizi = 550 MLD esentasse

1) Più sono alti i salari
2) Più sono bassi i prezzi al consumo
3) Più è alta l’economia
4) Più è alto il tessuto industriale
5) Più è bassa la disoccupazione
6) Più è alta la qualità dei prodotti
7) Più è alta la sicurezza del paese
8) Meno c’è il bisogno di manovalanza a basso costo
9) Più è alto il gettito fiscale
10) E’ però più basso il valore del denaro pubblico e bancario

Ma perche paghiamo l’88% di tasse complessive e non ci sono soldi ?

E’ semplice :

Le tasse complessive che paghiamo sono circa 900 MLD di Eu anno

1) 70 MLD di interessi sul debito
2) 370 MLD gli sprechi e ruberie sulla spesa
3) 388 MLD sono le tasse di giroconto che paga lo Stato
4) 180 MLD l’evasione delle grandi imprese e multinazionali
5) 400 MLD sono le tasse che paghiamo in eccesso
6) 550 MLD l’eccesso fiscale se consideriamo anche le privatizzazioni

Secondo il diagramma di Laffer dovremmo pagare circa il 42% di tasse, se avessimo anche i servizi, le società strategiche, il 3° settore, gestito interamente dallo Stato, arriveremmo al 28%, invece che l’88%, e siccome il gettito sarebbe superiore, dovuto alla piena occupazione e il gande sviluppo dell’economia, dei consumi, della produzione, con delle aliquote meno della metà, lo Stato incamemererebbe circa 670 MLD di Eu, con una spesa pubblica alleggerita dalle tasse che paga anche lo Stato di 210 MLD, su 388 MLD che paga attualmente.

Quindi, 400/550 MLD di eu rimessi nelle tasche dei cittadini in maniera permanente, sono 555/763 Eu mese a cittadino, con più e milgiori servizi, soprattutto una Pensione di Base Fiscale di 1.000 Eu a copertura delle pensioni sociali, di invalidità, di tutte le pensioni retributive ricalcolate al contributivo, dopo la separazione assistenza/previdenza tra Inps e Fisco, oltre a un Reddito di Disoccupazione permanente di 500 Eu mese per tutti gli inoccupati, che da 12 milioni attuali scenderebbero a meno di 1 milione.

L’aspetto Collocativo, Occupazionale

Cosa comporta questa tassazione cosi esagerata, sproporzionata sulla collocazione della popolazione ?

a) Età 0-14 asilo, scuola elementare, media

A causa dell’altissima tassazione, salari bassi, alti prezzi al consumo, alta disoccupazione, insicurezza, sfiducia nel futuro, la gente non si sposa e non fa figli, sono 8 milioni i giovani dai 0 ai 14 anni mentre dovrebbero essere almeno 10 milioni.

b) Età 14 – 24 Scuola superiore, università e leva

Gli studenti della scuola superiore in Italia sono 2,6 milioni, su 3,8 milioni totali, macano all’appello 1,2 milioni, che vanno a incrementare il numero dei disoccupati, perche non avendo incentivi e sicurezza economica, cercano lavoro, sarebbe utile portare l’obbligo scolastico da 14/16 anni attuale a 18 anni.

Gli studenti universitari sono corca 1,7 milioni su 3,8 milioni totali, con l’obbligo scolare portato a 18 anni è facile che una parte di questi 2,1 milioni di giovani che non continuano lo studio universitario, cambino idea, magari 1 milione di universitari in più.

Il servizio di Leva militare e civile, quello di base militare a supporto alle forze dell’ordine, e quello civile a supporto del territorio, guardie forestali e protezione civile, occuperebbe 700 mila giovani circa tra uomini e donne, con la possibilità di ferma nell’esercito professionale e nella protezione civile professionale, dopo le riforme di entrmbi i corpi, un servizio remunerato e con i contributi Inps pagati.
Tra scuola superiore, università e servizio di leva si potrebbero ricollocare almeno 3 milioni di giovani, oggi disoccupati.

Età lavorativa 14 – 67

Il numero dei cittadini in età d’occupazione sono circa 41 milioni, di cui 4,3 milioni studiano, quindi 36,7 milioni effettivi, che potrebbero diventare 30,7 milioni se venissero occupati almeno 3 milioni di giovani a scuola, e 3 milioni di lavoratori venissero pensionati, portando l’età d’occupazione dai 18 ai 60 anni.

Età pensionabile 67

L’età pensionabile è troppo alta, mantenuta e alzata in continuazone perche l’Inps così non funziona.
Il contributo Inps del 33% sul reddito è una vera follia, per poi non erogare le pensioni adeguate ai contributi versati.
L’Inps spende 64 MLD per l’assistenza, alla quale dovrebbe pensare il Fisco, l’Inps spende 70 MLD sugli eccessi delle pensioni d’oro, i vitalizi, le baby pensioni e le retributive che andrebbero tutte ricalcolate al contributivo.
Un riforma che separi l’assistenza dalla previdenza contributiva, e che ricalcoli tutte le pensioni d’oro, vitalizi, baby e retributive, ai contributi realmente versati è d’obbligo.
Ci penserà poi il Fisco , con la sua riforma, ad instaurare una Pensione di Base Fiscale di 1.000 Eu mese per tutti, a copertura delle pensioni sociali, di invalidità, e inzialmente sulle pensioni medio basse, ricalcolate al contributivo, per poi estenderla a tutti, una Base pensionistica pagata dalle nostre tasse sui consumi che abbiamo pagato ancora prima di nascere, e poi quelle sul reddito, una Pensione di Base che va ad aggiungersi alla pensione Contributiva Inps, per chi ha versato i contributi, e che riduce il contributo sul reddito dal 33% al 20%, lasciando il 10% di reddito in più nelle tasche dei lavoratori.

Disoccupazione

La disoccupazione reale oggi, sulla base del numero dei cittadini in età lavorativa, al netto di studenti (4,3 milioni) e baby pensionati (3 milioni) è di circa 11 milioni.
Con la riforma della Scuola, la Leva civile e militare e la riforma Inps, di questi disoccupati vengono assorbiti almeno 6 milioni, a scuola ed in pensione, e siamo a 5 milioni di disoccupati, di cui almeno 4 milioni vengono assorbiti dal mercato in ripresa dopo la riforma fiscale, che rimettendo dai 400 ai 550 MLD di eu nelle tasche dei cittadini, crea nuovi posti di lavoro. L’obbiettivo è quello di arrivare a 600 mila, tenuto conto che sono molte le casalinghe mantenute dal marito che scelgono di dedicarsi alla famiglia ed altri cittadini vivono senza bisogno di lavorare.
I Disoccupati, nessuno escluso percepiranno un Reddtito di Disoccupazione permanente, si spera solo temporaneo a rotazione e fisiologico.

Avremo così restituito ai cittadini gran parte dei loro soldi, che oggi vivono col 12% di ciò che producono, portando il potere d’acquisto dal 12% appunto al 72%, cambierebbero mote cose, cambierebbe tutto. Consumare meno, in quantità, ma a maggior qualità, facendo girare più soldi di prima, più ricchezza.

Voi avete mai sentito qualcuno parlarvi di queste cose ?

Marco Cristofoli Moneta Pubblica






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