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Siamo in guerra?

La stragrande maggioranza delle persone (fra i vari dirigenti, i professionisti di alto livello, gli imprenditori, gli impiegati, i docenti e le cosiddette masse popolari) vive nell’ignoranza con la convinzione di aver capito tutto.
La stragrande maggioranza non riesce ad aprirsi alla conoscenza di quelle
realtà incredibili che stanno alla base della drammatica situazione di questi
lustri, cioè di quanto l’élite finanziaria sta realizzando e realizzerà nei
prossimi anni.
 Basterebbe aprire gli occhi ed avere orecchie per ascoltare
Molti di noi non leggono e non studiano più, non trovano il tempo...
Eppure ci sono argomenti che dovrebbero avere la priorità nella nostra
vita, ci sono responsabilità alle quali dovremmo tutti dedicare le giuste
attenzioni.
Gli antichi latini dicevano “primum vivere deinde philosophari” ma oggi
non c’è da filosofare in modo teorico e non ci sono romanzi da leggere,
invece abbiamo da informarci per conoscere LE VERE CAUSE della
gravissima realtà economica e sociale nella quale siam o “immersi”.

Stiamo vivendo anni di una micidiale guerra!
Viviamo in un Sistema apparentemente democratico con tante libertà (ci
ubriacano di “diritti civili”) e, invece, anno dopo anno ci tolgono i “diritti
sociali” (lavoro stabile, assistenza sanitaria, scuola pubblica di qualità,
pensioni ecc.) ritrovandoci a vivere sempre più da schiavi senza catene.

Le politiche economiche neoliberiste stanno distruggendo il “ceto
medio”, cioè la classe sociale della quale facciamo parte tutti noi.
Ogni giorno si suicidano persone (nell’assordante silenzio dei media
mainstream) e chiudono imprese, a causa di quella che chiamano crisi
economica ma che, invece, è una cinica strategia di governo calata dalla
Troika.
Non è affatto una crisi che si è verificata “per caso” ma una vera guerra,
voluta, spietata!
Troppi di noi non si rendono conto che c’è una precisa strategia, ben studiata, che ha origini antiche ma che ora è chiarissima nelle sue tappe finali.

La guerra che hanno ingaggiato contro i popoli dell’UE è
essenzialmente diretta a distruggere il “ceto medio”.


Distruggere il ceto medio significa disarmare la Forza Popolare, cioè
rendere impossibile una forte ribellione del popolo di fronte ai “dominanti”.
Dopo le conquiste sociali ottenute nei decenni passati, dal Dopoguerra
agli anni Ottanta, diritti sanciti soprattutto nella Costituzione Italiana (che
ha ben strutturato il Sistema Democratico e fondato lo Stato Sociale) ed
anche nelle successive leggi frutto di lotte sindacali, ci stanno ora togliendo
quelle sicurezze economiche e sociali che davano al ceto medio la forza di
andare avanti nel migliorare la qualità di vita.

Distruggono il ceto medio perché vogliono ridurci a deboli e disunite
“masse popolari”, incapaci di reagire in modo efficace


Tutti noi siamo a rischio in quanto apparteniamo al ceto medio, noi figli
del mondo del lavoro, figli di una generazione che dalle macerie del
Dopoguerra ha ricostruito l’Italia lasciandoci la Carta Costituzionale
(garanzia di un solido Sistema Democratico con l’affermazione dei diritti
sociali e civili) e un notevole benessere economico.

I cosiddetti “poteri forti” (l’élite internazionale che adora il dio denaro e
spadroneggia nei mercati finanziari) vogliono avere il dominio sui popoli rendendo questi “incapaci di intendere e di volere”.

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