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La crisi del sistema Giacinto Auriti

Il sistema bancario aveva compreso che spostando la “convenzione”
monetaria dal simbolo merce al simbolo di costo nullo (del quale controllava e controlla l'emissione per privilegio legislativo assegnatogli), poteva appropriarsi di tutti i valori creati sul mercato.
Con la demonetizzazione dell'oro operata dal sistema bancario, oro che
all'epoca era considerato la moneta riconosciuta da tutti, sottrasse ai vertici
politici tradizionali ( per loro stessa legislazione) tutto il valore monetario di
cui disponevano, cioè tutta la potenzialità economica e la sovranità politica
dei reami ( oggi gli Stati ).
I forzieri d'oro delle monarchie europee e dei loro popoli, che per tradizione facevano affidamento sul valore monetario universalmente riconosciuto all'oro , furono svuotati del loro contenuto immateriale: il valore.

Proprio perchè iniziarono a dare valore convenzionale alle promesse di pagamento dei banchieri,alle banconote, alla carta.
Su questi presupposti di utilizzo di una moneta di costo nullo prestata
alla comunità si è iniziata ad avere la decadenza dei sistemi politici con
l'esplosione dei debiti.
La realizzazione dello strumento del debito è stata possibile tramite la legge che ha dato il dominio assoluto della forma del simbolo monetario ai banchieri, legge alla quale si unisce il fattore psicologico e culturale che la incorporazione del valore in un simbolo rappresentativo (come la banconota o un numero sul pc – ndr) accettato per convenzione, consente di oggettivizzare il valore in quel simbolo, manifestarlo, conservarlo e attribuire la proprietà al portatore del documento.
Siccome il primo portatore è l'emettitore stesso, la banca si attribuisce la
proprietà del denaro che emette, tanto è vero che lo emette prestandolo e,
come si sa, prestare è una prerogativa del proprietario.

[Facciamo notare che quanto affermato da Auriti trova conferma anche nella risposta che diede ,in data 12 marzo 2012, il Commissario Europeo Olly Rehn ,che di seguito riportiamo, ad una interrogazione del parlamentare europeo Marco Scurria :
<L'articolo 128 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell'emissione di banconote e monete in euro da parte dell'Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali).
La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l'emissione da parte
dell'Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell'addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.>
Implicitamente il commissario europeo dichiara che l'€uro è di proprietà delle banche della BCE perchè viene addebitato con l'emissione.]

Fu lo stesso Patterson, presidente della Banca d'Inghilterra qualche secolo fa, a
dichiarare che “ ..il banco trae profitto dall'interesse su tutta la moneta che
crea dal nulla “ . Una dichiarazione sincera ma omissiva perchè nascondeva la
parte più importante della verità, cioè che oltre agli interessi la banca si
appropria della stessa moneta.
Stante le affermazioni del commissario europeo Olly Rehn ( ndr )
esplicitamente chi accetta denaro in prestito dalla banca riconosce di essere
debitore ma implicitamente riconosce anche quei simboli della banca come
moneta e ne attribuisce contestualmente la proprietà alla banca accettando il
prestito, visto che prestare è prerogativa del proprietario.

In ultima premessa va specificato che per nazionalità di una moneta non
deve intendersi che la collettività di quella nazione ne è la proprietaria ma, al
contrario, che ne è stata espropriata ed indebitata dalla banca centrale di
quella nazione. E' come se qualcuno si rivolgesse al proprio cassiere ed invece
di dirgli “dammi i soldi” gli dicesse “prestami i soldi”

Questa grave degenerazione concettuale del sistema monetario può
essere eliminata sanando all'origine il vizio di fondo: sottraendo all'atto
dell'emissione la proprietà della moneta al sistema delle banche centrali e va
restituita alle collettività nazionali.
Questo vuol dire sostituire “biglietti di banca” con “ biglietti di Stato”,come avveniva con i Greenbacks americani prima della guerra di secessione.

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