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Parlamento Europeo

 Le leggi della Commissione UE ficcano il naso dappertutto, dagli omogeneizzati alle regole d’accesso alle comunicazioni satellitari; da come devono essere fatte le lampade al neon a cos’è la cioccolata; fino alla tua privacy e a come irrigare un campo, ecc. 
Ma ciò che questa Europa ha portato di più devastante sulla più bella e democratica Costituzione del mondo, la nostra, sono i Trattati
 La “Legge Primaria” in Europa sono quei Trattati, come Maastricht, Lisbona, o il devastante Fiscal Compact (quello che ci ha imposto nella Costituzione di Calamandrei la distruzione del suo senso più profondo, cioè l’equità sociale, assieme all’abolizione dei poteri di spesa sovrana del Parlamento di Roma ).
Lottare per, come si usa dire, ‘andare in Europa’, cioè prendere numeri nel Parlamento UE ?
Ecco come stanno le cose. 
Il Trattato di Lisbona, con l’Art. 48 TEU, sancisce che per modificare un Trattato europeo ci sono quattro procedure. 
In tutte e quattro il ruolo del Parlamento UE è limitatissimo. 
Tre sono le fondamentali: la Procedura Ordinaria, la Semplificata, e la Passerelle (in francese). 
Non esiste un Premier in tutt’Europa che sappia cosa siano, perché sono procedure più complesse della Fisica Teorica (leggerle per credere). 
Vi basti sapere quanti attori a livello UE devono essere tutti insieme coinvolti, pluri-consultati, coordinati, informati e infine convinti per cambiare un Trattato:

- Tutti i 28 governi nazionali, e anche solo uno può porre il veto a tutto
- La Commissione di Bruxelles
- Il Consiglio Europeo
- Il Consiglio dei MInistri
- la cosiddetta Convenzione europea
- la Conferenza Intergovernativa
- la Banca Centrale Europea
- e in ultimo il Parlamento UE

E qualcuno crede ancora che a Strasburgo si potranno cambiare i Trattati? 

In breve le le procedure:

La Procedura Ordinaria: la proposta di modifica di un Trattato può partire da Stati UE, Commissione o Parlamento, e va diretta al Consiglio Europeo. A quel punto va messa assieme una Convenzione europea dove vanno chiamati: i rappresentanti di tutti i governi, con i rappresentanti dei Parlamenti nazionali, con la Commissione, e col Parlamento UE. Poi verrà indetta una Conferenza dei governi europei che deciderà sulle proposte di cambiamento del Trattato in questione. Se fallisce la Convenzione, fallisce tutta la procedura. Alla fine il tutto torna poi ai Parlamenti nazionali che dovranno votare un sì o no, ma basta il veto di uno solo per bloccare tutto. 

La Procedura Semplificata: la proposta di modifica di un Trattato può partire da Stati UE, Commissione o Parlamento, e va diretta al Consiglio Europeo. Consiglio Europeo e Consiglio dei Ministri si consultano con la Commissione, con la Banca Centrale Europea e col Parlamento UE, ma non c’è nulla di vincolante da parte di quest’ultimo. Poi Il Consiglio approva la modifica, ma di nuovo si deve tornare a ogni singolo Stato membro per un sì o no, e basta il veto di uno solo per bloccare tutto. 

La Procedura Passerelle. E’ una specie di scorciatoia super tecnica nella modifica di un Trattato. Per esempio, essa permette al Consiglio Europeo di autorizzare il Consiglio dei Ministri a ignorare i Trattati modificando la maggioranza di voto che gli è richiesta per certe decisioni (da unanimità a maggioranza qualificata). Oppure lo autorizza a cambiare il modo di legiferare in UE da ‘speciale’ a ‘ordinario’ anche quando i Trattati avrebbero imposto la modalità ‘speciale’. Però per adottare la scorciatoia Passerelle, il Consiglio Europeo deve raggiungere voto unanime. Ma come sempre si deve tornare a ogni singolo Stato membro per un sì o no alla Passerelle, e basta il veto di uno solo per bloccare tutto.

A Maggio i Populisti Euroscetti vinceranno?
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