Passa ai contenuti principali

Perchè il denaro che usiamo è falso !

Il denaro non è di nostra proprietà ed è coperto però dalla ricchezza reale che producuamo noi, noi produciamo ricchezza reale e loro stampano il valore virtuale della nostra ricchezza reale e ce la prestano ad interesse.
Se cercate banalità in tema monetario, le troverete agevolmente su Internet: «La moneta assolve a tre funzioni: riserva di valore, misura del valore, mezzo di scambio.
E’ riserva di valore in quanto consente il trasferimento di potere d’acquisto dal presente al futuro: risparmiare oggi per acquisti futuri.
E’ misura del valore in quanto consente di fissare prezzi e registrare debiti.
E’ mezzo di scambio in quanto universalmente utilizzata per acquisto di beni e servizi».
Banale. Nonché incompleto. Nonché falso.
Innanzitutto la moneta come noi la conosciamo è anche una quarta cosa: è merce. E poi le tre funzioni non sono indipendenti tra loro: sono invece in permanente conflitto. E infine esiste un vento misterioso, il tasso d’interesse, che altera tutte le funzioni.
Se la riserva di valore fosse davvero trasferimento di potere d’acquisto dal presente al futuro, non ci sarebbe niente di male: oggi risparmio, domani il risparmio si riverserà di nuovo in economia, trasformandosi in un bene.
L’unico problema sarebbe questo: nel periodo in cui detengo la moneta come riserva, cessa di esistere come mezzo di scambio.
«Ma no, Giovanni! Il risparmio puoi affidarlo in prestito a qualcuno, che lo farà circolare. Dopo di che te lo farai restituire quando davvero dovrai spendere!»
Ottima soluzione, se non fosse che il prestito è gravato da interessi, per cui qualcosa si trasferisce sempre dal lavoro dell’uomo al possessore del denaro-merce.
E poi normalmente il prestito non va all’economia, ma a un generico prodotto finanziario: finanza che nutre se stessa, bevendo dal lavoro.
Possiamo dire serenamente che: se la moneta è riserva di valore, se la moneta è merce prestabile a interesse, la moneta sarà sempre meno “mezzo di scambio”, e sarà sempre più “idrovora rovesciata” che toglie acqua dal ruscello dell’economia per riversarla nello stagno della finanza autoalimentata.
L’esito finale è che 1 euro, ad esempio, cambia di possessore mediamente 1 volta l’anno: è un mezzo di scambio inesistente.
Di conseguenza lo stagno autoalimentato della finanza continuerà a crescere a dismisura: finanza pari a 5 volte il debito degli Stati, finanza pari a 15 volte il PIL annuo mondiale, in un delirio di completo distacco della finanza dalla realtà.
Le funzioni di riserva di valore e di mezzo di scambio sono in conflitto, sempre a vantaggio della riserva di valore.
Il lavoro ha bisogno del mezzo di scambio, mentre chi detiene la moneta come riserva la offre a briciole, gravata da interessi.
Possiamo però affermare che, al di là del suddetto conflitto, tutti almeno concordiamo che la moneta è misura del valore?
No, nemmeno questa affermazione è così scontata. Infatti dentro ogni bene o servizio c’è una “quota interessi” che inquina il valore. Calcoli fatti in Germania prima della crisi davano, ad esempio, al 12% la quota interessi che grava sulla raccolta spazzatura (qui l’elemento umano pesa ancora molto rispetto al capitale), 38% sull’acqua potabile, 77% sugli appartamenti di edilizia sociale.
Possiamo dire serenamente che: se la funzione di riserva di valore soffoca la funzione di mezzo di scambio, ne consegue che la funzione “misura del valore” viene costantemente inquinata dalla quota di interessi che il bene ingloba in sé.
La moneta come noi la conosciamo è moneta falsa, nel senso che illude gli uomini di espletare tre funzioni, mentre di fatto ne privilegia una a danno delle altre. Per questo, nello scorso articolo, auspicavo l’arrivo di un “falsario di Stato”: il “falsario di moneta falsa” potrebbe creare moneta vera.
Dove, con moneta “vera”, si intende una moneta al servizio del lavoro dell’uomo: moneta vera perché deve indicare una misura del valore fondata sul lavoro, senza “quote finanziarie” occulte; moneta vera perché deve essere mezzo di scambio che scorre a fiumi in proporzione al lavoro dell’uomo; moneta vera perché, nell’essere riserva di valore, non deve però trasformarsi in merce vendibile a interesse.
Ho citato più volte i correttivi che lo Stato italiano metteva in campo per correggere gli effetti della moneta falsa: debito per il lavoro, debito coi propri cittadini, svalutazione competitiva, banca centrale come prestatore di ultima istanza.
La lira, dal punto di vista nOmismatico, era una moneta falsa come falso è l’euro (l’euro ha il difetto aggiuntivo di impedire la svalutazione competitiva), ma uno Stato vitale riusciva a tamponarne gli effetti negativi.
Il “falsario della moneta falsa” con l’euro dovrà lavorare di più: dovrà creare una moneta parallela “euro equivalente non convertibile”, dovrà ideare il metodo per cui il mezzo di scambio prevalga sulla riserva di valore, dovrà controllare il tasso di interesse affinché ci sia la tutela del risparmio, ma non la patologia del risparmiatore trasformato in investitore inconsapevole.
Ovviamente questi “falsari della moneta falsa” sono già tutti pronti: si attende solo che uno Stato attento li chiami all’opera.

Giovanni Lazzaretti
giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

Commenti

Post più visti

Leggete a chi vanno i miliardi della Bce. E vomitate!

Mi prenderei a sberle. Avevo un documento agghiacciante in scrivania e non l’ho aperto per mesi. Dentro c’è la verità su chi Mario Draghi sta veramente finanziando coi miliardi del Quantitative Easing (Qe) mentre storce il naso se Roma chiede 20 euro per gli abruzzesi in ipotermia, sfollati da mesi, con morti in casa e la vita devastata, o per mettere 11 euro in più nel Job Act infame di Renzi e Poletti. Quando io gridavo a La7 “Criminali!” contro gli eurocrati, l’autore del programma, Alessandro Montanari, mi si avvinghiava alla giacca dietro le quinte e mi rampognava fino alla diarrea. Quel genio di Oliviero Beha mi rampognò in diretta, è in video. Ma voi leggete sotto, mentre pensate ai sofferenti d’Italia. Bacinella del vomito a portata di mano, raccomando. Il pdf in questione mi arrivò a fine ottobre via mail da Amsterdam, fonte autorevole oltre ogni dubbio. M’ingannò, porcaputtana, il subject mail che era “Draghi finanzia il Climate Change”. Pensai, ok, ci ar...

Quando e perchè è iniziato il declino Italiano ?

Nel 1987 l’Italia entra nello Sme (Sistema monetario europeo) e il Pil passa dai 617 miliardi di dollari dell’anno precedente ai 1201 miliardi del 1991 (+94,6% contro il 64% della Francia, il 78,6% della Germania, l’87% della Gran Bretagna e il 34,5% degli Usa). Il saldo della bilancia commerciale è in attivo di 7 miliardi mentre la lira si rivaluta del +15,2% contro il dollaro e si svaluta del -8,6% contro il marco tedesco. Tutto questo,  ha un suo apice e un suo termine coincidente con la nascita della Seconda Repubblica. La fredda legge dei numeri ci dice difatti che dal 31 dicembre del 1991 al 31 dicembre del 1995, solo quattro anni, la lira si svaluterà del -29,8% contro il marco tedesco e del -32,2% contro il dollaro Usa. La difesa ad oltranza e insostenibile del cambio con la moneta teutonica e l’attacco finanziario speculativo condotto da George Soros costarono all’Italia la folle cifra di 91.000 miliardi di lire. In questi quattro anni il Pil crescerà soltanto del 5,4%...

IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

Post per pochi intimi.5 minuti per avere una visione corretta di quello che è realmente accaduto. Buona lettura. Può un virus arrivare proprio nel momento esatto per essere considerato come una vera e propria benedizione? Sarebbe quasi un’eresia rispondere di si. Invece, per gli operatori finanziari, è proprio ciò che è accaduto. A giugno 2019 il mercato dei REPO stava iniziando a collassare mostrando segnali di pericolo sistemico. La maggior parte della gente non sa neanche che cosa siano i REPO. In pratica sono operazioni di pronti contro termine con cui le banche e i maggiori operatori economici si scambiano asset (principalmente titoli di stato) con operazioni di durata brevissima allo scopo di ottenere liquidità istantanea per le ragioni legate soprattutto al rischio controparte che scaturisce da operazioni altamente speculative nel mercato dei derivati. Il campanello d’allarme inizia a suonare a giugno. A settembre 2019 la situazione diventa preoccupante. Quanto preoccupan...