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INPS: il più grosso schema ponzi legalizzato.

Oggi ci concentriamo sull’INPS, e su come può essere considerato
un vero e proprio Ponzi in piena regola.
L’INPS è il sistema di previdenza pubblico italiano.
La pensione di tuo nonno, la paga l’INPS.
Le pensioni di invalidità, le paga l’INPS.
Le pensioni alle vedove senza reddito, le paga l’INPS.
L’indennità di disoccupazione, la paga l’INPS.
L’INPS paga dei soldi in tutti quelle situazioni (anzianità, problemi
fisici, problemi familiari, licenziamenti) in cui un cittadino non
può lavorare e non può produrre reddito.
Lascia perdere, per un momento, i casi tipicamente italiani di:
  • Vitalizi ai politici dopo “4anni-6mesi- 1giorno” di durissima
    attività parlamentare
  • Falsi invalidi che riacquistano miracolosamente le capacità
    motorie per esultare al gol della Roma
  • Falsi ciechi che durante il fine settimana riacquistano
    miracolosamente una vista da aquila per fare i guardalinee
    alle partite di calcio
  • Baby-pensionati dopo “14 anni-6 mesi-1giorno” di contributi
    versati
  • Militari promossi magicamente da Tenente a Generale
    proprio pochi giorni prima di andare in pensione
Lascia perdere queste che sono vere e proprie TRUFFE ai danni miei e tuoi.
Che sono successe a migliaia, e ancora succedono.
E che possono esistere solo in un sistema assistenziale ad elemosina pubblica come quello italiano.
Lascia perdere per un secondo.
Inutile avvelenarsi il sangue per questi truffatori miserabili.
(Definiscili diversamente, se hai il coraggio).
Torna al funzionamento di base dell’INPS, che è questo:
  • I primi entrati nel sistema hanno versato un po’ di soldi
  • I primi entrati nel sistema hanno finito di versare nuovi soldi, e stanno ora prendendo la rendita
  • I nuovi entrati stanno pagando la rendita ai vecchi entrati 
“Mi è sembrato di vedere un Ponzi!”
Questo è il funzionamento dell’INPS, al netto delle truffe, degli scandali, degli sprechi e dei privilegi.

Un Ponzi.
Il problema sta nella differenza tra “collettivo” e “individuale”.
Un certo tipo di propaganda politica ed economica ha sviluppato il concetto che “collettivo è bello” per una maggiore “uguaglianza”.
Non esiste bugia economica più grande di questa. Ma non è questo il momento di fare economia politica.

Il sistema previdenziale è un sistema collettivo.
Sinché lavori, sei costretto a versare dei soldi in modo obbligatorio:
prova a non versare l’INPS obbligatoria e dimmi in quanto tempo ti arriva una lettera che minaccia pignoramenti ed azioni esecutive.
Questi soldi vanno a finire in un calderone incontrollabile, in mezzo ai contributi obbligatori di altri milioni di lavoratori.
Quei denari versati NON sono investiti e tenuti in un “comparto” separato, di cui beneficerai quando TU andrai in pensione.
Questo è quello che cercano di farti capire, ma non è così.
(Se vuoi approfondire, si tratta della differenza tra “sistema a capitalizzazione” e “sistema a ripartizione”).
I tuoi soldi pagati con l’F24 vanno dritti dritti a pagare la pensione:
  • Degli anziani, degli invalidi, delle vedove (e siamo pure d’accordo)
  • Dei disoccupati (e siamo molto meno d’accordo)
  • Del guardialinee cieco, del tifoso in sedia a rotelle, del Tenente-
    Generale e del politico (e qui c’è solo da piangere)
Ok?
Questo,è la definizione perfetta del funzionamento di un Ponzi.

“Quand’è che il gioco finisce in tragedia e tutti scoprono che il sistema era
un Ponzi?
Quando i nuovi entrati non sono in numero sufficiente o non versano abbastanza denaro per pagare le rendite garantite ai vecchi entrati.
il problema è grave.
E non può essere eliminato in alcun modo.
Né obbligando i lavoratori (dipendenti o imprenditori/professionisti) a
versare sempre di più.
Né obbligando i lavoratori a lavorare sino a 80 anni.
Non si può eliminare perché sarà la forza della DEMOGRAFIA a spazzare
via il Sistema di previdenza pubblico italiano.
Tradotto in una riga.
“Nascono sempre meno bambini e viviamo sempre più a lungo”

È molto semplice.
Io non metto in dubbio che l’INPS sia stato inventato, nel 1898, con vere
finalità assistenziali e di sostegno al reddito per persone oggettivamente
sfortunate.
Non penso che gli ideatori di un sistema di questo tipo volessero truffare i loro figli e nipoti. Non ha senso.
Ma non potevano sapere come si sarebbe evoluta la storia, ed ora il giochino è diventato incontrollabile.
Due dati per capirlo:
  • Se io fossi nato nel 1881, a 36 anni probabilmente
    sarei già morto.
Questa era infatti “la speranza di vita alla nascita”, nel 1881.
Oggi, questa “speranza di vita alla nascita” è di 84 anni.
Capisci bene che non aveva senso parlare di pensione di anzianità, perché l’italiano medio non ci diventava proprio anziano!
Stava pensando ad arrivare ai 40 anni, altro che crociere, seconde nozze o bis-nipotini.
(E questo ti faccia pure capire quanto l’epoca in cui viviamo è la migliore
possibile, alla faccia dei negativi, dei pessimisti e dei “c’è grossa crisi”).
  • Se io fossi nato nel 1881, a 32 anni probabilmente avrei già 5 figli.
Questo si chiama tasso di fecondità.
Nel 1946, si registrarono oltre 1 milioni di nascite, in Italia, e ogni donna
aveva mediamente 3 figli
Nel 2016, si sono registrate solo 474.000 nascite (minimo assoluto, da cui
difficilmente si rimbalzerà) e ogni donna ha al massimo un figlio.
Se pensate che la realtà sia diversa e che racconti solo delle rappresentazioni statistiche, pensate alle vostre famiglie.

Guarda le tue foto di famiglia, nel corso del tempo.
Senza risalire al 1800, ma semplicemente agli anni ’60.
Ma perché questo succede? Andiamo per ordine e vediamo un paio di dati interessanti.

I primi a rischio sono quelli nati negli anni 60.
Nel biennio del 1964 e 1965, infatti, in Italia si è verificato un fenomeno chiamato “Baby Boom”.  l’Italia nel pieno della bella vita, della crescita economica galoppante, “ha partorito” più di 1 milione di bambini, un record che non è mai più stato registrato in nessuna altra epoca. Questa massa enorme di persone nell’arco temporale tra il 2028 e 2032 chiederà il conto alle casse dell’Inps, che ovviamente ne oggi, ne tantomeno domani, saranno in grado di soddisfare quell’enorme richiesta economica.
Oltre a questi dati ci sono elementi che andranno a minare in modo pesante quella che è la tenuta del sistema “piramidale” pensionistico ovvero:
  • Disoccupazione altissima (quindi meno persone che pagano i contributi, meno soldi circolanti)
  • Emigrazione dei giovani italiani (moltissimi giovani per poter lavorare sono costretti la levare le tende per posti con più opportunità)
  • Aziende che si trasferiscono all’estero o delocalizzano (spostandosi all’estero, per motivi fiscali pagano i contributi in un altro paese)
  • PIL non sufficiente a sostenere il sistema pensionistico (sarebbe richiesto minimo un 1,5% ora l’Italia è a 0,8%)
  • Bassissimo tasso di natalità con una popolazione che è prevalentemente vecchia.
  • La percentuale dei pensionati rispetto ai lavoratori, che oggi si attesta in torno al 35% nel giro di 10 anni diventerà quasi il doppio passando 65% (oggi ogni 1 pensionato ogni 3 lavoratori, domani 2 personali ogni 3)
  • Aspettativa di vita più lunga rispetto al passato (e quindi più contributi da versare più a lungo)
Ecco che, proprio sulla base di questi semplici concetti, ci si può rendere conto di come un sistema, che necessita sempre di nuovi assunti per essere foraggiato, diventa improvvisamente instabile e con davvero poco futuro.
Altro dato attuale: se guadagni 2.000€ al mese e vai in pensione già oggi, secondo l’Inps il 63% degli assegni è fermo sotto i 750 euro al mese. 750€ mese, che non bastano nemmeno per l’affitto della casa sono già oggi un problema, non nel 2030 (se vuoi altre info leggi questo articolo de “la Stampa” cliccando qui).

Non serve aggiungere altro.
Il Governo può fare tutte le modifiche che vuole, ma con la forza demografica non si scherza.
L’INPS non è nato come un Ponzi, ma lo è diventato.
Ed esploderà perché i nuovi entrati nel sistema non sono sufficienti a pagare le rendite (sempre più numerose e sempre più a lungo) dei vecchi entrati.
Punto. Fine della discussione.

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