La cosa più ovvia,
nell’analisi della Storia e della società, è che quando la
situazione cambia molto, non si può più descriverla con gli stessi
concetti di prima: se ne devono creare di nuovi o perfezionare
criticamente i vecchi, per poter rendere conto dei fatti inediti, non
inquadrabili nei generi conosciuti.
È patetico osservare come, ormai
già in piena fase di implementazione del governo mondiale, gli
analisti politici, nelle università o nei mass-media, continuino a
offrire al pubblico delle analisi basate sui vecchi concetti di
“Stato nazionale”, “potere nazionale”, “relazioni
internazionali”, “libero commercio”, “democrazia”,
“imperialismo”, “lotta di classe”, “conflitti etnici”,
etc., quando è chiaro che niente di tutto questo ha una grande
relazione con i fatti del mondo attuale
Gli avvenimenti più
basilari degli ultimi cinquanta anni sono: primo, l’ascensione
delle élites globaliste, slegate da qualsiasi interesse nazionale
identificabile e impegnate nella costruzione non soltanto di uno
Stato mondiale ma di una pseudo civilizzazione planetaria unificata,
interamente artificiale, concepita non come espressione della società
ma come strumento di controllo della società da parte dello Stato;
secondo, i progressi favoloso delle scienze umane, che depositano
nelle mani di queste élites mezzi di dominazione sociale mai sognati
dai tiranni di altre epoche.
Già vari decenni
fa, Ludwig von Bertalanffy (1901-1972), il creatore della Teoria
generale dei Sistemi, cosciente del fatto che il suo contributo alla
scienza stava venendo usato per fini indebiti, avvertiva: “Il
maggior pericolo dei sistemi totalitari moderni è forse il fatto che
sono terribilmente avanzati non solo sul piano della tecnica fisica o
biologica, ma anche nella tecnica psicologica.
I metodi di
suggestione di massa, di liberazione degli istinti della bestia
umana, di condizionamento o di controllo del pensiero si sono
sviluppati fino a raggiungere una efficacia formidabile: il
totalitarismo moderno è così terribilmente scientifico che, al suo
cospetto, l’assolutismo dei periodi precedenti appare come un male
minore, dilettante e comparativamente inoffensivo.”
Nel libro L’Empire
Écologique: La Subversion de l’Écologie par le Mondialisme
(1998), Pascal Bernardin ha spiegato con abbondanza di dettagli come
la Teoria Generale dei Sistemi venga usata come base per la
costruzione di un sistema totalitario mondiale, che negli ultimi
dieci anni, definitivamente, è uscita dallo stato di progetto per
quello di una realtà patente, che non vede solo chi non la vuole
vedere.
Ma von Bertalanffy non si riferiva soltanto alla sua teoria.
Egli parla di “metodi”, al plurale, e il cittadino comune delle
democrazie non può farsi neppure una vaga idea della pletora di
risorse che oggi sono poste a disposizione dei nuovi signori del
mondo grazie alla psicologia, alla sociologia etc.
Se von Bertalanffy
avesse dovuto citare nomi, non ometterebbe quello di Kurt Levin,
forse il più grande psicologo sociale di tutti i tempi, il cui
Istituto Tavistock, a Londra venne costituito dalla stessa élite
globalista nel 1947 con l’unica finalità di creare mezzi di
controllo sociale capaci di conciliare la permanenza della democrazia
giuridica formale con la dominazione completa dello Stato sulla
società.
Solo per dare
un’idea fino a dove la cosa arriva, i programmi educativi di quasi
tutte le nazioni del mondo, in vigore da almeno venti anni, sono
determinati da norme omogenee direttamente imposte dall’ONU e
calcolare non per sviluppare l’intelligenza o la coscienza morale
dei bambini, ma per fare di esse creature docili, facilmente
modellabili, senza carattere, pronte ad aderire entusiasticamente,
senza discussione, a qualsiasi nuova parola d’ordine che la élite
globalista ritenga utile ai suoi obiettivi.
I mezzi usati per questo
sono tecniche di controllo “non avversative”, concepite per far
sì che la vittima, cedendo alle imposizioni dell’autorità, senta
di farlo per libera volontà e sviluppi una reazione immediata di
difesa irrazionale al semplice suggerimento di esaminare criticamente
l’argomento.
Sarebbe un eufemismo dire che l’applicazione in
massa di queste tecniche “influenzi” i programmi di educazione
pubblica: esse sono tutto il contenuto della attuale educazione
scolastica.
Tutte le discipline, comprese matematica e scienze, sono
state rimodellate per servire a obiettivi di manipolazione
psicologica.
Lo stesso Pascal Bernardin ha descritto in modo
meticoloso il fenomeno nel suo Machiavel Pédagogue (1995).
Leggetelo, e scoprirete perché vostro figlio non riesce a risolvere
un’equazione di secondo grado o completare una frase senza tre
solecismi, ma ritorna da scuola parlando grosso come un commissario
del popolo, pretendendo dai genitori una condotta “politicamente
corretta”.
La rapidità con la
quale mutazioni repentine di mentalità, molte di esse arbitrarie,
grottesche e perfino assurde, si impongono universalmente senza
incontrare la benché minima resistenza, come se emanassero da una
logica inconfutabile invece cha da un machiavellismo spregevole,
potrebbe essere spiegata con il semplice addestramento scolastico che
prepara i bambini ad accettare le nuove mode come comandamenti
divini.
Ma evidentemente la
scuola non è l’unica agenzia impegnata a produrre tale risultato.
I grandi mass-media, oggi massicciamente concentrati nelle mani di
megaimprese globaliste, hanno un ruolo fondamentale nella
stupidificazione di massa.
Per questo, una delle tecniche più
diffusamente impiegate oggigiorno è la dissonanza cognitiva,
scoperta dallo psicologo Leon Festinger (1919-1989).
Vediamo come
funziona. Se avete letto i giornali saprete che
Asia Argento, si trova adesso sotto il fitto
bombardamento di giornali e TV ....
Scandalo! Orrore! L’indignazione generale
minaccia di tagliare via metà degli sponsor ed
escluderla dal ruolo di attrice e regista
Ma c’è un dettaglio: al lato delle proteste contro
l’immoralità dell'attice appaiono attacchi feroci agli
“estremisti di destra” che non accettano l’aborto, il
matrimonio gay o l’induzione dei bambini alla dilettazione sessuale
prematura.
I due codici morali, mutuamente contraddittori, sono
offerti simultaneamente, come ugualmente obbliganti e sacrosanti.
Eccitato e spinto a tutte le trasgressioni sessuali, ma al contempo
minacciato di character assassination nel caso che le pratichi in
dose modesta, il tizio angosciato reagisce con una specie di collasso
intellettuale, diventando un babbeo servile che non sa più
orientarsi da solo e implora una voce di comando.
Il comando può
anche essere vuoto e senza senso, come ad esempio Change!, ma quando
viene suona sempre come un sollievo.
Accusare gli scienziati di questo stato di cose è ugualmente idiota come dare la colpa alle armi per gli omicidi.
Uomini come von Bertalanffy, Levin e
Festinger hanno creato strumenti che possono servire sia per la
costruzione della tirannia come per la riconquista della libertà.
Siamo noi ad avere l’obbligo di levare queste armi dalle mani dei
loro detentori monopolistici, e imparare a usarle con il segno
inverso, liberando il nostro spirito invece di permettere che ce lo
schiavizzino.
Commenti
Posta un commento