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Il contadino, la banca e le vacche.



Il nonno di un amico, volendo ampliare la stalla, accettò di parlare con un bancario, che gli domandò: per garanzia quante vacche avete ? Finita la stalla il bancario tornò alla carica: invece di tenere i soldi sotto il cappello, portateli in banca, sono al sicuro.
Risposta dell'allevatore: ma voi quante vacche avete ?
Alchimia contabile: pagare in natura o pagare in promesse
Una cosa è contare i capi di bestiame, altra cosa è contabilizzare il capitale.

Nel primo caso conti beni materiali inequivocabili, nell'altro conti promesse evanescenti che per il solo fatto di contarle modifichi, occulti, crei, sottrai.

Perché i capi di bestiame sono solidi.
La moneta bancaria è invece immateriale, virtuale, scritturale (contabile), simboli nati dal nulla esattamente come la contabilità che dovrebbe misurarli.

Al punto che oggi si potrebbe dire che la moneta bancaria coincide con la sua stessa (falsa) contabilità, che l'unità di misura oggetto della misura contabile coincide con lo strumento stesso di misura dell'oggetto 'unità di misura, come se un metro - contabilità - continuasse a misurare se stesso - moneta- e ciò facendo a moltiplicarsi (o ad annullarsi) all'infinito.

Con la differenza che al dunque questa moneta segnata come debito noi la rimborsiamo veramente con moneta contante, liquida, solvibile quindi sudata, moneta legale vera non moltiplicabile con la contabilità e quindi al dunque vera nostra promessa o impegno di pagamento in natura, ciò che la banca non fa MAI

Perché la differenza tra una banca e un contribuente, è innanzitutto che la prima non è una persona, ma un fantasma giuridico, e poi che tale fantasma giuridico non paga MAI in natura.
Non paga mai in natura chi ha l'esclusiva di tale contabilità alchemica fatta di finte promesse.

Nicoletta Forcheri

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