Sapete quante volte mi sono chiesto : come mai, non riusciamo mai a combinare nulla di buono ?
Non ci vuole molto a trovare delle risposte, a supporto delle nostre intuizioni e riflessioni !
Generalmente, le persone sono convinte che il principale ostacolo ad una vita piena di soddisfazioni e di successo sia il mondo esterno, gli altri, le istituzioni, la burocrazia, e via elencando.
In realtà, il principale nemico è invece dentro di noi: il nostro ego.
Da giovani, ci impedisce di avere l’umiltà necessaria per studiare, impegnarsi a coltivare i nostri autentici talenti, convincendoci, grazie alla sua arroganza, che ce la faremo in ogni caso.
Al raggiungimento del successo, poi, può farci dimenticare i nostri errori, perseverare negli sbagli, ignorare le critiche di altri, favorire decisioni non equilibrate che spesso si rivelano irrimediabili.
Portiamo a suffragio della nostra tesi una serie di esempi, dalla letteratura, alla filosofia, alla storia di persone che hanno raggiunto il successo o il potere negando o soffocando il proprio ego.
Tra gli altri, si ricordano George Marshall, Jackie Robinson, Katherine Graham, Eleanor Roosevelt, ecc.
Alcuni di questi nomi non ci dicono molto. Una domanda sorge spontanea: quanti personaggi potremmo portare ad esempio di questa scelta di vita nel nostro Paese? Qualche nome viene in mente anche a noi: Sandro Pertini, don Lorenzo Milani, ad esempio. Altri li potrete aggiungere voi.
Ma quali sono le caratteristiche di questi personaggi che hanno saputo fare a meno del loro ego e che insegnamenti ci possono dare?
Si tratta di una battaglia contro i mulini a vento o fuori tempo, visto che nella nostra epoca si dà sempre più spazio all’ego, punto di riferimento immancabile da glorificare attraverso i social media, i reality e altre forme ancora più sfacciate di autopromozione?
L'ego, in termini di arroganza e senso di superiorità, è il peggior nemico dell'ambizione, del successo e della resilienza.
Ha distrutto le carriere di giovani geni promettenti, dilapidato grandi fortune e fatto colare a picco imprese di notevole potenziale, reso insostenibili le avversità e convertito le sfide in vergogna.
È un avversario in ognuno di noi segnalato da tutti i grandi filosofi, in innumerevoli opere d'arte, in ogni cultura ed età.
A partire da questo presupposto, il volume offre una riflessione sulla natura e i pericoli dell'ego, utilizzando una serie di esempi stimolanti di fallimenti e successi dalla letteratura, la filosofia e la storia per mostrarci come essere umili nelle aspirazioni, cortesi nel successo e resilienti nel fallimento.
In controtendenza rispetto al culto occidentale dell'autostima, «L'ego è il nemico» ci invita a controllare l'ego prima che questo ci distrugga e a fare affidamento sulla fiducia, perseguendo qualcosa di più grande del nostro successo.
Non ci vuole molto a trovare delle risposte, a supporto delle nostre intuizioni e riflessioni !
Generalmente, le persone sono convinte che il principale ostacolo ad una vita piena di soddisfazioni e di successo sia il mondo esterno, gli altri, le istituzioni, la burocrazia, e via elencando.
In realtà, il principale nemico è invece dentro di noi: il nostro ego.
Da giovani, ci impedisce di avere l’umiltà necessaria per studiare, impegnarsi a coltivare i nostri autentici talenti, convincendoci, grazie alla sua arroganza, che ce la faremo in ogni caso.
Al raggiungimento del successo, poi, può farci dimenticare i nostri errori, perseverare negli sbagli, ignorare le critiche di altri, favorire decisioni non equilibrate che spesso si rivelano irrimediabili.
Portiamo a suffragio della nostra tesi una serie di esempi, dalla letteratura, alla filosofia, alla storia di persone che hanno raggiunto il successo o il potere negando o soffocando il proprio ego.
Tra gli altri, si ricordano George Marshall, Jackie Robinson, Katherine Graham, Eleanor Roosevelt, ecc.
Alcuni di questi nomi non ci dicono molto. Una domanda sorge spontanea: quanti personaggi potremmo portare ad esempio di questa scelta di vita nel nostro Paese? Qualche nome viene in mente anche a noi: Sandro Pertini, don Lorenzo Milani, ad esempio. Altri li potrete aggiungere voi.
Ma quali sono le caratteristiche di questi personaggi che hanno saputo fare a meno del loro ego e che insegnamenti ci possono dare?
Si tratta di una battaglia contro i mulini a vento o fuori tempo, visto che nella nostra epoca si dà sempre più spazio all’ego, punto di riferimento immancabile da glorificare attraverso i social media, i reality e altre forme ancora più sfacciate di autopromozione?
L'ego, in termini di arroganza e senso di superiorità, è il peggior nemico dell'ambizione, del successo e della resilienza.
Ha distrutto le carriere di giovani geni promettenti, dilapidato grandi fortune e fatto colare a picco imprese di notevole potenziale, reso insostenibili le avversità e convertito le sfide in vergogna.
È un avversario in ognuno di noi segnalato da tutti i grandi filosofi, in innumerevoli opere d'arte, in ogni cultura ed età.
A partire da questo presupposto, il volume offre una riflessione sulla natura e i pericoli dell'ego, utilizzando una serie di esempi stimolanti di fallimenti e successi dalla letteratura, la filosofia e la storia per mostrarci come essere umili nelle aspirazioni, cortesi nel successo e resilienti nel fallimento.
In controtendenza rispetto al culto occidentale dell'autostima, «L'ego è il nemico» ci invita a controllare l'ego prima che questo ci distrugga e a fare affidamento sulla fiducia, perseguendo qualcosa di più grande del nostro successo.
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