Come ci si muove nelle capitali europee : a piedi, in bicicletta, su un mezzo pubblico, con l'automobile..
Per modificare certe abitudini, occorrono anni di lavoro a livello
socioculturale , non solo tra i cittadini , direi sopratutto nelle
pubbliche amministrazioni !
La ricerca di un parcheggio in città è tra le attività più stressanti per chi guida, è una delle principali cause del traffico cittadino e ha un impatto sulla vita di intere comunità: per questo motivo le amministrazioni locali dovrebbero rivedere radicalmente le loro politiche legate ai parcheggi, ha spiegato la settimana scorsa l’Economist in un lungo articolo accompagnato da un editoriale.
Meno spazi per le auto e prezzi più alti dei parcheggi potrebbero ridurre i problemi di traffico nelle vie cittadine, favorire l’utilizzo e il miglioramento dei mezzi pubblici.
Ma cambiare approcci e strategie non è semplice, soprattutto in alcuni paesi, e può essere controproducente dal punto di vista della raccolta del consenso, cosa che spinge molti amministratori a non fare riforme radicali nel timore di perdere le elezioni.
La politica che secondo l’Economist ha fatto più danni nelle città in giro per il mondo è quella del “parcheggio minimo”: per ogni nuovo edificio deve essere garantita la costruzione di un numero minimo di parcheggi, che garantisca la possibilità di lasciare la propria automobile alle persone che abiteranno o lavoreranno in quel nuovo spazio. E' una politica molto seguita e negli anni ha portato a storture notevoli, incentivando un utilizzo sproporzionato delle automobili rispetto agli altri mezzi di trasporto.
Per arrivare alla maturità tecnologica occorrono due strade: quelle della liberazione dalla carenza e dall'opulenza.
La ricerca di un parcheggio in città è tra le attività più stressanti per chi guida, è una delle principali cause del traffico cittadino e ha un impatto sulla vita di intere comunità: per questo motivo le amministrazioni locali dovrebbero rivedere radicalmente le loro politiche legate ai parcheggi, ha spiegato la settimana scorsa l’Economist in un lungo articolo accompagnato da un editoriale.
Meno spazi per le auto e prezzi più alti dei parcheggi potrebbero ridurre i problemi di traffico nelle vie cittadine, favorire l’utilizzo e il miglioramento dei mezzi pubblici.
Ma cambiare approcci e strategie non è semplice, soprattutto in alcuni paesi, e può essere controproducente dal punto di vista della raccolta del consenso, cosa che spinge molti amministratori a non fare riforme radicali nel timore di perdere le elezioni.
La politica che secondo l’Economist ha fatto più danni nelle città in giro per il mondo è quella del “parcheggio minimo”: per ogni nuovo edificio deve essere garantita la costruzione di un numero minimo di parcheggi, che garantisca la possibilità di lasciare la propria automobile alle persone che abiteranno o lavoreranno in quel nuovo spazio. E' una politica molto seguita e negli anni ha portato a storture notevoli, incentivando un utilizzo sproporzionato delle automobili rispetto agli altri mezzi di trasporto.
Per arrivare alla maturità tecnologica occorrono due strade: quelle della liberazione dalla carenza e dall'opulenza.
Con questo grafico vediamo quanto sia diverso l'approccio al trasporto da città a città.
Sono evidenti le differenze: e tutta questione di strategie , di programmazione e di cattive o buone abitudini dei cittadini !
Quando il costo energetico legato agli spostamenti diventerà insostenibile, diventeremo per forza di cose finalmente virtuosi !
Sono evidenti le differenze: e tutta questione di strategie , di programmazione e di cattive o buone abitudini dei cittadini !
Quando il costo energetico legato agli spostamenti diventerà insostenibile, diventeremo per forza di cose finalmente virtuosi !
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