Dal nuovo libro di Kunstler , Too Much Magic: Wishful Thinking, Technology and the Fate of the Nation
Siamo già oltre la boa del picco del petrolio mondiale e ci aspettiamo che la tecnologia venga a salvarci.....
Siamo decisamente entrati nell'epoca "della lunga emergenza", una lunga era di contrazione economica e tensioni sociali, causata dalla diminuzione delle nostre risorse e dal crollo inevitabile di una società troppo complessa nata da questa illusione.
Sia nel caso che il nostro stile di vita, tenuto in piedi dal petrolio a buon mercato, crolli in un sol soffio come un castello di carte, sia che esso si sfasci lentamente come un motore che perde colpi, una cosa è sicura: stiamo per finire al tappeto.
Ancora ci rifiutiamo di vederlo, in gran parte a causa dei poderosi sistemi di magie tecnologiche che ci tengono ammaliati.Negli ultimi 150 anni abbiamo assistito ad una galoppata di prodigi e meraviglie tecnologiche, tale da auto programmarci letteralmente a pensare che la galoppata continuerà all'infinito.
La sequenza di eventi - il telefono, la lampadina, corrente elettrica in ogni casa, l'aereo, figure in movimento, la televisione, il computer e mille altre acquisizioni del genere umano- ci hanno programmati a pensare che esiste un'infinita sorgente di magie tecnologiche che può superare qualsiasi ostacolo.
Penso che stiamo arrivando alla fine dell'era tecnologica così come l'abbiamo conosciuta -nel senso di come l'ho appena descritta, l'aspettativa di un'infinita magia.
Una magia anch'essa dipendente da petrolio e materie prime.
E credo che per la nostra cultura sarà uno shock enorme.
Perché uno shock?
Perchè la nostra attuale situazione è potenzialmente molto più pericolosa per la cultura, proprio perché il nostro condizionamento alla credenza tecnologica è estremo.
La
delusione sarà tremenda, nel momento in cui diventerà palese che non
possiamo risolvere i nostri problemi energetici con secrezioni di alghe
marine, solare, eolico o altri combustibili alternativi.
Questa situazione implica una potenziale distruzione del nostro senso della realtà.
E'
difficile prevedere che tipo di reazione possa innescare, ma credo che
avremo una società talmente sfiduciata nei confronti della scienza e
della tecnologia, da piombare in un nuovo Medioevo.
Chi sa
fare e che cosa è la domanda da porsi, guardatevi attorno: la maggior
parte è impegnata a produrre servizi ma non sappiamo convertire quelle
poche aziende artigiane rimaste a produrre strumenti e prodotti utili
alla sopravvivenza.
E' evidente che anche le speculazioni e l'attacco ai debiti sovrani ci stanno sottoponendo a forti stress.
Quando la società subisce forti stress, il pensiero delirante aumenta.
Siamo esattamente in questa fase.
Quando entri nel pensiero delirante, inizi a raccontarti e a raccontare un mare di bugie e di cose inventate.
E' un processo pericolosamente contagioso.
Questo
problema influenza tutte le aree dell'esistenza pratica, incluse
politica, mondo degli affari, media, educazione e come conseguenza, hai
una società che non riesce a prepararsi per la realtà, il vero futuro.
L'ubriacatura
tecnologica serve ad ad alimentare in un modo che appare “virtuoso” le
credenze, lo studio, l'analisi dei dati in modo inequivocabile descrive
un altro scenario.
Stiamo andando verso un riassetto della
società in comunità rurali, e che vivremo in modi che non vediamo più
da svariate centinaia di anni- questo passaggio spesso non viene
recepito correttamente se non rifiutato da chi è ancora dentro al
sistema.
Una cosa è certa, che sia meglio o peggio di come viviamo oggi dipende soltanto da noi.
Quanto tempo abbiamo per intervenire ?
Certamente non molto.
Se
consideriamo i limiti insiti nelle tecnologie all’interno di una nuova
visione economica non ci resta che introdurre il Capitale Sociale quale
valore centrale nel definire e determinare le linee di sviluppo
economico e politico locale, inteso come la fiducia e le norme di
partecipazione civica che favoriscono l’azione collettiva.
Costruire un capitale sociale vuol dire non lasciare nessuno per strada, la diversità è un valore.
Non esiste la certezza di essere sulla strada giusta se non si è capaci di ascoltare.
Non
ci possono essere atteggiamenti opportunistici, distruggono quei valori
dilreciprocità e solidarietà all’interno di piccoli gruppi.
Il
senso di comunità si crea con “la percezione della similarità con gli
altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere
quest’interdipendenza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspetta
da loro.
L'articolo è un sunto del libro a cui ho aggiunto alcune con mie considerazioni .
Una Turbina Eolica da due megawatt è composta da 260 tonnellate di acciaio che ha richiesto 300 tonnellate di ferro e 170 tonnellate di carbone coke, tutte estratte, trasportate e prodotte da combustibili fossili.
Inoltre una Turbina Eolica potrebbe girare fino a crollare e non generare mai tanta energia quanta ne è stata investita per la sua costruzione.
Sotto il miglior post mai pubblicato sul tema "emissioni zero". Sicuramente vale la pena leggerlo!
(Tradotto dall'inglese):
"Le batterie non creano elettricità - immagazzinano elettricità prodotta altrove, soprattutto attraverso carbone, uranio, centrali elettriche naturali o generatori diesel. "Quindi l'affermazione che un'auto elettrica sia un veicolo a emissioni zero non è affatto vera.
Poiché il quaranta per cento dell'elettricità prodotta negli Stati Uniti proviene dalle centrali a carbone, quindi il quaranta per cento delle auto elettriche sulla strada è a base di carbonio.
Ma non è tutto. Chi è entusiasta delle auto elettriche e della rivoluzione verde dovrebbe guardare da vicino le batterie, ma anche le turbine eoliche e i pannelli solari.
Una tipica batteria per auto elettriche pesa mille libbre, grande circa quanto una valigia. Contiene 25 libbre di litio, sessanta libbre di nichel, 44 libbre di manganese, 30 libbre di cobalto, 200 libbre di rame e 400 libbre di alluminio, acciaio e plastica. Ci sono oltre 6.000 singole cellule di ioni di litio all'interno.
Per fare ogni batteria BEV, dovrai processare 25.000 libbre di sale per il litio, 30.000 libbre di minerale per il cobalto, 5.000 libbre di resina per il nichel e 25.000 libbre di minerale di rame. In totale, devi tirare fuori 500.000 libbre di terra per una batteria. "
Il problema più grande dei sistemi solari sono le sostanze chimiche utilizzate per trasformare il silicato nella ghiaia utilizzata per i pannelli. Per produrre abbastanza silicio pulito, deve essere trattato con acido cloridrico, acido solforico, fluoruro, triclorotano e acetone.
Inoltre sono necessari gallio, arseniuro, diseleniuro di rame-indio-gallio e tellururo di cadmio, anch'essi altamente tossici. La polvere di silicone rappresenta un pericolo per i lavoratori e le piastrelle non possono essere riciclate.
Le turbine eoliche non sono plusultra in termini di costi e distruzione ambientale. Ogni mulino a vento pesa 1.688 tonnellate (l'equivalente del peso di 23 case) e contiene 1300 tonnellate di calcestruzzo, 295 tonnellate di acciaio, 48 tonnellate di ferro, 24 tonnellate di vetroresina e i terreni rari difficili da ottenere Neodym, Praseodym e Dysprosium.
Ciascuna delle tre lame pesa 81.000 libbre e ha una durata di vita da 15 a 20 anni, dopodiché devono essere sostituite. Non possiamo riciclare le pale rotori usate.
Certo, queste tecnologie possono avere il loro posto, ma bisogna guardare oltre il mito della libertà di emissione.
"Going Green" può sembrare un ideale utopistico, ma se guardi i costi nascosti e incorporati in modo realistico e imparziale, scoprirai che "Going Green" fa più danni all'ambiente terrestre di quanto sembri.
Non sono contrario all'estrazione, ai veicoli elettrici, all'energia eolica o solare. Ma io mostro la realtà della situazione.
Copiato/incollato, ovviamente.
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