KiteGen Research esprime soddisfazione
per l’approvazione da parte della Commissione Parlamentare X
Attività Produttive della Risoluzione 7-00281
http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/35311
a firma On. Della Valle che impegna il Governo, rappresentato dal
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On.De Vincenti, ad
assumere iniziative per riconoscere il vento troposferico o d’alta
quota quale fonte di energia rinnovabile; a promuovere
opportune iniziative, anche agevolando l’accesso al credito per
gli investimenti e ridimensionando la quota di imponibile sul
credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo, al fine di
lanciare attività imprenditoriali che sviluppino tecnologie per
sfruttare il vento
troposferico. http://www.camera.it/leg17/824?tipo=C&anno=2015&mese=04&giorno=02&view=filtered_scheda&commissione=10&pagina=#data.20150402.com10.bollettino.sede00020
La risoluzione
giunge a seguito di una serie di audizioni presso la stessa
commissione, che hanno visto, tra gli altri, l’intervento di ENEA
che al riguardo ha confermato le grandi potenzialità del giacimento
eolico troposferico ai fini di una netta riduzione del costo
dell’energia eolica qualora le tecnologie per lo sfruttamento del
vento troposferico, che sono attualmente nella fase dimostrativa,
fossero supportate con investimenti economici per arrivare sul
mercato. http://www.enea.it/it/Stampa/news/eolico-alta-quota
In termini di
occupazione l’eolico troposferico rappresenta l’occasione di
riaprire industrialmente il capitolo della produzione delle macchine
eoliche, in Italia operava Vestas con oltre 600 addetti e 2000
nell’indotto, ma l’insufficienza in termini di remunerazione
troppo dipendente dai sussidi pur su una tecnologia ormai matura
hanno compromesso questo settore.
Come sottolineato da ENEA il
raggiungere la risorsa vento a quote che consentano di intercettare
anche solo un 10% in più di velocità porta ad un incremento sul
conto economico di un 33% che farebbe la differenza tra una
iniziativa sussidiata ed un businness redditizio in grado di
crescere in autonomia.
Il dato del 10% si riferisce a quote
intorno ai 500m di altezza dal suolo, mentre KiteGen, oggi
supportata dalla multinazionale Saudita SABIC S.A., ha già
sperimentato con successo quote di 2000metri con le proprie installazioni di ricerca, ed a
tali altezze la velocità media del vento raddoppia portando un 800%
di miglioramento a livello economico, declinato non solo in maggior
potenza ma anche in energia con un funzionamento esteso nel tempo di
almeno 4 volte rispetto al tradizionale.
Questa peculiarità
dell’eolico troposferico porta anche ad eliminare il limite
dell’intemittenza abbattendo gli oneri del sistema elettrico
(bilanciamento – dispacciamento)
By eugenio
saraceno, 2015/06/15
Un cambiamento di prospettiva
La tecnologia esistente
riesce appena a scalfire, in pochi punti favorevoli, la superficie
dell’enorme giacimento d’energia rappresentato dal vento (vedi
Dati sul vento). Infatti
le torri eoliche non possono spingersi più in alto e arrivare al
vento in quota, sono già prossime al loro limite dimensionale: con
difficoltà i rotori superano 100 metri dal suolo, la struttura che
li sorregge diventa, col crescere dell’altezza, esponenzialmente
più pesante, instabile e soprattutto costosa.
La situazione è paragonabile a quanto accaduto con le trivellazioni petrolifere, dove solo dopo aver trovato soluzioni via via migliori ci si è potuti allontanare dal suolo – verso il basso, in questo caso – riuscendo a raggiungere le riserve più profonde e redditizie.
La situazione è paragonabile a quanto accaduto con le trivellazioni petrolifere, dove solo dopo aver trovato soluzioni via via migliori ci si è potuti allontanare dal suolo – verso il basso, in questo caso – riuscendo a raggiungere le riserve più profonde e redditizie.
Per visualizzare meglio il
potenziale ad oggi non sfruttato, si consideri che la zona proibita
al volo sopra una centrale nucleare può facilmente arrivare a
contenere 1 GW di potenza del vento, uguale alla potenza della
centrale stessa.
Per raggiungere il vento in
quota e sfruttarne la maggiore energia cinetica, il progetto KiteGen
è partito da un radicale cambio di prospettiva nella progettazione
delle macchine necessarie, che per raggiungere i venti di alta quota
non possono essere pensate come strutture ancorate a terra o in mare,
ma devono adattarsi alla forza e alla mutevolezza dei venti,
seguendoli e piegandovisi in modo intelligente e dinamico.
Grandi aquiloni, del tipo di quelli ben noti a molti sportivi, ma progettati appositamente e pilotati attraverso sofisticati sensori connessi a computer, possono catturare venti di intensità molto superiore a quella raccolta dalle turbine eoliche tradizionali e con una continuità non sempre consentita a queste, anche nei siti più favorevoli.
Un chiaro vantaggio di questa tecnologia è suggerito visivamente nella illustrazione sottostante.
Grandi aquiloni, del tipo di quelli ben noti a molti sportivi, ma progettati appositamente e pilotati attraverso sofisticati sensori connessi a computer, possono catturare venti di intensità molto superiore a quella raccolta dalle turbine eoliche tradizionali e con una continuità non sempre consentita a queste, anche nei siti più favorevoli.
Un chiaro vantaggio di questa tecnologia è suggerito visivamente nella illustrazione sottostante.
L’essenza del concetto
KiteGen è paragonabile a quello di una torre eolica, nella quale le
estremità delle pale – in rosso – sono la parte più efficiente,
perchè raggiungono le velocità massime; ma ne rimangono i soli
componenti veramente necessari, ossia le ali ad alta velocità e il
generatore, questo convenientemente spostato al suolo. La struttura
risultante, comprese le fondamenta a terra, è molto più leggera e
economica. La quota operativa è inoltre variabile in funzione delle
condizioni di vento esistenti.
In aria, a sottrarre energia
dal vento a una altezza di 800 / 1.000 metri, profili alari di
potenza, ali semirigide ad alta efficienza pilotate automaticamente.
Al suolo, tutti i macchinari pesanti per la generazione di energia.
Ad unire i due sistemi, cavi in materiale composito che trasmettono
la trazione e contemporaneamente controllano direzione e angolo al
vento.
L’unità di manovra (detta
KSU, acrònimo di KiteSteering Unit) permette di guidare in modo
automatico una o più ali secondo traiettorie precise (guarda il
video
del prototipo).
Il controllo del profilo
alare avviene srotolando e riavvolgendo in maniera differenziale i
due cavi su due verricelli azionati da motori. Al cuore del sistema
risiede il software che, senza intervento umano, sulla base di dati
ricevuti dal generatore e da sensori avionici montati a bordo dei
profili alari (guarda il video
dei sensori), interviene sui cavi: in questa maniera le
traiettorie di volo possono essere controllate, sincronizzate fra di
loro e normalmente dirette alla massima produzione di energia.
La tecnologia KiteGen è
stata sviluppata ad oggi soprattutto nell’ambito della
configurazione “Stem“,
alla cui industrializzazione seguirà lo sviluppo della
configurazione “Carousel“.
Articoli scientifici
-
Power kites for wind energy generation: fast predictive control of tethered airfoils – IEEE Control Systems Magazine, December 2007;
-
KiteGen project: control as key technology for a quantum leap in wind energy generators – 2007 American Control Conference, July 11-13, 2007 – New York City, NY, USA;
-
Control of tethered airfoils for a new class of wind energy generator – 45th IEEE Conference on Decision and Control, December 13-15, 2006 – San Diego, CA, USA.
Scenari futuri
Si è ritienuto opportuno
mettere a punto la configurazione “Stem” prima di sviluppare la
configurazione “Carousel”, tuttavia è senz’altro quest’ultima
in grado di rivoluzionare il quadro della produzione energetica.
Grazie alla intrinseca modularità della tecnologia KiteGen la
scalabilità delle centrali KiteGen del tipo Carousel non presenta
significativi limiti strutturali o di costo. In un certo senso, la
difficoltà nell’aumentare la taglia di una centrale è
paragonabile, avendo costruito una automobile, a dover costruire una
lunga fila delle stesse automobili.
Questo è il motivo per cui
nell’ambito dello sviluppo della configurazione “Carousel”
saranno da subito sviluppate centrali KiteGen da 1.000 MW (1 GW) o
oltre, ipotesi non percorribile con i sistemi tradizionali di
generazione eolica, a causa della spaziatura reciproca dei generatori
a terra, necessaria per mantenere una sufficiente efficienza. Le
centrali KiteGen superano questo limite, poiché ogni unità sfrutta
regioni differenti dell’enorme volume di vento intercettato dalla
macchina nel suo complesso.
L’obiettivo a lungo
termine di KiteGen research infatti non è solo un costo sempre
minore dell’energia prodotta, ma anche una soluzione per
raggiungere un mix energetico globale dove una parte consistente del
fabbisogno energetico di base venga fornita da una fonte pulita e
rinnovabile: il vento troposferico.
By admin,
2009/09/22
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