La maggior parte delle scuole italiane sono state costruite prima del 1976, anno in cui è stata varata la prima legge sul contenimento energetico; dunque la maggior parte degli edifici scolastici sono inadeguati dal punto di vista energetico e sismico, con pesanti ripercussioni sulle dispersioni di energia, sui costi di gestione, sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e soprattutto sul confort di alunni, professori e personale scolastico. Inoltre, buona parte delle scuole italiane si trova in zone a rischio sismico elevato (zona 1, 2 e 3); in particolare gli edifici più datati potrebbero dunque essere a rischio di crollo in caso di terremoto.
Scopri se la tua scuola è sicura.
In seguito al terremoto di Puglia e Molise (31 ottobre – 02 novembre 2002), che causò la morte di 27 bambini per il crollo del solaio della scuola “Francesco Jovine”, lo Stato Italiano ha riclassificato le zone a rischio sismico e identificato tutti gli edifici strategici e rilevanti (come le scuole) che devono per legge dotarsi dell’attestato di rischio sismico.
Ad oggi molte scuole non sono ancora state adeguate dal punto di vista sismico e pertanto ciò va a discapito della sicurezza di alunni, famiglie, insegnanti e personale.
Cosa è possibile fare?
Sia per la riqualificazione energetica che per il miglioramento sismico Governo, Ministeri, Enti preposti hanno varato nel tempo leggi, decreti ed apposite guide che consentono di far crescere l’efficienza energetica e sismica degli edifici della Pubblica Amministrazione, tra cui le scuole pubbliche.Una guida redatta da Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Istruzione ed ENEA ha ben spiegato il procedimento per riqualificare gli edifici scolastici, partendo dalla diagnosi energetica e dalla diagnosi sismica, passando per gli interventi possibili, per finanziamenti ed incentivi esistenti fino alle modalità per reperire le risorse economiche grazie a collaborazioni pubblico-privato.
Gli Enti pubblici proprietari degli edifici scolastici hanno la possibilità di stipulare accordi contrattuali con le aziende per accedere agli incentivi statali e regionali. Questa particolare forma di contratto, si chiama Contratto EPC (Energy Performance Contract) ed è un accordo che la Pubblica Amministrazione può contrarre con società certificate chiamate ESCo (Energy Service Company), che possono effettuare le diagnosi energetiche e sismiche, accedere agli incentivi, eseguire i lavori di riqualificazione energetica e miglioramento sismico, gestire la manutenzione successiva, e gestire il rendimento energetico dell’edificio riqualificato.
Il contratto EPC, infatti, è un contratto che prevede, da parte della ESCo, l’assunzione del rischio finanziario degli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico e si basa sulla differenza tra i costi di consumo dell’energia iniziali (prima della riqualificazione) e quelli attesi dopo l’intervento.
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