L’ intera economia mondiale si basa attualmente su gigantesche piramidi di debiti che si appoggiano le une sulle altre in un equilibrio instabile.
Non si era mai assistito nel passato ad un accumulo così importante di promesse di pagamento.
Non era mai era stato così difficile affrontare questo problema e non si era assistito ad una tale minaccia di un crollo generale.
Tutte le difficoltà riscontrate derivano dalla non conoscenza di un fatto fondamentale: nessun sistema decentralizzato economico può funzionare correttamente se la creazione incontrollata dal nulla (ex nihilo) di nuovi mezzi di pagamento permette di sfuggire, almeno per un periodo, agli aggiustamenti necessari.
Tutte le volte si può così pagare le proprie spese o i propri debiti con delle semplici promesse di pagamento, senza alcuna contropartita reale.
Di fronte a tale situazione, tutti gli esperti sono alla ricerca di mezzi ed espedienti per risolvere queste difficoltà, ma nessun accordo reale viene realizzato basandosi su soluzioni definite ed efficaci.
Nell’immediato la quasi totalità degli esperti non vede altre soluzioni, all’occorrenza di pressioni esercitate da banche commerciali, istituti di emissione e il FMI, che la creazione di nuovi mezzi di pagamento che permettano ai debitori e agli speculatori di far fronte al pagamento degli ammortamenti e degli interessi sui debiti, appesantendo ancora sugli oneri per il futuro.
Al centro delle difficoltà riscontrate si trova sempre il ruolo nefasto del sistema di credito attuale, e della mostruosa speculazione che esso permette.
Fino a quando non si riformerà il quadro istituzionale in cui essa fa leva, si reincontreranno sempre le stesse difficoltà, con modalità diverse secondo le circostanze.
Tutte le grandi crisi del XIX e XX secolo sono nate dallo sviluppo eccessivo di promesse di pagamento e dalla loro monetizzazione.
Particolarmente significativo è l’assenza totale di qualsiasi rimessa in discussione del fondamento del sistema di credito e del suo funzionamento reale, ossia la creazione di moneta dal nulla (ex nihilo) da parte del sistema bancario e la pratica generalizzata di finanziamenti a lungo termine con fondi presi in prestito a breve termine.
Senza esagerare il meccanismo attuale della creazione di moneta dal credito risulta essere “il cancro” che consuma irrimediabilmente le economie di mercato in mano privata.”
Purtroppo i suoi appelli ed i suoi scritti furono inascoltati e lui, nonostante premio Nobel per l’Economia, fu relegato ad essere un semplice spettatore di programmi televisivi senza mai essere invitato nonostante i suoi appelli.
Programmi televisivi in cui
“ si avvicendavano commentatori economici per analizzare le cause della crisi attuale,. Gli stessi che prima ci venivano a descrivere la congiuntura favorevole con grande serenità, non avevano annunciato l’arrivo della crisi, e non propongono per la maggior parte di loro nulla di serio per uscirne. “
Lo stesso Allais criticava il sistema di informazione che dava spazio a questi “mistificatori economici” chiedendosi
“qual è la libertà veritiera dei grandi media?
Parlo della loro libertà in rapporto al mondo della finanza come quello della sfera politica. chi detiene il potere di decidere quale esperto è o non è autorizzato a esprimere un libero commento sulla stampa?
Chi detiene il potere di questa decisione non lascia altra scelta che l’ascoltare questi ignoranti o mistificatori, manipolando la coscienza dell’opinione pubblica “
Per quel che sono riuscito a capire di economia e di massimi sistemi, trovo il livello delle discussioni e gli interventi di presunti economisti invitati sia nei telegiornali che nei talk show a dir poco imbarazzanti. Un modello che non funziona va cambiato, non esitono correttivi,..... per questo a me pare un continuo prenderci per i fondelli e far uso delle parole in modo confuso e contraddittorio giusto per lasciarci al punto in cui siamo.
Non si era mai assistito nel passato ad un accumulo così importante di promesse di pagamento.
Non era mai era stato così difficile affrontare questo problema e non si era assistito ad una tale minaccia di un crollo generale.
Stati con maggior debito pubblico al mondo
Tutte le difficoltà riscontrate derivano dalla non conoscenza di un fatto fondamentale: nessun sistema decentralizzato economico può funzionare correttamente se la creazione incontrollata dal nulla (ex nihilo) di nuovi mezzi di pagamento permette di sfuggire, almeno per un periodo, agli aggiustamenti necessari.
Tutte le volte si può così pagare le proprie spese o i propri debiti con delle semplici promesse di pagamento, senza alcuna contropartita reale.
Di fronte a tale situazione, tutti gli esperti sono alla ricerca di mezzi ed espedienti per risolvere queste difficoltà, ma nessun accordo reale viene realizzato basandosi su soluzioni definite ed efficaci.
Nell’immediato la quasi totalità degli esperti non vede altre soluzioni, all’occorrenza di pressioni esercitate da banche commerciali, istituti di emissione e il FMI, che la creazione di nuovi mezzi di pagamento che permettano ai debitori e agli speculatori di far fronte al pagamento degli ammortamenti e degli interessi sui debiti, appesantendo ancora sugli oneri per il futuro.
Al centro delle difficoltà riscontrate si trova sempre il ruolo nefasto del sistema di credito attuale, e della mostruosa speculazione che esso permette.
Fino a quando non si riformerà il quadro istituzionale in cui essa fa leva, si reincontreranno sempre le stesse difficoltà, con modalità diverse secondo le circostanze.
Tutte le grandi crisi del XIX e XX secolo sono nate dallo sviluppo eccessivo di promesse di pagamento e dalla loro monetizzazione.
Particolarmente significativo è l’assenza totale di qualsiasi rimessa in discussione del fondamento del sistema di credito e del suo funzionamento reale, ossia la creazione di moneta dal nulla (ex nihilo) da parte del sistema bancario e la pratica generalizzata di finanziamenti a lungo termine con fondi presi in prestito a breve termine.
Senza esagerare il meccanismo attuale della creazione di moneta dal credito risulta essere “il cancro” che consuma irrimediabilmente le economie di mercato in mano privata.”
Purtroppo i suoi appelli ed i suoi scritti furono inascoltati e lui, nonostante premio Nobel per l’Economia, fu relegato ad essere un semplice spettatore di programmi televisivi senza mai essere invitato nonostante i suoi appelli.
Programmi televisivi in cui
“ si avvicendavano commentatori economici per analizzare le cause della crisi attuale,. Gli stessi che prima ci venivano a descrivere la congiuntura favorevole con grande serenità, non avevano annunciato l’arrivo della crisi, e non propongono per la maggior parte di loro nulla di serio per uscirne. “
Lo stesso Allais criticava il sistema di informazione che dava spazio a questi “mistificatori economici” chiedendosi
“qual è la libertà veritiera dei grandi media?
Parlo della loro libertà in rapporto al mondo della finanza come quello della sfera politica. chi detiene il potere di decidere quale esperto è o non è autorizzato a esprimere un libero commento sulla stampa?
Chi detiene il potere di questa decisione non lascia altra scelta che l’ascoltare questi ignoranti o mistificatori, manipolando la coscienza dell’opinione pubblica “
Per quel che sono riuscito a capire di economia e di massimi sistemi, trovo il livello delle discussioni e gli interventi di presunti economisti invitati sia nei telegiornali che nei talk show a dir poco imbarazzanti. Un modello che non funziona va cambiato, non esitono correttivi,..... per questo a me pare un continuo prenderci per i fondelli e far uso delle parole in modo confuso e contraddittorio giusto per lasciarci al punto in cui siamo.
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