Mi piace segnalare ogni tanto delle letture che mettono a nudo il nostro stato sociale, si tratta di riflessioni che scavano a fondo : comportamenti, azioni, ....
Per diventare "migliori" di quel che siamo, è necessario un grande lavoro culturale.
Augusto Anselmo
Il problema dell’invidia sociale, strumento di laboratorio creato ed alimentato da una sistema di potere che non vuole interferenze, riguarda i medici, i commercialisti, gli avvocati, i giornalisti, i professori universitari, gli architetti e tutti i professionisti ad alta ed altissima specializzazione.
Sono tutte professioni che richiedono ingenti investimenti a monte, sia in termini economici che di dispendio di energie ed impegno personale.
E' vero che per esempio esistono i "baroni" nell’università, però voglio credere che siano comunque una minoranza, e che ne esistano tanti che combattono ogni giorno contro le inefficienze del sistema (burocratiche e strutturali), studiano, fanno ricerche (con fondi inesistenti) e scrivono pubblicazioni.
Ma sono percepiti dalla massa come dei privilegiati.
Il messaggio che si diffonde tra i più giovani è che nella vita, per avere successo, non bisogna studiare, impegnarsi e lavorare sodo. pilota, professore universitario, medico, o giornalista, sono solo dei privilegiati e non un modello da seguire.
I modelli presi a riferimento sono purtroppo altri: calciatori, veline, tronisti ed ora, per usare un neologismo che va di moda, forse anche le escort.
Anche i politici, nonostante nella stragrande maggioranza non esprimano certo valori di rettitudine e di amore per il bene pubblico, probabilmente sono più tollerati della maggior parte dei professionisti sopra citati.
E lo studio, l’impegno, la voglia e la tenacia di raggiungere un traguardo?
Un altro dato inconfutabile è che il nostro paese invecchia.
Migliaia di persone investono settimanalmente ingenti somme nelle più disparate lotterie (l’ultima invenzione “geniale per far cassa” è stata win for life) con il disperato sogno di avere una vita migliore.
Tra 20 anni o forse meno, in un paese che invecchia, forse non avremo più infermieri strumentisti a sufficienza.
L’invidia sociale, come un mostro tentacolare, sta creando anche una completa inversione di modelli, ma soprattutto di Valori.
I benefici sono a vantaggio sempre di pochi, mentre il conto di questa perversa inversione di modelli è salato, ma non è ancora arrivato sul tavolo di tanti ignari genitori.
I genitori che proveranno a trasmettere Valori come onestà, lealtà, rispetto, tenacia ed impegno ai propri figli, si troveranno contro le fondamenta intrinseche di un’intera società.
Rimane la speranza del cambiamento, alimentato da pochi ma coraggiosi individui, nuclei di persone equilibrate, professionisti e non, che ancora propongono, tra le loro priorità, la lealtà, il rispetto per gli altri e l’onestà.
Scritto da Aldo Cagnoli
Per diventare "migliori" di quel che siamo, è necessario un grande lavoro culturale.
Augusto Anselmo
Il problema dell’invidia sociale, strumento di laboratorio creato ed alimentato da una sistema di potere che non vuole interferenze, riguarda i medici, i commercialisti, gli avvocati, i giornalisti, i professori universitari, gli architetti e tutti i professionisti ad alta ed altissima specializzazione.
Sono tutte professioni che richiedono ingenti investimenti a monte, sia in termini economici che di dispendio di energie ed impegno personale.
E' vero che per esempio esistono i "baroni" nell’università, però voglio credere che siano comunque una minoranza, e che ne esistano tanti che combattono ogni giorno contro le inefficienze del sistema (burocratiche e strutturali), studiano, fanno ricerche (con fondi inesistenti) e scrivono pubblicazioni.
Ma sono percepiti dalla massa come dei privilegiati.
Il messaggio che si diffonde tra i più giovani è che nella vita, per avere successo, non bisogna studiare, impegnarsi e lavorare sodo. pilota, professore universitario, medico, o giornalista, sono solo dei privilegiati e non un modello da seguire.
I modelli presi a riferimento sono purtroppo altri: calciatori, veline, tronisti ed ora, per usare un neologismo che va di moda, forse anche le escort.
Anche i politici, nonostante nella stragrande maggioranza non esprimano certo valori di rettitudine e di amore per il bene pubblico, probabilmente sono più tollerati della maggior parte dei professionisti sopra citati.
E lo studio, l’impegno, la voglia e la tenacia di raggiungere un traguardo?
Un altro dato inconfutabile è che il nostro paese invecchia.
Migliaia di persone investono settimanalmente ingenti somme nelle più disparate lotterie (l’ultima invenzione “geniale per far cassa” è stata win for life) con il disperato sogno di avere una vita migliore.
Tra 20 anni o forse meno, in un paese che invecchia, forse non avremo più infermieri strumentisti a sufficienza.
L’invidia sociale, come un mostro tentacolare, sta creando anche una completa inversione di modelli, ma soprattutto di Valori.
I benefici sono a vantaggio sempre di pochi, mentre il conto di questa perversa inversione di modelli è salato, ma non è ancora arrivato sul tavolo di tanti ignari genitori.
I genitori che proveranno a trasmettere Valori come onestà, lealtà, rispetto, tenacia ed impegno ai propri figli, si troveranno contro le fondamenta intrinseche di un’intera società.
Rimane la speranza del cambiamento, alimentato da pochi ma coraggiosi individui, nuclei di persone equilibrate, professionisti e non, che ancora propongono, tra le loro priorità, la lealtà, il rispetto per gli altri e l’onestà.
Scritto da Aldo Cagnoli
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