Secondo le proiezioni, l’energia elettrica spiegherà circa il 40% della crescita totale dei consumi finali da qui al 2040 (per intenderci, quello che negli ultimi 25 anni ha rappresentato il petrolio). In particolare, porteranno milioni di famiglie ad acquistare dispositivi elettrici (specie dispositivi connessi “smart”) e ad installare sempre più sistemi di raffreddamento nelle proprie abitazioni
Nel settecento l'energia termica, fino a quel momento sfruttata per riscaldare o illuminare, venne trasformata direttamente in energia meccanica tramite la macchina a vapore di Watt.
Alla fine del '800 l’energia elettrica e l'automobile rivoluzionarono ulteriormente la situazione energetica mondiale.
Il petrolio e il gas si affiancano al carbone come risorse energetiche.
L'80 per cento dei 10 mila watt che ci rendono la vita comoda ce li danno i combustibili fossili.
La natura ha prodotto petrolio al ritmo di due grammi all'anno per ogni attuale abitante della Terra, mentre ognuno di noi ne brucia 5 tonnellate in un anno.
O si cambia stile di vita, o non c'è scampo.
Occorrono nuovi valori: non il consumismo degli ottimisti
I nuovi valori hanno nomi antichi: razionalità, sobrietà, responsabilità.
Secondo un’analisi della Commissione Europea misure come una migliore progettazione ecocompatibile, la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti possono generare, in tutta l’UE, risparmi netti per le imprese fino a 604 miliardi di euro, ovvero l’8% del fatturato annuo, riducendo al tempo stesso le emissioni totali annue di gas a effetto serra del 2-4 %.
In generale, attuare misure aggiuntive per aumentare la produttività delle risorse del 30% entro il 2030 potrebbe far salire il PIL quasi dell’1% e creare oltre 2 milioni di posti di lavoro rispetto a uno scenario economico abituale.
La gestione dell’energia in Italia oggi soffre di conflitti di competenze tra i vari Enti coinvolti. Stato, Regioni ed Enti locali intervengono a diverso titolo nella disciplina di un settore centrale oggi per l’economia e che tocca una pluralità di aspetti: governo del territorio, tutela della salute e dell’ambiente, disciplina dei rapporti economici, sono solo alcuni dei delicati profili che vengono in gioco nel governo dell’energia.
Nel settecento l'energia termica, fino a quel momento sfruttata per riscaldare o illuminare, venne trasformata direttamente in energia meccanica tramite la macchina a vapore di Watt.
Alla fine del '800 l’energia elettrica e l'automobile rivoluzionarono ulteriormente la situazione energetica mondiale.
Il petrolio e il gas si affiancano al carbone come risorse energetiche.
L'80 per cento dei 10 mila watt che ci rendono la vita comoda ce li danno i combustibili fossili.
Un incontro del 2008
La natura ha prodotto petrolio al ritmo di due grammi all'anno per ogni attuale abitante della Terra, mentre ognuno di noi ne brucia 5 tonnellate in un anno.
O si cambia stile di vita, o non c'è scampo.
Occorrono nuovi valori: non il consumismo degli ottimisti
I nuovi valori hanno nomi antichi: razionalità, sobrietà, responsabilità.
Secondo un’analisi della Commissione Europea misure come una migliore progettazione ecocompatibile, la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti possono generare, in tutta l’UE, risparmi netti per le imprese fino a 604 miliardi di euro, ovvero l’8% del fatturato annuo, riducendo al tempo stesso le emissioni totali annue di gas a effetto serra del 2-4 %.
In generale, attuare misure aggiuntive per aumentare la produttività delle risorse del 30% entro il 2030 potrebbe far salire il PIL quasi dell’1% e creare oltre 2 milioni di posti di lavoro rispetto a uno scenario economico abituale.
La gestione dell’energia in Italia oggi soffre di conflitti di competenze tra i vari Enti coinvolti. Stato, Regioni ed Enti locali intervengono a diverso titolo nella disciplina di un settore centrale oggi per l’economia e che tocca una pluralità di aspetti: governo del territorio, tutela della salute e dell’ambiente, disciplina dei rapporti economici, sono solo alcuni dei delicati profili che vengono in gioco nel governo dell’energia.
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