In Italia la questione di fiducia è un istituto della forma di governo parlamentare riservato al Governo, non previsto in Costituzione, ma disciplinato dai regolamenti interni della Camera e, in modo più succinto, del Senato nonché dalla legge n. 400/1988.
“Il governo pone la questione di fiducia su una legge, o più comunemente su un emendamento a una legge, qualificando tale atto come fondamentale della propria azione politica e facendo dipendere dalla sua approvazione la propria permanenza in carica”.
Con la fiducia decadono tutti gli emendamenti (ovvero le modifiche proposte dalle opposizioni) e la legge deve essere votata così come è stata presentata. Viene così limitata la funzione parlamentare. L’opposizione può infatti rifiutare una legge o proporre che sia modificata: con il voto di fiducia perde questo potere.
Perché i governi ne abusano
Da anni i governi, , abusano del voto di fiducia.
Il governo in carica ha nella fiducia uno strumento importante: mettendola su una legge o su altri atti aventi forza di legge, leggasi i vari decreti, (ovviamente si parla di leggi ordinarie), esso vincola il Parlamento ad una scelta: o approvare in toto la legge proposta dal governo oppure sfiduciare l'intero esecutivo. Insomma, la fiducia può essere letta come un ricatto del governo in carica alla maggioranza che lo sostiene alla quale, in pratica, dice: "non fare la furba, non sognarti nemmeno di emendare la mia proposta: o così o si va tutti a casa" (per dirlo in maniera un po' colorita ;)).
Pertanto non stupisce come ancora oggi si assista ad un utilizzo massiccio della questione di fiducia, con l’aggravante del suo abbinamento a maxiemendamenti che riscrivono in un sol colpo il contenuto di un’intera legge e ad un ricorso alla decretazione d’urgenza spesso al di fuori dei presupposti indicati dall’art. 77 della Costituzione.
Basta esaminare il numero di voti di fiducia richiesti
nell’ultimo decennio per notare la continuità di tale prassi, da cui non
è immune alcun esecutivo.
Insomma, con il voto di fiducia si tiene la maggioranza e il parlamento sotto scacco....
“Il governo pone la questione di fiducia su una legge, o più comunemente su un emendamento a una legge, qualificando tale atto come fondamentale della propria azione politica e facendo dipendere dalla sua approvazione la propria permanenza in carica”.
Con la fiducia decadono tutti gli emendamenti (ovvero le modifiche proposte dalle opposizioni) e la legge deve essere votata così come è stata presentata. Viene così limitata la funzione parlamentare. L’opposizione può infatti rifiutare una legge o proporre che sia modificata: con il voto di fiducia perde questo potere.
Perché i governi ne abusano
Da anni i governi, , abusano del voto di fiducia.
Il governo in carica ha nella fiducia uno strumento importante: mettendola su una legge o su altri atti aventi forza di legge, leggasi i vari decreti, (ovviamente si parla di leggi ordinarie), esso vincola il Parlamento ad una scelta: o approvare in toto la legge proposta dal governo oppure sfiduciare l'intero esecutivo. Insomma, la fiducia può essere letta come un ricatto del governo in carica alla maggioranza che lo sostiene alla quale, in pratica, dice: "non fare la furba, non sognarti nemmeno di emendare la mia proposta: o così o si va tutti a casa" (per dirlo in maniera un po' colorita ;)).
Pertanto non stupisce come ancora oggi si assista ad un utilizzo massiccio della questione di fiducia, con l’aggravante del suo abbinamento a maxiemendamenti che riscrivono in un sol colpo il contenuto di un’intera legge e ad un ricorso alla decretazione d’urgenza spesso al di fuori dei presupposti indicati dall’art. 77 della Costituzione.
Il Governo non può, senza delegazione delle Camere , emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere.......
Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere.......
Insomma, con il voto di fiducia si tiene la maggioranza e il parlamento sotto scacco....
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