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Stanno cancellando il Natale....

«Dopo i presepi e i crocefissi, ora anche le feste di Natale vengono ostacolate nelle scuole».  Accade all’Istituto Comprensivo Italo Calvino di via Frigia, vicino viale Monza, dove, «tra le proteste dei genitori» la festa di Natale è diventata: «La Grande Festa delle Buone Feste». «La parola Natale, simbolo della nostra fede e della nostra cultura, non discrimina nessuno . Colpire gli emblemi del Natale non garantisce il rispetto di nessuno, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive, ma fomenta l’intolleranza nei confronti della nostra cultura, dei nostri usi, delle nostre leggi e delle nostre tradizioni. Anzi le scuole dovrebbero essere le prime custodi di queste tradizioni che appartengono alla nostra storia e che hanno profondamente e inevitabilmente segnato la nostra cultura con tutto ciò che ne è conseguito in termini di rispetto e di libertà».


Direi di non sottovalutare questo aspetto,  alcuni riferimenti  sulla festività del Natale risalgono al IV secolo.
La prima menzione certa della Natività di Cristo con la data del 25 dicembre risale invece al 336[7][8][9], e la si riscontra nel Chronographus, redatto intorno alla metà del IV secolo dal letterato romano Furio Dionisio Filocalo.


Secoli che questa generazione sta cancellando , la portata di questa evoluzione è da pochi sottolineata, un cambiamento epocale a livello sociale e culturale.
Sono cambiati partiti, governi negli ultimi cento anni, ma nulla è paragonabile a quello che accade oggi.



Questa breve cronistoria  per rammentare di cosa stiamo parlando:
 

La tradizione cristiana si intreccia con quella popolare e contadina, dal momento che nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo rurale: infatti nell'antica Roma dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura, durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetti.
Sono strettamente legate alla festività la tradizione del presepe e dell'albero di Natale, entrambe di origine medioevale, la seconda più legata ai Paesi del Nord Europa.

Il termine italiano "Natale" deriva dal latino cristiano Natāle(m) per ellissi di diem natālem Christi ("giorno di nascita di Cristo"), a sua volta dal latino natālis, derivato da nātus ("nato"), participio perfetto del verbo nāsci ("nascere").
l significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.

Nel corso dell'ultimo secolo, con il progressivo secolarizzarsi dell'Occidente, e in particolar modo dell'Europa Settentrionale, il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso. 

In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di Babbo Natale. 

Al tempo stesso la festa del Natale, con connotazioni di tipo secolare-culturale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze, come in India, Pakistan, Cina, Taiwan, Giappone e Malesia.

Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese.
Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale sono presenti il presepe, l'albero natalizio, la figura di Babbo Natale, il calendario dell'Avvento, lo scambio di auguri e di doni.

Il presepe, derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a san Francesco d'Assisi, è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in Italia.

L'albero di Natale, altro simbolo del Natale, è un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati (soprattutto palle di diversi colori), luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro.

Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo, sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane.

Verso il secolo XI si diffuse nell'Europa del Nord l'uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia.

Nel periodo d'Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione.

Per simboleggiare l'albero «della conoscenza del bene e del male» del giardino dell'Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, ad un abete sul quale si appendevano dei frutti. 

Da quell'antica tradizione si giunse via via all'albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al 1512 in Alsazia.
Babbo Natale, presente in molte culture, è un anziano dalla barba bianca che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale.
Deriva dalla figura storica di san Nicola di Bari, ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal XIX secolo negli Stati Uniti: un ruolo importante nella definizione della sua figura ebbe la poesia A Visit from Saint Nicholas, pubblicata nel 1823 e attribuita allo scrittore neyorkese Clement Clarke Moore, nella quale Babbo Natale venne proposto ai lettori con le fattezze che oggi conosciamo.
Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica (canti natalizi come Adeste fideles, Tu scendi dalle stelle, Quanno nascette Ninno, Jingle Bells, Les anges dans nos campagnes, Astro del Ciel, O Tannenbaum), a particolari piante (l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale) e pietanze sia dolci (panettone, pandoro e altri dolci natalizi) che salate (zampone, cotechino).

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