Passa ai contenuti principali

Storytelling in campagna elettorale: il viaggio dell’eroe



Siamo abituati a vedere la campagna elettorale come un momento consuetudinario in cui alcune persone si sfidano per decidere chi guiderà il futuro del paese. Ma la campagna elettorale è qualcosa di più di questo semplice rito per la successione del potere.
Qualcuno un po’ più romantico dirà che in campagna elettorale si sfidano delle visioni del futuro contrapposte e la visione più convincente sarà quella che verrà imposta a tutto il paese.
La campagna elettorale è uno scontro tra storie!
Ogni politico che voglia vincere una tornata elettorale deve mettere in conto di dover intraprendere il viaggio dell’eroe, esattamente come in una fiaba.  
La struttura narrativa classica dei racconti funziona da anni e, da sempre, coinvolge emotivamente il pubblico
E’ per questo motivo che il politico deve rispettare la trama narrativa dei racconti.
Dopotutto, al cinema e in tv continuiamo a guardare film che ripropongono sempre la stessa struttura narrativa. Eppure non ci stanchiamo mai! Ogni film ci emoziona, ci coinvolge, ci fa piangere e ci mette tensione.

Secondo il sociologo e scrittore Christian Salmon, è «il sintomo più visibile in Europa dello scivolamento della politica verso la pura comunicazione».

Certo, lo storytelling politico se non può essere ridotto al solo claim su un manifesto, non può nemmeno essere inquadrato nel solo uso ottimale dei social network. Le piattaforme del web 2.0 sono una pedina dello scacchiere per un consulente politico, ricordandosi sempre che “likes don’t vote, people do“.

È evidente, i raccontatori hanno tutto l'interesse a dipingersi come infallibili artefici dell'opinione pubblica.

Né s'è mai visto un narratore che inviti a diffidare della propria storia.
Nel mondo della comunicazione in tanti giurano d'essere alla guida della modernità. Ma, semplicemente, questo fa parte della vendita.

Il leader storyteller è atteso da un finale tragico: il suo abuso dei mass media  ne ha distrutto la credibilità di narratore, come uno “spettro rischiarato da quelle stesse fiamme che si accingono a divorarlo”.

Commenti

Post più visti

Leggete a chi vanno i miliardi della Bce. E vomitate!

Mi prenderei a sberle. Avevo un documento agghiacciante in scrivania e non l’ho aperto per mesi. Dentro c’è la verità su chi Mario Draghi sta veramente finanziando coi miliardi del Quantitative Easing (Qe) mentre storce il naso se Roma chiede 20 euro per gli abruzzesi in ipotermia, sfollati da mesi, con morti in casa e la vita devastata, o per mettere 11 euro in più nel Job Act infame di Renzi e Poletti. Quando io gridavo a La7 “Criminali!” contro gli eurocrati, l’autore del programma, Alessandro Montanari, mi si avvinghiava alla giacca dietro le quinte e mi rampognava fino alla diarrea. Quel genio di Oliviero Beha mi rampognò in diretta, è in video. Ma voi leggete sotto, mentre pensate ai sofferenti d’Italia. Bacinella del vomito a portata di mano, raccomando. Il pdf in questione mi arrivò a fine ottobre via mail da Amsterdam, fonte autorevole oltre ogni dubbio. M’ingannò, porcaputtana, il subject mail che era “Draghi finanzia il Climate Change”. Pensai, ok, ci ar...

Quando e perchè è iniziato il declino Italiano ?

Nel 1987 l’Italia entra nello Sme (Sistema monetario europeo) e il Pil passa dai 617 miliardi di dollari dell’anno precedente ai 1201 miliardi del 1991 (+94,6% contro il 64% della Francia, il 78,6% della Germania, l’87% della Gran Bretagna e il 34,5% degli Usa). Il saldo della bilancia commerciale è in attivo di 7 miliardi mentre la lira si rivaluta del +15,2% contro il dollaro e si svaluta del -8,6% contro il marco tedesco. Tutto questo,  ha un suo apice e un suo termine coincidente con la nascita della Seconda Repubblica. La fredda legge dei numeri ci dice difatti che dal 31 dicembre del 1991 al 31 dicembre del 1995, solo quattro anni, la lira si svaluterà del -29,8% contro il marco tedesco e del -32,2% contro il dollaro Usa. La difesa ad oltranza e insostenibile del cambio con la moneta teutonica e l’attacco finanziario speculativo condotto da George Soros costarono all’Italia la folle cifra di 91.000 miliardi di lire. In questi quattro anni il Pil crescerà soltanto del 5,4%...

IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

Post per pochi intimi.5 minuti per avere una visione corretta di quello che è realmente accaduto. Buona lettura. Può un virus arrivare proprio nel momento esatto per essere considerato come una vera e propria benedizione? Sarebbe quasi un’eresia rispondere di si. Invece, per gli operatori finanziari, è proprio ciò che è accaduto. A giugno 2019 il mercato dei REPO stava iniziando a collassare mostrando segnali di pericolo sistemico. La maggior parte della gente non sa neanche che cosa siano i REPO. In pratica sono operazioni di pronti contro termine con cui le banche e i maggiori operatori economici si scambiano asset (principalmente titoli di stato) con operazioni di durata brevissima allo scopo di ottenere liquidità istantanea per le ragioni legate soprattutto al rischio controparte che scaturisce da operazioni altamente speculative nel mercato dei derivati. Il campanello d’allarme inizia a suonare a giugno. A settembre 2019 la situazione diventa preoccupante. Quanto preoccupan...