Se conoscessimo l’Eurozona e la macroeconomia, non ci saremmo cacciati in questo pasticcio.
NO SOVRANITA’ MONETARIA.
Per prima cosa i governi si ritrovano senza sovranità monetaria, quindi senza nessuna delle leve economiche fondamentali di cui deve godere un governo degno di questo nome, e di cui godono gli USA, la GB, la Svezia o il Giappone. Non hanno una Banca Centrale che possa controllare inflazione, prezzo del denaro, tassi d’interesse, né monetizzare la spesa decisa dal Parlamento.
Non possiediamo una moneta, e dobbiamo usare gli euro, da restituire con tassi non decisi da noi ai mercati di capitali internazionali.
Dovranno dunque tassarci a morte sempre, per fare quanto appena detto.
Dovranno quindi mentire all’Italia fingendo col gioco delle tre carte di spostare fondi e investimenti essenziali (lavoro, infrastrutture, crescita…) da qui a lì, per poi rimangiarseli tutti con gli interessi.
Dovranno rispettare il Pareggio di Bilancio: Chemiotassazione garantita, impossibilità di investire per le aziende e tagli alla spesa.
Qui abbiamo la garanzia della decapitazione di: speranze di posti di lavoro; salari; pensioni; modernizzazione del Paese; Sanità; risparmi privati; piano industriale; risanamento bancario; crescita del PIL; e domanda aggregata.
I DEFICIT NEGATIVI.
Ci ritroviamo in una spirale di Deficit Negativi mortali, cioè di tutte quelle spese di Stato imposte dalla crisi dell’Eurozona ma che non risolvono nulla, non producono nulla e che aumentano il debito di Stato.
Calerà sempre il gettito fiscale, che quindi va a ingrandire il debito.
I fallimenti aziendali non caleranno, la curva dei prestiti bancari insolventi aumenterà, e le banche italiane che già sono in parte fallite, dovranno essere ri-salvate, a suon di denaro pubblico, e ancora il debito sale.
Assieme ad esso salgono gli interessi da pagare, sempre spesa di Stato, ancora più debito.
Ma stando in Eurozona, un debito che lievita è grave (con la Lira non lo sarebbe) perché porta all’allarme delle agenzie di rating, che porta all’allarme dei mercati di capitali che ci prestano gli euro, che porta a tassi più alti sui titoli di Stato, che porta a più debito.
Che farà Draghi a sto punto? Smetterà di comprarci i titoli di Stato ?
NO CRESCITA E DEFLAZIONE.
Ci ritroviamo con un’economia che si è contratta del 18% dalla fine degli anni ’90. Per riportarci a quel livello di vita, dovrebbe riuscire a far crescere l’Italia del 20%. No, calma, visto che oggi cresciamo dello 1,---% se va bene…. Il 20% fa ridere.
E quel che è peggio, è che in un clima di crisi di queste proporzioni la gente corre a risparmiare disperatamente per il timore del domani (mica scemi), ma questo sottrae denaro in circolo, cosa che non solo affama tutta l’economia, ma peggiora la deflazione stessa.
CROLLO BANCHE.
Ci ritroviamo con l’implosione del sistema creditizio europeo, quando i test dei regolamentatori dell’EBA inevitabilmente mostreranno che alcune delle maggiori banche sono irrecuperabili. Da qui il terremoto delle piccole medio banche, fra cui quelle italiane sono quelle messe peggio d’Europa sia come buchi di bilancio che come capitale di copertura. Prometeia stima che solo per i prestiti insolventi le banche italiane siano scoperte per 150 miliardi di euro. E chi le salva? E con che soldi?
SVENDITA PUBBLICA INUTILE.
Vendi il vendibile, incassa l’incassabile. Funziona?
No. Non ha funzionato in nessun Paese del mondo, meno che meno da noi quando proprio il centro sinistra si mise negli anni ’90 a svendere pezzi di beni di Stato a un ritmo talmente forsennato che fece il record europeo delle privatizzazioni nel 1999. Sapete di quanto ridussero il debito di Stato italiano? Di un maestoso 8%… E che allora i prezzi contrattati per i beni pubblici da alienare erano, circa, decenti. Oggi, con l’Italia sprofondata dall’Eurozona in una svalutazione della sua economia da piangere, Roma deve svendere a prezzi stracciati qualsiasi cosa offra, con margini che saranno patetici.
DISOCCUPAZIONE
E la disoccupazione?
Sapete cosa costa all’Italia avere il 12% (fasullo, è molto di più) di disoccupati? Trecentosessanta miliardi all’anno perduti.
E i giovani?
Il 76% di loro è costretto alla flessibilità, con limiti invalicabili all’acquisto di una casa o al matrimonio.
L’Eurozona fu pensata ed edificata proprio per ridurre il sud Europa a un serbatoio di lavoratori pagati alla kosovara ma in strutture moderne.
Il futuro di questo ragazzi è ormai certo: stipendi dai 600 agli 800 euro per i più qualificati, al lavoro per investitori stranieri.
Questo non è più un Economicidio, è un olocausto economico e generazionale, Tradotto in termini specifici: il potere Neomercantile della mega-industria tedesca, quello della Bundesbank, quello dei maggiori speculatori-rentiers del mondo, contro l'Italia
CONCLUSIONE.
Non ci rendiamo conto di cosa ci aspetta, ma soprattutto del fatto che la catastrofe dell’economia italiana è un MACROPROBLEMA STRUTTURALE nell’Eurozona, e finché esisteranno i parametri economicidi dell’euro non esiste salvezza. I governi muoino prima di nascere.
Il testo è tratto da un articolo di Paolo Barnard sul governo Renzi, " Renzi fallirà perchè neppure può provarci" ho modificato il testo per addattarlo a qualsiasi governo possa arrivare.

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