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Edilizia oggi, quale futuro ?

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Il duro colpo accusato dal settore edile nel 2012 è un reale KO che questo comparto non si aspettava e di conseguenza più difficile da incassare.
Ripercorrendo brevemente le tappe di questa crisi, si nota un trend particolarmente altalenante per il comparto edile.
La storia del settore delle costruzioni degli anni 2000, nel complesso insieme di riduzione e riconfigurazione che emerge dagli indicatori di mercato, può essere riassunto in quattro fasi:


- un boom eccezionale che parte nel lontano 1998 e dura sino al 2006/2007;
- una crisi pesantissima nel biennio 2008/2009, conseguenza della crisi “derivati/sub prime” originata dallo scoppio della bolla immobiliare statunitense e trasformatasi in una delle maggiori recessioni della storia;
- il rimbalzo, la speranza dell’uscita dalla crisi, nel biennio 2010 – 2011;
- una nuova pesante ricaduta nel 2012, esito di una nuova crisi finanziaria che ha per protagonisti il debito, l’euro e un insieme di Paesi mediterranei le cui economie, per motivi diversi, si sono rivelate più deboli.
Lo scenario che si prospetta è ancora caratterizzato da una notevole dose di incertezza. I sistemi di incentivazione dei mercati e della ristrutturazione, compreso il piano casa, da soli non sono più in grado di compensare la riduzione degli investimenti sul mercato. Inoltre, gli incentivi a scadenza non permettono di programmare adeguatamente gli investimenti e le attività delle imprese in un orizzonte di medio periodo.
Fatta questa analisi quello che non viene detto è che la maggior parte delle costruzioni italiane sono estremamente energivore , nonostante ottimi esempi ed iniziative di professionisti del settore : " La casa ecologica di Albenga ", la politica e i costruttori in generale si sono dimostrati insensibili all'argomento consegnandoci un parco edilizio in pessimo stato  , ulteriore spesa per le famiglie e per la bilancia dei pagamenti per importazioni di gas e petrolio.
Spese gravate da oneri spalmati sulle bollette che valgono circa 13 miliardi di Euro all'anno
Pensare che lo Stato, le Regioni, le Province  siano in grado di andare ora nella giusta direzione  senza sottostare alle lobby energetiche è pura fantasia.
Nell'immagine i soggetti che hanno beneficiato del Conto Energia per  l'installazione di pannelli fotovoltaici.

Dal Rapporto Statistico sul solare fotovoltaico 2012,se scarichiamo il rapporto altre dolenti note sulla percentuali di impianti a terra e sulle ore di utilizzo degli impianti.

Possono fare qualcosa le pubbliche amministrazioni , ma solo sganciandosi dalle logiche per cui la soluzione viene proposta da quelle stesse strutture nazionali, regionali, create ad arte, più altro per utilizzare a vantaggio di pochi fondi europei o nazionali piuttosto che agire con efficacia sul territorio coinvolgendo gli attori locali...

 


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